I RINNOVI DEI CONTRATTI DI LAVORO ED IL DOMANI : COSA C’E’ IN GIOCO ?

di Umberto Franchi - 15/11/2020
Occorre di nuovo tornare alla mobilitazione vera, reale, profonda, nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nelle Università, nelle città e nelle campagne, nei quartieri, nelle strade, nelle piazze, inventando nuove forme di azione, di lotta, di mobilitazione
Sono contento per la riuscita dello sciopero dei metalmeccanici fatto la scorsa settimana. Ho diretto la categoria dei Metalmeccanici della FIOM CGIL , in qualità di segretario generale della provincia di Lucca per 8 anni (2 mandati) dal primo gennaio 1998 al 31 dicembre  2005.  So quanto i metalmeccanici , sono forti e coscienti del loro ruolo... e pur se indeboliti dalla frantumazione del lavoro e dal lavoro precario , riescono però a mantenere un forte potere di contrattazione  ed  anche a spendersi con forza per la realizzazione di obbiettivi rivendicativi importanti se non fondamentali .
Nel recente confronto svolto alla Kermesse CGIL “Futura”, tra l Segretario della CGIL Landini ed i Presidente di Confindustria Bonomi, Landini ha giustamente respinto la richiesta di Bonomi di un  confronto comune (Sindacati e Confindustria) al fine di definire le richieste da effettuare nei  confronti del Governo... ciò  fino a quando non verranno rinnovati i contratti di lavoro.  
MA COSA C’E’ IN GIOCO ?
  • I lavoratori che devono rinnovare i contratti , non sono solo i metalmeccanici, in Italia sono oltre 10  Milioni nel privato e 3,2 milioni nel settore pubblico... circa 8 lavoratori su 10 devono rinnovare i contratti di lavoro , i quali dovrebbero centrare 4 obbiettivi fondamentali:
  1. il mantenimento del ruolo del contratto nazionale con precise normative su diritti e le condizioni di lavoro;
  2. il ruolo del contratto nazionale per ottenere incrementi reali dei salari;
  3. il ruolo del contratto nazionale per ottenere la riduzione degli orari di lavoro;
  4. Il ruolo del contratto nazionale per ottenere normative finalizzate alla prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro nonché l’avvio di un processo di riconversione ecologista delle produzioni.
 
  • Il Presidente di Confindustria Bonomi, ha richiamato i sindacati Confederali e le categorie dell’industria , nonché i loro Associati,  al  rispetto del “patto di Fabbrica” firmato tra le parti sociali nel 2008, che a suo parere impone tassativamente di limitare gli incrementi salariali al recupero dell’inflazione che oggi è a zero (sic) e quindi non ci sarebbe nessun incremento  ;
  • Bonomi ha perfino usato il termine “serve un contratto rivoluzionario “ per dire che  i soldi vanno dati pochi e strettamente  trattati a livello aziendale,  tramite incrementi della produttività per unità di prodotto (cottimo individuale) e tramite il welfare aziendale... cioè riducendo il welfare pubblico a favore di quello privato ... ;
  • inoltre Bonomi chiede di abolire ogni norma contrattuale riguardante sia gli automatismi, sia  il governo degli orari e dell’organizzazione del lavoro da parte delle RSU,  nonché  ogni pressione sindacale riguardante gli investimenti in termini di quantità e  qualità finalizzati alla conversione in termini ecologici, che alla sicurezza e prevenzione  
 
