Perché il 12 ottobre 2019 dobbiamo essere presenti a Capo Frasca

di Roberto Loddo - 08/08/2019
il comunicato della manifestazione del 12 ottobre 2019 davanti al poligono di Capo Frasca, organizzata da una rete di oltre 40 organizzazioni compreso il manifesto sardo che sosterrà la mobilitazione attraverso una diffusione costante di ogni aggiornamento e riflessione sulla mobilitazione contro l’occupazione militare

https://www.manifestosardo.org/perche-il-12-ottobre-2019-dobbiamo-essere-presenti-a-capo-frasca/

Il movimento sardo contro le basi, le esercitazioni e l’occupazione militare chiama a raccolta comitati, movimenti, associazioni, sindacati, categorie professionali, intellettuali e tutto il nostro popolo a mobilitarsi e protestare contro il prossimo inizio delle esercitazioni militari in Sardegna.

Le diverse realtà che hanno a cuore le sorti della nostra terra torneranno a manifestare insieme contro l’oppressione militare il prossimo 12 ottobre 2019 davanti al poligono militare di Capo Frasca, arricchendo quella giornata ognuno con la propria sensibilità e i propri contenuti.

Dopo la capitolazione delle ultime giunte regionali davanti alle pressioni del ministero della Difesa e dopo la mortificazione di ogni opposizione esistente all’interno delle istituzioni (dal Comipa fino al processo sui veleni di Quirra) appare sempre più chiaro che l’unica strada percorribile è la creazione di una forte opposizione popolare.

Lottiamo per non dover più sottostare al ricatto occupazionale che legittima fabbriche di morte e multinazionali che sperimentano i loro armamenti nella nostra terra.

Lottiamo per contrastare lo spopolamento e l’emigrazione forzata causata dalle diseconomie di questa presenza oppressiva.

Lottiamo per alternative economiche possibili davanti alla devastazione ambientale e alla speculazione sul territorio.

Lottiamo contro la guerra, per una Sardegna non più sottomessa alle politiche di guerra che minacciano e colpiscono altri popoli.

Le esercitazioni militari devono essere fermate subito, le basi e i poligoni devono essere dismessi e bonificati, per essere restituiti alle comunità sarde che finalmente possano utilizzare quelle terre per il loro sviluppo.

A Foras Contra a s’Ocupatzione Militare de sa Sardigna,

Comitato Gettiamo le Basi,

Tavola Sarda della Pace,

Comitato Su Sentidu,

Comitato Su Giassu,

Comitato Amparu,

Comitato Sa Luxi,

Comitato Riconversione RWM,

Kumone Ozastra Sàrrabus,

Movimento Nonviolento Sardegna,

Sardigna Natzione Indipendéntzia,

Sardigna Libera,

IRS – Indipendéntzia Repùbrica de Sardigna,

Laboratorio Politico Sa Domu,

Sardegna Possibile,

Potere al Popolo Sardegna

Associazione Sardegna Palestina,

Associazione Sarda Contro l’Emarginazione,

Arci Sardegna,

Coordinamento dei Comitati Sardi

BDS Sardegna,

Rete Kurdistan Sardegna,

Scida Assòtziu Indipendentista,

Cìrculu Indipendentista Hugo Chàvez,

Cagliari Social Forum,

Presidio Piazzale Trento,

Non Una di meno Cagliari,

Fridays for Future Cagliari,

Rete Unitaria Antifascista Sulcis-Iglesiente,

Comitato No Metano Sardegna,

Zero Waste Sardegna,

Assòtziu Consumadoris Sardigna,

Assemblea Permanente Villacidro,

Associazione Bixinau,

Associazione Culturale Pararrutas Isili,

No Megacentrale Guspini,

CSS – Confederazione Sindacale Sarda,

COBAS Scuola – Sardegna,

USB – Unione Sindacale di Base,

COBAS Comitati di base della scuola – Cagliari,

UNICA 2.0

Collettivo Furia Rossa – Oristano

Il manifesto sardo

 

Questo articolo parla di:

archiviato sotto: