Troviamo tutti insieme il coraggio della pace.
“Ricordate la vostra semenza: fatti non foste per viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”
Le lacrime ed il sangue dei bambini hanno lo stesso peso sulle nostre vite. Di qualsiasi colore essi siano. Morti per bombe o per fame o per altri crimini umani.
Le vittime sono tutte uguali. Sappiamo bene quanto forti siano gli interessi dei mercanti di morte, anch’essi di vario colore. Dobbiamo convincerci che la pace è la sola scelta moralmente ed anche concretamente corretta.
Chi la considera ancora un’utopia oggi, non ha alcun realismo. E’ l’unica concreta possibilità di sopravvivenza per l’umanità e per la terra. E smettiamo di ignorare la nostra Costituzione, scritta da chi la guerra l’aveva vista davvero, come la fame, l’odio ed ogni disastro che ne conseguiva. Tutte le lacrime le aveva versate o viste versare. L’art 11 recita:
“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”
Il Governo non può né deve fare scelte politiche contrarie a questi valori. Ogni comportamento che violi i principi di civiltà e che porti altra benzina al fuoco che sta divorando il mondo è da ritenere violazione dell’art. 11.
Gli USA, dopo l’Unione Sovietica, hanno lasciato l’Afghanistan ormai cumulo di cadaveri e macerie, in mano ad altri terribili devastatori di civiltà e di diritti umani. Ed ora chi trae enormi guadagni dalle guerre non vuole sprecare la ghiotta occasione nel nostro ricco continente.
Forniamo armi ad una parte, altri ne forniscono all’altra: è inevitabile e stupido, come pretendere di spegnere gli incendi gettando petrolio sulle fiamme. Siamo veramente fuori dall’uso della ragione e contribuiamo a creare altra morte. Forse che chi viene ucciso dall’uno come dall’altro fronte non è allo stesso modo figlio, padre, figlia, madre? Non siamo capaci di fermarci a pensare, a porre fine alla nostra spietatezza, e neppure a capire che così facendo siamo sull’orlo del baratro dell’autodistruzione?
Gemma Maccagno