La Risoluzione sull’Ucraina votata il 28 novembre dal Parlamento europeo è una dichiarazione di guerra che ci precipita nella catastrofe. Siamo sempre più in pericolo. Armare e ancora armare l’Ucraina per perseguire una vittoria impossibile attraverso la sconfitta e l’umiliazione della Russia. È questa la folle sfida rilanciata, dopo tre anni di ferro e fuoco che sono costati l’inutile sacrificio di centinaia di migliaia di giovani ucraini mandati al massacro, e di impoverimento verticale dei cittadini europei.
La Risoluzione elenca, come comandamenti, i punti della missione da compiere, in nome della salvezza dell’Europa e degli Stati Uniti d’America. Noi, ancora e ancora paladini del bene contro il male. Il macabro documento istiga a colpire la Russia in profondità con missili a lungo raggio, come se ciò non comportasse lo scontro diretto fra Nato e Russia, coinvolgendo i popoli europei nel fuoco di una nuova guerra mondiale.
Il presidente John Kennedy, all’esito della crisi dei missili di Cuba, ammonì: “Le potenze nucleari devono evitare un confronto che dia all’avversario la scelta fra ritirarsi umiliato o usare le armi nucleari. Sarebbe il fallimento della nostra politica e la morte collettiva”. Il Parlamento europeo ha scelto di assumere l’indirizzo opposto, quello delle élite europee per mettere la Russia di fronte a questa alternativa, con il rischio di uno scontro nucleare che porrebbe fine alla civiltà europea.
Non possiamo tacere.
Le istituzioni europee hanno tradito la ragione d’essere dell’Europa, quella di assicurare un futuro di pace ai suoi popoli nella condivisione di un medesimo destino. I rappresentanti che siedono in Parlamento hanno deciso di prometterci distruzione e morte, votando a favore della Risoluzione. Politici senza vergogna che rivendicano fieramente, petto in fuori, la loro scelta. L’opinione pubblica deve sapere, deve essere messa in condizione di chiedere conto ai partiti politici dei voti dati contro il bene dei popoli europei. Deve chiedere conto di quanto dolore e sangue comportino queste scelte scellerate.
Non possiamo tacere e non taceremo.
Elena Basile, Ginevra Bompiani, Roberta De Monticelli, Alessandro Di Battista, Domenico Gallo, Raniero La Valle, Lea Melandri, Tomaso Montanari, Luisa Morgantini, Moni Ovadia, Vauro, Alex Zanotelli