«Visto che nessuno ha il coraggio di dire chi sono stati i partigiani, sappiate che erano solo degli assassini autorizzati dai Gruppi di Liberazione». Scrive così il 26 aprile sul suo profilo Facebook Domenico Manganiello, candidato alle prossime Regionali nella lista "Lega per l’Italia- Partito repubblicano". Si tratta di una delle 15 liste a sostegno del governatore Vincenzo De Luca.
E per Manganiello, che su Fb non manca di esaltare «la befana fascista» , che è stato fino a un paio di anni fa coordinatore della Lega di Salvini a Nola, stare in una coalizione di centrosinistra dove è candidata anche la figlia di un partigiano con i Democratici e progressisti, non rappresenta mica una contraddizione.
«Perché, in Campania esiste il centrodestra?», si chiede provocatoriamente Manganiello. «Ho scelto il partito repubblicano - insiste - perché non mi rivedo in nessun movimento di centrodestra oggi esistente in Campania. Mi ero candidato in passato con la Lega Sud e neanche più quello, i meridionalisti purtroppo non sono di destra. Uno che ha perso la propria casa politica, che è il Movimento sociale italiano, perché dovrebbe stare in un’accozzaglia di personaggi di centro, che si arrogano il diritto di usare un simbolo storico come quello della fiamma quando fascisti non sono?».
Ma al di là dell’attacco ai partiti di destra, Manganiello spiega così la sua adesione alla causa del presidente della Regione: «De Luca non è uomo di sinistra, per me è più di destra che di sinistra. Tra Caldoro e De Luca io scelgo centomila volte il presidente uscente per il modo in cui ha curato la salute dei cittadini. Quando c’è stato il Covid Caldoro dove era? E la Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia dove erano?».
Manganiello non vuole che si associ al centrosinistra lo schieramento di De Luca. «La coalizione di De Luca - continua - ha 15 liste che vanno dal centro ai progressisti, io mi sono posto al centro con i repubblicani. Diverso se mi fossi candidato nel Partito Democratico, in Italia viva e nei socialisti, anche se nei socialisti mi potevo candidare perché Benito Mussolini è stato socialista. E poi non sono l’unico di centrodestra con De Luca, ce ne sono altri cento...».
Resta da capire se Manganiello si senta a suo agio in coalizione con la figlia di un partigiano: «Non parlo delle singole persone - replica il candidato - Mussolini è stato fucilato senza un tribunale. Su Facebook ho solo riassunto la storia dicendo che i partigiani sono stati assassini. La storia è storia. Non conosco la candidata figlia del partigiano. Di sicuro non era presente quando un suo familiare avrà ammazzato qualcuno, ammesso che un suo familiare abbia realmente ucciso. Che colpa può avere questa donna?».
Venerdì 4 settembre Manganiello presenterà la sua candidatura a Somma Vesuviana: «Dirò quello che voglio realizzare. Quando parlo di destra, parlo di persone che si svegliano ogni mattina e hanno come unico credo: "Dio, patria e famiglia". Questo vale per me che vivo nelle regole, che stabiliscono la Chiesa e lo Stato».