L’ultimo morto sul lavoro avvenuto oggi (mentre scrivo )24 maggio 2022, si chiamava Alessandro Zabeo ed era un portuale precario interinale di 34 anni, caduto da un’altezza di oltre tre metri all’interno di una nave container ormeggiata a Porto Marghera.
Secondo i dati INAIL nei primi tre mesi del 2022 gli infortuni sul lavoro sono aumentati del 46,6% passando dai 109.662 casi dei primi tre mesi del 2021 ai 160.813 casi dei primi tre mesi 2022.
Sempre nei primi tre mesi del 2022 i morti sul lavoro sono stati 189 con un incremento del 4% rispetto al primi tre mesi del 2021
Gli omicidi nei luoghi di lavoro avvengano per schiacciamento, cadute, decapitazione e stritolazione nei macchinari , affogamenti, congelamenti, ecc... Ogni anno i morti sul lavoro continuano ad aumentare... e nel 2021 sono state 1.400 circa 100 in più rispetto al 2020 .
Essi non sono “incidenti” sul lavoro , ma sono morti programmate da una organizzazione capitalista del lavoro che ha messo al suo centro il risparmio di tutti i costi compresi quelli della prevenzione, formazione, informazione, addestramento ... al solo fine di fare più profitti .
Questa logica perversa colpisce anche gli studenti che fanno il percorso “Alternanza Scuola Lavoro” . La legge n.107 del 2015 chiamata “buona Scuola”, ha già fatto morire due ragazzi di 18 anni ed un atro è ricoverato in prognosi riservata : Come è noto essa è soltanto una forma di sfruttamento di ragazzi/e che con la scusa della formazione vengono fatti lavorare gratuitamente e qualche volta anche fatti morire.
Ai morti per infortuni sul lavoro vanno aggiunti quelli che muoiono a causa delle malattie professionali per patologie dovute alle esposizioni di sostanze tossiche presenti sul lavoro di varia natura ... e, se poi si aggiungono quelle differite per infortunio e quelli non denunciati perché lavoranti a nero, i morti diventano ogni anno oltre 3000.
Quello che avviene nelle fabbriche rappresenta molto bene lo scontro in atto tra capitale e lavoro e tutta la debolezza del sindacato, delle RLS, dei lavoratori !
QUALE SONO LE VERE CAUSE DELLE MORTI SUL LAVORO? CHI SONO I VERI ASSASSINI ?
Come ho già riportato in altri miei articoli, la verità della grande e sanguinosa tragedia di cui non si vede la fine , non dipende dal destino cinico e baro, ma da un tipo di sviluppo economico ed organizzativo, che mette in conto oltre 3 morti al giorno . Quello che avviene è il frutto di precise scelte e responsabilità imprenditoriali e politiche governative, perpetuate da oltre 30 anni.
Gli aspetti fondamentali della causa delle morti sono questi: -
la maggioranza dei datori di lavoro ( anche se non tutti) pensano che la prevenzione e sicurezza sul lavoro sia un costo da ridurre al minimo... quindi fanno fare la valutazione dei rischi come previsto dalla normativa “Testo Unico Sulla Sicurezza”, sulla carta, in termini burocratici senza interventi tesi a prevenire gli incidenti;
cercano di ridurre tutti i costi del lavoro, senza fare investimenti di prevenzione sugli impianti e spesso per incrementare la produzione tolgono anche i dispositivi di sicurezza esistenti;
cercano di incrementare carichi e ritmi di lavoro, far fare ore di straordinario per non assumere nuovo personale, con affaticamento e maggiore stress da parte dei dipendenti;
non fanno formazione, informazione ed addestramento dei lavoratori in modo .... e soprattutto nelle piccole imprese, non solo non fanno prevenzione sui macchinari, ma non danno nemmeno i Dispositivi di Sicurezza Individuale, tanto che dai controlli fatti emerge che l’80% delle aziende non sono in regola ;
Ma la rincorsa alla riduzione dei costi sul lavoro con la riduzione della sicurezza e l’aumento dei morti sul lavoro dipende anche dalla legislazione perversa fatta dai governi di centrodestra e centrosinistra negli ultimi 30 anni con :
La depenalizzazione del Testo Unico sulla Sicurezza voluto dall’ultimo governo di Berlusconi e lasciato invariato da tutti gli altri governi , con la conseguenza che i datori di lavoro , anche quando vengono sanzionati nei controlli ispettivi, preferiscono pagare la multa piuttosto che investire sulla sicurezza...investendo invece sempre più i loro captali in attività speculative , anche dislocando le fabbriche come avvenne nel caso della GKN;
