Ci viene detto quotidianamente che il nostro voto non conta più, poiché si sa già l’esito e si sa già che coloro che andranno a votare saranno i cittadini socialmente forti. Gli altri, ritenendo che il loro voto non ha potere, se ne staranno a casa.
Noi non dobbiamo credere a questa lettura. Il ruolo del voto può sorprendere proprio quelli che ritengono che non debba sorprendere nessuno. Andare a votare il 25 settembre fa tutta la differenza del mondo".
Nadia Urbinati, docente di Teoria politica, Columbia University