Occorre rilevare che quello che è avvenuto nel rinnovo del contratto dei 380.000 lavoratori alimentaristi è un esempio lampante  di ciò che Confindustria vuole .  E’ stato rinnovato un accordo che prevede un incremento di 119 euro a regime in 4 anni , cica 30 euro al mese lordi, ma è intervenuto Bonomi sulle imprese alimentariste sue associate  dicendo loro di  bloccare  il contratto perché a suo parere  era troppo oneroso (sic)  e che il salario non va più incrementato sulla paga oraria ma solo sulla quantità di prodotto fatto individualmente (visto che le aziende non hanno mai fatto gli investimenti necessaria ad alzare la produttività preferendo non rischiare i propri capitali ..
 Ora , anche se aziende come la Barilla , hanno comunque applicato il nuovo contratto, tutto ciò fa capire come il Padronato rappresentato da Confindustria ma non solo, oggi ritiene  di dover “governare il Futuro”.
La realtà che viviamo con l’intrecci tra la grave fase pandemica di covid 19 e la grave situazione economica, ancora una volta evidenzia come la classe borghese imprenditoriale, rifiuta perfino incrementi economici molto bassi  come quelli richiesti dalle OO:SS.  nei vari rinnovi contrattuali   e vuole continuare  a mantenere  subordinata la classe lavoratrice ed il popolo fatto  di  uomini,  donne, giovani ed anziani, lavoratori e pensionati, precari e disoccupati, colpiti nelle “ossa”, che da almeno 30 anni vengono continuamente colpiti nei diritti fondamentali e costituzionali. Un popolo che vive da anni un grave peggioramento della propria condizione sociale e oggi subisce il furto del proprio futuro.
Anche oggi quando i “Padroni del vapore “ parlano di voler “cambiare tutto”, in realtà proseguano  nella linea portata avanti da anni trovando sempre nei vari governi succedutisi in questi ultimi quaranta anni (ma anche nei sindacati) , uomini e politiche piegati ai voleri del liberismo sfrenato e del Dio mercato, riducendo i salari reali, oggi tra i più bassi d’Europa, allungato gli orari di lavoro e l’età pensionabile, precarizzato il lavoro, smantellato storici come l’art.18 dello Statuto Lavoratori,  diritti sociali, eliminato la scala mobile, azzerato il sistema retributivo delle pensioni e ridotto il valore reale delle stesse, privatizzato gran parte dell’apparato industriale, accettato l’avvento dell’euro come moneta unica perdendo completamente ogni forma di sovranità monetaria, realizzando tutte le politiche di austerità imposte dall'Unione Europea.
La domanda che sorge spontanea è questa :
Ma oggi le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori, sono veramente indisponibili ad accettare questa situazione di oppressione e di sfruttamento ? Vogliano veramente  riprendere in mano il  destino della classe lavoratrice pretendendo una svolta reale nei salari, negli orari, nei diritti, nell’ambente, nel sociale, sia da parte di Confindustria che da parte del governo  ?
Sinceramente dubito che il Sindacato oggi voglia veramente un cambiamento profondo per questi motivi :
  • Allo stato non vedo una piattaforma rivendicativa unificante riguardante non solo i rinnovi de Contratti di lavoro ma anche un reale recupero ed un forte aumento del potere d’acquisto delle pensioni almeno pari al 30%, tenendo conto che i salari sono i più bassi d’Europa e  sette pensioni su dieci sono sotto i mille euro lordi e che in quindici anni il valore delle pensioni ha perso il 33% ;
  • Vogliono i sindacati odierni, una forte riduzione fiscale pari almeno al 50% delle attuali trattenute e una rivalutazione semestrale di salari e pensioni del 100% in rapporto all’andamento reale del costo della vita ?
  • Voglino le Organizzazioni sindacali drastica riduzione degli orari di lavoro a parità di salario ?
  • Vogliono le OO.SS. Ripristino della legge 833 del 78 per un sistema sanitario pubblico gratuito per la tutela e prevenzione della salute fisica e psichica universale (di tutte le persone) respingendo ogni logica di incrementi del Welfare aziendale che andrebbe proprio ad indebolire ulteriormente il Welfare pubblico ?
Credo che se La CGIL di Landini e le altre Organizzazioni Sindacali vogliono le cose sopra menzionate, allora la richiesta di svolta sarebbe reale ed andrebbe accompagnata da una grande mobilitazione di lotta articolata e generale !
E’ necessario dunque definire obiettivi chiari e condivisi, capaci di unificare dal basso e di aggregare le realtà sociali presenti sul territorio, con forme assembleari e con iniziative di sciopero non solo nelle fabbriche , ma occorre di nuovo tornare alla mobilitazione vera, reale, profonda, nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nelle Università, nelle città e nelle campagne, nei quartieri, nelle strade, nelle piazze, inventando nuove forme di azione, di lotta, di mobilitazione.
Umberto Franchi

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