Siamo convinti che il Disegno di Legge per il mercato e la concorrenza aprirà una nuova stagione di privatizzazioni.
Lo dice chiaramente anche il Governo che il testo interviene sulla rimozione delle barriere all’entrata dei mercati sui servizi pubblici locali.
E allora risulta evidente che si tratta di un provvedimento che, di fatto, regolamenta la privatizzazione del pubblico.
Già in diverse occasioni abbiamo manifestato la nostra critica severa e la preoccupazione in merito al testo approvato dal Consiglio dei Ministri il 4 novembre scorso e attualmente all’esame della Commissione Industria del Senato.
Nello specifico l’art.6, a nostro avviso, punta a rilanciare fortemente le privatizzazioni di tutti i servizi pubblici locali, oltre a limitare fortemente la libera scelta delle forme di gestione dei servizi da parte degli Enti Locali.
Abbiamo denunciato la continuità tra il DDL Concorrenza e il PNRR visto che questo provvedimento rientra tra le condizionalità imposte dalla Commissione europea per l’erogazione dei fondi e prevede anche incentivi per favorire le aggregazioni indicando così chiaramente che il modello prescelto è quello delle grandi società multiservizi quotate in Borsa.
Alla luce di queste riflessioni abbiamo avviato una mobilitazione sin da novembre scorso chiedendo lo stralcio dell’articolo 6 dal disegno di legge anche mediante la presentazione di ordini del giorno presso comuni ed Enti Locali.
Ad oggi sono diverse decine gli Enti Locali che hanno approvato atti per chiedere che questo articolo sia espunto dal disegno di legge, come ad esempio: il Comune di Reggio Emilia, quello di Lecco, di Feltre, di Torino compresa la Città Metropolitana e infine la Regione Friuli Venezia Giulia.
Consideriamo fondamentale dare vita ad un dibattito pubblico onesto su questi temi anche alla luce del fatto che si sia manifestata una certa ritrosia a informare e rendere edotta la cittadinanza sui contenuti e gli effetti di questo provvedimento.
Per queste ragioni abbiamo salutato con favore la decisione, assunta dalla Commissione Industria del Senato, di svolgere un ciclo di audizioni prima di procedere all’esame del disegno di legge.
Alla luce di ciò abbiamo sin da subito fatto richiesta al Presidente della Commissione, Sen. Girotto, di essere auditi come Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua insieme al Prof. Alberto Lucarelli (Ordinario di Diritto Costituzionale presso l'Università Federico II di Napoli)
Oggi, però, non possiamo che esprimere forte disappunto e contrarietà rispetto al fatto che ci è stato comunicato che non saremo tra i soggetti auditi bensì solo tra quelli a cui sarà richiesto un documento scritto.
Ci sembra un pessimo segnale in quanto rende evidente la volontà di escludere due tra le poche voci fortemente critiche di questo provvedimento.
A questo proposito chiediamo con forza che si torni su tale scelta così da dare parola anche a coloro che intravedono in questo disegno di legge uno strumento per contraddire l’esito referendario del 2011 e la volontà popolare chiaramente espressa.
Siamo convinti che questo provvedimento rappresenti il punto di demarcazione tra due diverse culture, quella che considera un dovere il rispetto e la garanzia dei diritti fondamentali e quella che trasforma ogni cosa, anche le persone, in strumenti economici e merci.
Auspichiamo che i Senatori, le Senatrici, i Deputati e le Deputate si adoperino per far si che almeno nelle aule parlamentari si dia voce anche a chi è portatore di una cultura dei diritti e non del mercato, evitando così di produrre un vulnus profondo ai principi democratici che risiedono proprio nel pluralismo del processo legislativo.
Noi continueremo a batterci per la difesa dell’acqua, dei beni comuni e dei diritti ad essi associati e della volontà popolare e facciamo appello alla mobilitazione generale, rivolgendoci alle tante realtà e organizzazioni sociali che in questi anni hanno saputo coltivare e arricchire un dibattito e una mobilitazione sui servizi pubblici locali e sui beni comuni per ribadire insieme che essi sono un valore fondante delle comunità e della società senza i quali ogni legame sociale diviene contratto privatistico e la solitudine competitiva l’unico orizzonte individuale.
Roma, 8 febbraio 2022.
Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua