Nei mesi scorsi abbiamo assistito ad un dibattito intorno alla legge per l'acqua pubblica distorto da una narrazione artatamente creata, su stimolo di Utilitalia, da parte dei maggiori organi di informazione che ha puntato alla costruzione di uno scenario apocalittico sui costi della ripubblicizzazione allo scopo di spaventare l’opinione pubblica e distorcere la realtà dei fatti. Scenari destituiti di ogni fondamento con cifre messe a caso, circa 20 miliardi di euro, completamente smentiti dal dossier presentato dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua in collaborazione con Altreconomia. Dati alla mano è stato dimostrato come la ripubblicizzazione abbia costi contenuti pari a circa 1,5 miliardi di €, quindi decisamente aggredibili.
Nonostante ciò si è registrato uno blocco della discussione in Commissione Ambiente della Camera.
Intendiamo sottolineare che questa legge scaturisce dalla necessità di un cambiamento normativo nazionale e risulta essere la reale e concreta attuazione dell'esito referendario del 2011.
Inoltre, ci teniamo a ribadire che si tratta dell'aggiornamento della legge d’iniziativa popolare, depositata già nel 2007 con oltre 400.000 firme a sostegno dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, la quale si pone l’obiettivo di promuovere una gestione pubblica, partecipativa e ambientalmente ecocompatibile dell’acqua, con tariffe eque per tutti i cittadini, che garantisca gli investimenti fuori da qualsiasi logica di profitto e i diritti dei lavoratori.
D'altra parte le sfide imposte dai cambiamenti climatici, rispetto ai quali la comunità scientifica è concorde nell'affermare che avranno effetti molto rilevanti sulla risorsa idrica in termini di disponibilità, richiedono di mettere in campo una radicale inversione di tendenza rispetto all'attuale modello di gestione basato su una logica di mercato e di massimizzazione dei profitti.
Tale inversione riteniamo che si possa realizzare unicamente con la ripubblicizzazione del servizio idrico e un nuovo sistema di finanziamento basato sulla leva tariffaria, sulla finanza pubblica e la fiscalità generale in grado di garantire gli investimenti necessari per la ristrutturazione delle reti idriche, la tutela quali-quantitativa del bene acqua e, in ultima analisi, il diritto all'accesso a un bene vitale.
Ci dichiariamo pronti da subito ad approfondire il confronto con tutte le forze politiche e i gruppi parlamentari, a partire da quelli che compongono la maggioranza, oltre che a incontrare finalmente il Ministro dell'Ambiente Costa e a proseguire l'interlocuzione con il Presidente della Camera R. Fico, perchè riteniamo che un primo importante segnale di discontinuità rispetto al passato sia l'assunzione a livello governativo della legge per l'acqua pubblica e la sua approvazione nella versione attualmente in discussione in Commissione Ambiente senza stravolgimenti e non di “una” legge che punti a mantenere lo status quo e a non vedere concretizzata l'ineludibile inversione di rotta su questo tema.
In questa direzione chiediamo alle forze politiche di maggioranza e al Governo di approvare subito alcuni provvedimenti urgenti che arginino le spinte privatizzatrici e tutelino realmente l'acqua, con particolare riferimento a:
- modifiche della normativa in materia di governo territoriale che garantiscano una gestione democratica, solidale e partecipata della risorsa idrica;
- impedire l'accaparramento delle fonti attraverso l'approvazione di concessioni di derivazione che garantiscano il principio di solidarietà e la tutela degli equilibri degli ecosistemi fluviali;
- approvazione di uno statuto dell'ex EIPLI che limiti il campo di operatività della nuova società SGACAM ai soli impianti del soppresso EIPLI e che preveda, inoltre, in tempi brevi il trasferimento degli stessi agli enti di diritto pubblico;
- incentivi all'ammodernamento degli impianti di irrigazione in agricoltura (ad es. irrigazione a goccia) e all'utilizzo delle acque piovane;
- incentivi alla realizzazione di reti idriche duali ed all’installazione di dispositivi per il risparmio idrico nell’edilizia di servizio, residenziale e produttiva.