Il Governo italiano ha annunciato che chiederà al Parlamento l’autorizzazione a modificare il profilo della finanza pubblica per mettere a disposizione dell’economia reale ingenti risorse da utilizzare nell’immediato (fino a 7,5 miliardi di euro, corrispondenti a deficit aggiuntivo pari a 6,3 miliardi). Queste risorse, oltre a garantire la piena funzionalità del sistema sanitario, finanzieranno gli interventi a sostegno delle imprese che rischiano la chiusura a causa della crisi.
Sarebbe necessario investire risorse più ingenti e attivare un piano di investimenti pubblici per il rilancio economico e per il sostegno al reddito dei lavoratori autonomi, precari, intermittenti, che vedono ridotte o sospese le loro attività senza servizi di protezione sociale.
In questa situazione di emergenza, che ha evidenziato ancora di più, se ce ne fosse stato bisogno, i danni creati dalle politiche di austerità e di privatizzazione soprattutto nel settore sanitario, le conseguenze delle riforme nel mercato del lavoro sulla condizione di vita di quote crescenti dei lavoratori, preoccupa l’azione dell’Unione Europea che continua nel percorso di costruzione dell’Unione Economica e Monetaria.
L’Eurogruppo si era già riunito in una teleconferenza straordinaria mercoledì 4 marzo per affrontare l’emergenza del Coronavirus, per l’adozione coordinata delle misure necessarie a sostenere la crescita in Europa, anche attraverso adeguati stimoli di bilancio.
È stato reso noto alle 12 di oggi, 9 marzo, l’ordine del giorno della riunione dell’Eurogruppo, che nel formato inclusivo tratterà di:
1) Trattato MES – Approvazione politica del pacchetto
2) Introduzione anticipata del “common backstop” [sostegno comune per il Fondo di risoluzione unico per le banche] – Approvazione politica del progetto di accordo di modifica dell’IGA [Accordo Inter Governativo] e le fasi successive
3) COVID 19 – sfide di politica economica
Riteniamo, invece, che la discussione sulla riforma del MES debba essere sospesa e debba invece essere avviata una discussione sul funzionamento stesso del Meccanismo, sulla possibilità di emissione di Eurobond finalizzati a fronteggiare l’insorgenza epidemica e le sue conseguenze sull’economia, e su una riforma dello statuto della Banca Centrale Europea che consenta di agire come prestatore di ultima istanza.
È anche necessario intraprendere una profonda revisione della governance europea che porti alla cancellazione dei parametri sul deficit e sul debito pubblico, e nel contempo annullare l’obbligo del pareggio di bilancio che l’Italia nel 2012 ha introdotto nell’articolo 81 della Costituzione.