In occasione della Giornata della Terra 2022, in una sala del Comune di Iglesias, è stato presentato il libro “Disarmare il virus della violenza” di Pasquale Pugliese. Alla fine dell’evento a cui hanno partecipato numerosi cittadini ed esponenti di associazioni e movimenti politici impegnati per il disarmo nel mondo, agenti di polizia all’uscita dal municipio hanno imposto l’identificazione di tutti i partecipanti.
Un’atto di arroganza spropositato e ingiustificato ancor più per un evento contro la violenza regolarmente autorizzato e accolto all’interno di sedi istituzionali.
L’intimidazione contro chi si batte per la pace, per il diritto alla salute, per l’ambiente e per la vita, è di particolare gravità di fronte ai venti di guerra che oggi soffiano in Europa.
Preoccupa la deriva autoritaria e repressiva dello Stato contro chi nel Disarmo vede l’unica via ragionevole e possibile per porre fine alle guerre.
L’atto intimidatorio è un monito contro le mobilitazioni popolari per porre fine alla fiorente produzione ed esportazione di bombe dall’RWM di Domusnovas in Medioriente.
La fabbrica tedesca, del gruppo Rheinmetall, con la complicità dello Stato italiano, produce in Sardegna le bombe per le esigenze belliche, in primis dell’Arabia Saudita contro lo Yemen.
Per noi sardi il ricatto occupazionale dell’RWM è un danno e un’umiliazione.
La soluzione del problema occupazionale è possibile a partire dalla riconversione delle economie di guerra e di tutte le economie inquinanti presenti in Sardegna, in attività compatibili con le vocazioni dei territori. Non possiamo più essere “ostaggi poveri” di un Pil totalmente estraneo al benessere dei sardi.
Auspichiamo che lo Stato italiano, per contribuire a spegnere la guerra in Ucraina (e non solo) trovi nuove strategie di pace che bandiscano la produzione e il traffico delle armi.
Claudia Zuncheddu – Sardigna Libera
Rita Melis – Coordinamento del Sulcis-Iglesiente della Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica