“Dopo Bologna il PD non si sposta a sinistra”, ma il problema è proprio questo. Nel paese c’è un magma di valori di sinistra, al di là dello strepitio dei media falsi ed interessati, che necessiterebbe di essere veicolato verso un partito di riferimento, forte ed autorevole.
Nel frattempo, in tutti questi anni si è provveduto da parte del PD ad inseguire istanze dichiaratamente di destra, svendendo, anzi distruggendo un grande patrimonio ideale e tutta una rete di rapporti con il mondo del lavoro, manuale ed intellettuale, che oggi, paradossalmente, si rivede e vota la Lega di Salvini.
Il PCI non aveva bisogno di proclamare orizzonti più ampi, in quanto ciò era nella sua proposta politica di partito interclassista. Non solo avete dimenticato la lezione del passato, un passato dal quale molti di noi provengono e che non si rivedono di certo nel PD per il suo “essere o non essere”.
Infatti, nel affermare l’orizzonte più vasto come fosse una conquista planetaria, non fate che affermare l’ovvio. Perché è naturale e giusto che un grande partito non abbia una visione asfittica della società e delle sue continue implicazioni, Il fatto è che voi del PD siete terrorizzati dalla parola “sinistra”, tale è la vostra lontananza dai cittadini e dai loro bisogni.
E questo sarebbe il rinnovamento? Al momento, in Campania, regione in cui io vivo, il “famoso” rinnovamento del PD consiste nel riproporre un politico squalificato come De Luca al ruolo di governatore della Campania. Ciò vuol dire che il PD non riesce a scostarsi dalle camarille di una politica vecchia, clientelare e rappresentativa solo di ben individuati clan!
Lino D’Antonio Napoli