La tendenza ad aumentare a livello legislativo i morti sul lavoro , è proseguita con Renzi con la legge Jobs Act, con una situazione divenuta sempre più drammatica, perché essendo stato abolito il diritto al reintegro in azienda del lavoratore licenziato senza giusta causa (con abolizione art. 18 per i nuovi assunti), il lavoratore, sempre più spesso è costretto a lavorare in condizioni di sempre minor sicurezza e a volte anche a dichiarare (come richiede l'azienda) malattia quella che invece è una patologia da infortunio, per paura di essere licenziato…;
la legge n. 30 detta “Biagi” è ancora in atto e prevede 45 forme di lavoro precario, flessibile, falso autonomo... con lavoratori sempre ricattati e costretti a subire di lavorare con ritmi e carichi di lavoro impossibili, salari “di merda”, 10/12 ore di lavoro giornalieri, ed anche senza gli strumenti di protezione sugli impianti altrimenti vengono licenziati ;
Il lavoro è stato frantumato in termini legislativi anche dall’ultima legge sugli appalti, voluta da Draghi, con le aziende “madri”, che possono dare in appalto e subappalto attività lavorative con gare al massimo risparmio (prima dell’ultima legge si chiamava “massimo ribasso”) e quindi tagliando sui costi della prevenzione e sicurezza (la maggioranza dei morti sul lavoro sono dipendenti da aziende in appalto)
In Italia ci sono circa 800 contratti pirata : cioè, non essendoci una legge sulla rappresentanza e rappresentatività dei lavoratori, le aziende fanno costituire sindacati di comodo dei lavoratori e con loro fanno contratti nazionali con salari e normative capestro che dopo applicano ai propri dipendenti .
Occorre anche rilevare che gli ispettorati del lavoro che nel 2005 erano circa 5.000 , a causa dei tagli sulla sanità , essi sono dimezzati circa 2,500 .
A seguito di questi continui massacri sul lavoro , ci sono stati due tipi di interventi che a mio parere sono del tutto inutili :
Le Organizzazioni Sindacali di Categoria e Confederali , promuovono nei territori riunioni assiema alla Confindustria, INAIL INPS, Prefetti, Carabinieri, Finanza... nel corso dei quali vengono stabiliti dei “PROTOCOLLI DI INTESA” dove le parti si dichiarano disponibili ad effettuare maggiori interventi di controllo ed azioni formative.... ma nella sostanza tutto resta invariato e prosegue come prima;
il Governo Draghi si è degnato di ricevere le OO.SS. impegnandosi a fare un “Piano Sicurezza” che consiste in un Piano di Intervento , per avviare una verifica più approfondita attraverso una banca dati sugli infortuni, un piano di formazione per datori di lavoro e dipendenti, l’assunzione di 600 controllori : Ispettorato del lavoro, Inail, ASL, che agiscono all’interno dei 4.400.000 piccole, medie e grandi aziende esistenti in Italia, per un totale di oltre 17 milioni di lavorator dipendenti .
I due tipi di interventi sopra menzionati, a me sembrano “un brodino caldo dato a chi è moribondo”... ed anche se dovessero assumere altri 10.000 ispettorati anziché 600 per fare i controlli nelle aziende... e fare mille protocolli di intesa, non cambierebbe niente.... i protocolli tra le parti in causa e i controlli ispettivi, non dico che sono del tutto inutili, ma non servano a niente se non si affrontano le cause di fondo , che stanno a monte !
Sono due le questioni vere su cui è necessario intervenire per ridurre infortuni e morti sul lavoro :
Primo: Il punto vero per ridurre gli infortuni e morti sul lavoro , sta nel fatto che a mio parere occorre ripartire dalla contrattazione dell’organizzazione del lavoro, degli orari di lavoro, degli investimenti da effettuare, del come e del per cosa si lavora...con il rifiuto del lavoro a rischio...Non serviranno a niente i controlli ispettivi e nemmeno altre leggi... per questo e' necessario sviluppare un movimento che come negli anni 70 riparta dalla soggettività operaia... dai gruppi omogeni..
Secondo: occorre abolire tutte le leggi che creano il lavoro precario e ripristinare l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori
Quindi come ci ricorda spesso lo stimato costituzionalista Paolo Maddalena, l’art. 32 della nostra Costituzione sostiene che la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività... mentre l’art. 41 sostiene che l’iniziativa economica non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
Ma quello che avviene con le morti sul lavoro ,non è per colpa degli infortuni che casualmente possono accadere… oggi sotto accusa c’è un intero meccanismo di sviluppo distorto.
