La lettura dei giornali di oggi lascia molto perplessi. Si avverte con chiarezza che dall’abbandono dello Stato sociale siamo passati alla distruzione dello stesso, cioè della nostra Comunità politica.
Sul teatrino della politica appaiano estremamente visibili le due piroette di Matteo Renzi: la prima diretta a un accordo tra PD e M5S, nonostante gli odi dichiarati fino a poco prima, la seconda, che supera qualsiasi previsione logica e coerente, dell’uscita di Renzi e del suo gruppo parlamentare dal Pd, con la creazione di un altro nuovo partito denominato Italia Viva.
Tale nuovo partito diventa così, violando tutte le attese politiche, l’ago della bilancia della continuità del nuovo governo, al quale potrebbe staccare la spina in qualsiasi momento.
È per questo che, giustamente, Conte ha rimproverato a Renzi di non averlo informato prima di questo disegno, invero politicamente inspiegabile.
Matteo Renzi fa capire che egli mira alla formazione di un gruppo centrista che assorba, ma si dovrebbe dire si confonde, con Forza Italia.
Un programma fuori da qualsiasi realtà, la quale richiede uno sforzo governativo per ottenere lo sviluppo dell’economia e dell’occupazione, guidando in questa maniera gli orientamenti dell’elettorato. Renzi invece dimentica che il politico ha innanzitutto questo compito orientativo e si dedica soltanto a racimolare i voti di persone che sono state private della libertà delle loro scelte da una continua comunicazione menzognera e manipolativa delle loro menti, al fine di rendere tutti schiavi di un potere economico e politico contrario agli interessi degli italiani.
La conferma di questa situazione è a portata di mano: è quella della Whirlpool di Napoli, la quale tratta privatamente con Passive Refrigeration Solutions (Prs) che produce sistemi passivi di raffreddamento per frigoriferi, indipendentemente da qualsiasi intervento governativo.
Di interesse pubblico generale nessuno se ne occupa, eppure questi rapporti privati incidono profondamente sulla vita del popolo italiano. Altro esempio eclatante è quello della scuola, la quale, dopo le riforme della Gelmini e degli altri sei ministri susseguitisi dopo di lei, è in condizioni di completo sfacelo: mancano i docenti, mancano i banchi, gli edifici non sono sicuri, manca addirittura la carta igienica. Insomma una spinta, per chi può, di mandare i propri figli a scuole private.
Il dissolvimento dello Stato è l’obiettivo fondamentale del pensiero neoliberista, i cui attuatori, con a capo Mario Monti, si sono succeduti al governo dopo l’assassinio di Aldo Moro.
Ricostituire lo Stato sociale è certamente oggi molto difficile, ma è una necessità inderogabile. Ricordiamoci che stanno distruggendosi i grandi valori dell’istruzione, della sanità, dell’economia e che il popolo italiano, vittima di questo sciagurato pensiero, sta correndo precipitosamente verso la sua totale rovina.
Esiste in politica un solo spazio importante da occupare: quello che riguarda la ricostituzione del territorio italiano, inteso come una entità comprensiva, non solo del suolo, ma anche di tutto ciò che sul suolo insiste: la vegetazione, la vita animale, la vita dell’uomo e le sue manifestazioni, le quali consistono innanzitutto nella cura della qualità della vita e, quindi, del paesaggio, dei beni culturali, dell’ambiente, e, tenuto conto della situazione economica mondiale, della tutela delle industrie strategiche che riguardano i servizi pubblici essenziali, le fonti di energia e le situazioni di monopolio, come prescrive l’articolo 43 della Costituzione secondo il quale tali industrie devono essere in mano pubblica o di “comunità di lavoratori e utenti”.
A nostro avviso, se non si forma una forza politica che occupi questo spazio politicamente vuoto, l’Italia diventa terra di nessuno ed è destinata a frantumarsi tra le beghe delle multinazionali e di singole industrie private, italiane e straniere, con la complicità deplorevole di governi che, come abbiamo accennato, non sanno cosa significa governare una nazione.
Eppure la guida l’abbiamo ed è estremamente sicura: sono le norme, specialmente economiche, della nostra Costituzione repubblicana e democratica.
Paolo Maddalena.