Che Washington emettesse sanzioni contro la Corte penale internazionale era atteso. Molti pensavano però che sarebbero state approvate con Trump alla Casa bianca (come successo nel primo mandato, poi annullate da Joe Biden).
E invece il voto della Camera Usa è arrivato prima, pochi giorni dopo l’insediamento del nuovo Congresso: 243 a favore (tra cui 45 democratici) e 140 contrari.
La norma, l’«Illegitimate Court Counteraction Act», introduce sanzioni per qualsiasi cittadino straniero «indaghi, arresti, detenga o persegua cittadini statunitensi o di paesi alleati», compreso Israele. Nel mirino c’è la Corte penale che a metà novembre ha emesso mandati d’arresto per crimini di guerra e contro l’umanità nei confronti del premier israeliano Netanyahu e dell’ex ministro della difesa Gallant.
La Corte ha reagito condannando un atto che «mina la sua indipendenza e priva della giustizia e della speranza milioni
di vittime di atrocità internazionali».
Tra le sanzioni possibili, il congelamento dei conti personali di giudici e procuratori e il divieto di ingresso negli Stati uniti.