In Italia si fa un uso eccessivo di antibiotici negli allevamenti. Il monito dall’Unione Europea.
Nel nostro Paese è noto l’abuso di antibiotici, anche per curare patologie che non ne avrebbero bisogno. Un abuso che sta provocando una resistenza ai farmaci che rischiano di non essere più efficaci contro le vere infezioni batteriche, quelle di cui si può anche morire.
Il problema non è limitato all’uso umano, ma riguarda anche gli animali e nello specifico gli allevamenti. In questi giorni, un rapporto della Commissione Europea sull’impiego di antibiotici negli animali da allevamento ha richiamato l’Italia per l’uso eccessivo di questi farmaci.
Rispetto agli altri Paesi europei, le vendite di antibiotici negli allevamenti italiani “restano elevate”, nonostante un calo del “del 30% tra il 2010 e il 2016”. Questa situazione secondo la Commissione Ue è indice di una scarsa consapevolezza sui rischi dell’abuso di antibiotici.
Nel rapporto, poi si sottolinea, che ai veterinari è consentito somministrare antimicrobici solo per l’inizio dei trattamenti. Nella promozione delle vendite di antibiotici agli agricoltori, tuttavia, svolgono un ruolo importante gli sconti e incentivi proposti dalle case farmaceutiche, rileva la Commissione Ue.
Il rapporto, comunque, indica anche gli elementi positivi introdotti nelle pratiche di allevamento in Italia per ridurre l’uso degli antibiotici sugli animali. Tra questi ci sono lo sviluppo di un software, da parte dell’Associazione nazionale dei medici veterinari, per il monitoraggio volontario dell’uso di antimicrobici negli allevamenti, in particolare quelli di vacche da latte e maiali.
Uno strumento che permette di calcolare in modo preciso gli antibiotici effettivamente utilizzati nelle aziende, piuttosto che fare affidamento sui dati di vendita. I risultati, sottolinea il rapporto, hanno migliorato la consapevolezza degli allevatori sull’elevato livello di esposizione dei loro animali agli antibiotici.
Infine, il rapporto segnala l’introduzione in Italia dell’obbligo della prescrizione elettronica per i veterinari, entrato in vigore nel 2019. In questo modo, si vogliono utilizzare i dati generati per controllare l’uso degli antibiotici negli allevamenti.
Lo studio della Commissione Europea è stato condotto allo scopo di individuare le misure per contrastare l’abuso degli antibiotici negli animali da allevamento. Oltre all’Italia, gli altri Paesi europei interessati dall’indagine sono stati Francia, Lettonia, Norvegia e Svezia.
La Commissione Europea sottolinea nel suo rapporto la minaccia alla salute umana e animale del crescente fenomeno dell’antibiotico resistenza. Le morti dovute alle infezioni batteriche che resistono agli antibiotici crescono ogni anno e comportano costi pesanti sull’economia europea, in termini di spesa sanitaria e perdita di produttività.
Secondo dati recenti, se la situazione attuale fosse lasciata incontrollata, i decessi da antibiotico resistenza supereranno quelli del cancro entro il 2050 e i costi per l’economia mondiale sarebbero del 2-3% del prodotto interno lordo all’anno.