I datori lavoro (anche quelli che avrebbero le risorse per fare innovazione e prevenzione) investono poco nell’innovazione “alta”, nella prevenzione sugli impianti “alla fonte”, ma preferiscono investire i loro capitali in attività speculative più vantaggiose, e cercano di essere competitivi sui mercati , oltre che con salari bassi, anche riducendo i diritti, con un mercato del lavoro frantumato e precario, dove chi lavora è costretto ad accettare carichi di lavoro sempre più stressanti, e spesso a lavorare a rischio infortuni e morire.
Occorre aver ben chiaro, che oggi è sparito il senso sociale del lavoro stabilito dalla nostra Costituzione , con una classe capitalista che non solo non ha il senso della solidarietà ed utilità sociale del lavoro, come stabilisce la Costituzione…ma ignorano di proposito il bisogno di sicurezza e prevenzione della salute nei luoghi di lavoro, considerano i danni psicofisici di chi lavora , i 600.000 infortuni sul lavoro ed i 1400 morti annui, come un prezzo inevitabile da pagare .
Questa loro barbara logica, la giustificano come necessità per essere più competitivi nella globalizzazione sui mercati mondiali... ma non è così : la competitività delle imprese sui mercati viene data proprio dalla capacita di effettuare “Investimenti Alti” innovativi ed investimenti intensi anche sulla sicurezza... mentre “i padroni del vapore” lo fanno al solo fine di fare più profitti ed investire i propri capital in attività finanziarie speculative senza rischio di impresa.
Dobbiamo quindi prendere atto che gli “omicidi bianchi” sono causati dal sistema economico patologico, illecito, cinico, incostituzionale del neoliberismo.
Ma per combattere i massacri che stanno avvenendo nei luoghi di lavoro oltre a cambiare completamente il sistema legislativo sopra menzionato , abrogando (anche tramite un referendum) la legge Iobs Act e la legge n. 30 , la legge sugli appalti, i contratti pirata, perché altrimenti (come già detto) i lavoratori precari sono soggetti ad accettare ogni vessazione , lavorando in condizioni di insicurezza ... credo che sia necessario non lasciare soli le RLS... e quindi che serva anche e soprattutto un’azione sindacale straordinaria diretta e coordinata , con :
una diffusa iniziativa di lotta sui luoghi di lavoro che, da una parte, deve creare una nuova cultura di rifiuto di ogni lavoro a rischio da parte di chi lavora, sviluppando una contrattazione continua giornaliera da parte delle RSU/RLS su tutta l’organizzazione del lavoro…;
una diffusa iniziativa di lotta a livello generale sulle cose che ho sopra elencato per ripristinare anche a livello legislativo, i diritti dei lavoratori nei luoghi di lavoro. ...
Dobbiamo purtroppo verificare come il sindacato oggi appare molto debole, si accontenta delle cose dette da Draghi (non riesce nemmeno a dare seguito allo sciopero generale nazionale proclamato dalla CGIL ed UIL il 16 dicembre 2021 ) ma soprattutto è ridotto a cercare di gestire in termini assistenziali le ricadute negative sui lavoratori delle scelte economiche ed organizzative, fatte dai datori di lavoro e governi ;
Il Sindacato deve quindi mutare pelle ... Oggi i dirigenti sindacali ai vari livelli si sentono gratificati nel fare il bel “discorsino” ai Direttivi ed alle assemblee... ma invece non riescono ed esercitare il ruolo di sindacalisti , in quanto non sono più capaci di sviluppare una contrattazione adeguata.
Occorre quindi che i gruppi dirigenti escano dai palazzi .... dalle scrivanie... devono tornare nelle aziende e ripartire come facevamo negli anni 70, dalle indagini sulla soggettività operaia in merito ai rischi esistenti, e quindi tornare a contrattare tutta l'organizzazione del lavoro andando a decidere come si lavora, con quale sicurezza, con quali investimenti, con quanti organici con quali orari , come si lavora, per cosa si lavora, ... senza delegare (come invece sta avvenendo) la questione della prevenzione e sicurezza alle sole RLS o agli Organismi di Controllo (ispettorati, Inail, ASL) che sono necessari ma del tutto insufficienti.
Umberto Franchi già Dirigente Sindacale CGIL , anche responsabile FIOM Regionale per la prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro .
RISPOSTA: PERCHE’ SONO PROGRAMMATI DA SISTEMA PRODUTTIVO