GLI INGLESI SEMPRE MOLTO ATTENTI ALLA TRADIZIONE

di Lino D'Antonio - 06/07/2024
Grave errore sarebbe per il PD, seguire pedissequamente le politiche altrui, che spesso dietro la maschera del progressismo, nascondono invece intenti conservatori, se non reazionari

Bene che i Laburisti abbiano vinto in Inghilterra, mentre nel resto d’Europa imperversa la destra estrema. È auspicabile che ci si confronti con il nuovo premier inglese, Keir  Starmer, soprattutto per quanto riguarda i diritti in serio pericolo e che si allarghi l’orizzonte  di una visione asfittica e antidemocratica, presente a tutt’oggi in molte società europee e non.

Ma si legge in giro sulla stampa, che uno dei fari che illuminerà  Starmer, sarà l’esempio di Tony Blair, altro leader progressista del passato. Un’evenienza che il partito italiano di sinistra più consistente, il PD, deve assolutamente evitare, per non incorrere nell’identificazione con il “Blairismo”, perpetrata da Veltroni per il suo PD e perseguita anche da Renzi e che ha generato solo fallimenti soprattutto per il liberismo spinto.

Per la qual cosa Blair è stato spesso individuato come l’erede legittimo di Margaret Thatcher. Se fosse esistita una giustizia internazionale realmente tale, Tony Blair, unitamente a George Bush, avrebbe dovuto essere giudicato criminale di guerra, per aver generato un conflitto in Iraq, sulla base di menzogne (le famose armi di distruzione di massa possedute dall’Iraq) aver invaso uno stato sovrano, distruggendo tante vite umane, con il risultato di destabilizzare quel paese, fino ad oggi dal 2003.

Come si vede, Putin ha avuto illustri predecessori. Grave errore sarebbe dunque per il PD, seguire pedissequamente le politiche altrui, che spesso dietro la maschera del progressismo, nascondono invece intenti conservatori, se non reazionari. Il PD, con la sua segretaria Elly Schlein, sta vincendo allorché il partito è ritornato agli elementi basilari del suo essere di sinistra. Di sicuro una sinistra moderna, attenta ai problemi attuali, ma netta, senza compromessi.

Lino D’Antonio    Napoli

 

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