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di Pino Cabras - Fb - 25/12/2025
È la logica del sospetto permanente, tipica delle fasi di mobilitazione bellica. Il pensiero critico diventa diserzione preventiva. La curiosità intellettuale, tradimento latente. La conoscenza, una devianza da schedare.

Il diavolo si nasconde nei dettagli. Anche nella russofobia.

Soprattutto in quella russofobia β€œsintetica”, inoculata oggi da mani potenti e straniere per modificare il DNA politico della Repubblica italiana, piegandolo alla militarizzazione e all’ucrainizzazione dell’intero spazio politico europeo.

C’è una frase, apparentemente banale, che rivela tutto. È stata pronunciata a Napoli durante la provocazione organizzata contro il professor Angelo d'Orsi: Β«Che ci faceva in Russia?Β».

Β A pronunciarla Γ¨ stato Matteo Hallissey, 22 anni, presidente dei Radicali Italiani e di +Europa: il nodo italiano di quel reticolo di forze che, da anni, nel mondo organizza agitazioni politiche e β€œrivoluzioni colorate” per conto dell’occidentalismo atlantista. Questo accade da quando le rivoluzioni non le fanno piΓΉ i popoli, ma i padroni, pagando apparati di pubbliche relazioni sempre piΓΉ aggressivi, inclusa la trasformazione del Nobel per la Pace in strumento di guerra.

 «Che ci faceva in Russia?» non è una domanda, come ben capite. È invece un rude atto di accusa.

In quelle cinque parole Γ¨ giΓ  iscritta un’idea nuova – e inquietante – di colpa politica: l’idea che il semplice atto di conoscere, studiare, frequentare, attraversare uno spazio definito β€œnemico” sia di per sΓ© sospetto. Non conta piΓΉ ciΓ² che dici, ciΓ² che dimostri, nΓ© una brillante carriera intellettuale di decenni. Conta dove sei stato, con chi hai parlato, quali confini hai osato attraversare.

 È la logica del sospetto permanente, tipica delle fasi di mobilitazione bellica. Il pensiero critico diventa diserzione preventiva. La curiositΓ  intellettuale, tradimento latente. La conoscenza, una devianza da schedare. Se dico che c’è una guerra ibrida, se mi correggi sei parte della guerra ibrida. È la stessa logica della prova diabolica medievale (il sospetto che si autoalimenta), ma con un upgrade moderno: non si dimostra piΓΉ che sei colpevole, bensΓ¬ che la realtΓ  stessa Γ¨ strutturalmente ostile, e quindi ogni voce non allineata Γ¨ funzionalmente nemica.

 Esattamente ciò che ha descritto con lucidità Papa Leone XIV, notando come «nel rapporto fra cittadini e governanti si arrivi a considerare una colpa il fatto di non prepararsi abbastanza alla guerra». È la stessa logica che anima, in forme diverse, i mille Hallissey, Calenda e Picierno disseminati nel dibattito pubblico europeo.

Le campagne degli interventisti contro chiunque cerchi le ragioni per comporre i conflitti produrranno effetti duraturi e perniciosi: una vita civile piΓΉ povera, un dibattito pubblico sempre piΓΉ polarizzato, pressioni crescenti – e sempre piΓΉ eversive – per delegittimare posizioni che restano largamente maggioritarie nella societΓ , come il pacifismo.

Hallissey, rincarando la dose, ha aggiunto: Β«a Russia TodayΒ».

Β Alludeva alla partecipazione di d’Orsi a un evento a Mosca per i vent’anni di Russia Today, RT, emittente in lingua inglese nata come contraltare alla CNN e alle altre β€œall news” che da decenni diffondono le veline dell’intelligence statunitense. Ed Γ¨ qui che il quadro si chiude.

Questi liberali al sugo rivendicano come una conquista democratica il fatto che la Commissione Europea vieti ai cittadini dell’Unione di vedere canali televisivi russi. Canali trasformati in tabΓΉ, in β€œguerra ibrida”, in pagliuzze indicate nell’occhio altrui mentre una trave gigantesca resta piantata nel proprio. La censura viene chiamata libertΓ . L’ignoranza, sicurezza. La guerra, responsabilitΓ .

Β Mentre oggi i No Pax si danno di gomito demonizzando RT, dobbiamo invece ricordare che a non vederla ci perdiamo un punto di vista sul mondo importantissimo. E dobbiamo ad esempio ricordare che Julian Assange conduceva una delle piΓΉ interessanti trasmissioni su RT. Il programma si intitolava The World Tomorrow ed Γ¨ andato in onda tra il 2012 e il 2013. Era un talk show di interviste in cui Assange dialogava con figure politiche, intellettuali e culturali di primo piano a livello internazionale. La trasmissione fu registrata mentre Assange si trovava confinato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, con ospiti di grande spessore, prima di finire per anni nel carcere speciale londinese in condizioni di tortura. Assange cercava spazi mediatici disposti a dargli voce quando era giΓ  fortemente isolato dai media mainstream occidentali, i quali censurano e manipolano in base ai valori tanto cari proprio ai censori che vogliono chiuderci la bocca.

Β Dunque tutto comincia con una domanda solo in apparenza ingenua: Β«Che ci faceva in Russia?Β»

Potremmo invece girare noi una domanda ai provocatori di +Europa. Che ci dite dei finanziamenti elettorali o contributi derivanti da George Soros o tramite fondazioni a lui collegate destinati a +Europa o a candidati del partito? Non Γ¨ che sono solo io a chiedervi conto di questo. Fu addirittura Calenda (i cui militanti erano anche loro con voi a Napoli), a sollevare la questione di questa manna straniera in forma di milioni che rivitalizzava il vostro partito. E i vostri dirigenti hanno a malincuore dovuto ammettere.

Β Tuttavia, nel video diffuso dopo la provocazione, il presidente di +Europa guarda dritto allo schermo e si esibisce accigliato con un β€œcoup-de thΓ©atre” che non si vedeva dai tempi dei manuali CIA degli anni β€˜50 del secolo scorso. Con sprezzo del ridicolo, parlando di D’Orsi dice: Β«non Γ¨ uno scherzo: indovinate cosa gli Γ¨ caduto? Un rublo!Β». E trionfalmente mostra una monetina che dovrebbe ipnotizzare gli spettatori.

Forse ci riesce, perchΓ© usa un trucco ingannatore potente. CioΓ¨, ci fa vedere una moneta fisica, un oggetto concreto: lui ci dice che Γ¨ caduta dalla tasca dei β€œfilo-russi”, non ha bisogno di altre prove, perchΓ© gli basta far depositare l’immagine, piΓΉ potente di ogni noioso discorso scritto. Non vedrai piΓΉ moneta al di fuori di quella.

Β CosΓ¬, milioni di persone potranno dimenticarsi tranquillamente tutte le tantissime monete (in forma di bonifici) con cui +Europa e chissΓ  quante altre sigle e giornali hanno prosperato per anni, tante organizzazioni che facevano e fanno praticamente come un certo Mussolini del 1914, che pigliava soldi stranieri per organizzare l’interventismo bellico in Italia. Per somma beffa, gli energumeni e il neotatuato pariolino hanno definito β€œfascisti” gli organizzatori della conferenza. Dalla propaganda dei No Pax nel 2026 uscirΓ  un volume crescente di inquinamenti propagandistici con la protezione della NATO e della UE di Guerrafonderleyen.

 È così che muoiono le repubbliche democratiche: non sotto i colpi di un nemico esterno, ma sotto il rullo ottuso di domande finto-ingenue. Domande che non cercano risposte, perché pretendono obbedienza. Non l'avranno.

Β 

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