La Dichiarazione di New York approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU. Favorevole anche l’Italia

di Maddalena Brunasti - pressenza.com - 14/09/2025
Contrari Israele e altri nove Paesi – Argentina, Ungheria, Micronesia, Nauru, Palau, Papua Nuova Guinea, Paraguay, Tonga e Stati Uniti

Venerdì 12 settembre un lungo applauso ha accolto l’esito del voto che ha decretato l’approvazione della delibera sulla soluzione pacifica della questione palestinese con attuazione della “soluzione dei due Stati”. 

Alla riunione dell’Assemblea Generale, formata da tutti i 193 Stati membri delle Nazioni Unite, 142 delegazioni, tra cui quella italiana, hanno votato a favore della Dichiarazione di New York redatta durante la conferenza internazionale organizzata da Francia e Arabia Saudita e svolta nel luglio scorso presso la sede a New York delle Nazioni Unite.

Contrari Israele e altri nove Paesi – ArgentinaUngheriaMicronesiaNauruPalauPapua Nuova Guinea, ParaguayTonga e Stati Uniti – e 12 le nazioni che si sono astenute. 

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L’ufficio stampa dell’ONU riferisce che :

Prima del voto, l’ambasciatore francese Jérôme Bonnafont ha ricordato che la Dichiarazione di New York “definisce un’inedita tabella di marcia per realizzare la soluzione dei due Stati“.

In pratica implica

  • un cessate il fuoco immediato a Gaza,
  • il rilascio di tutti gli ostaggi [israeliani] ivi detenuti, 
  • la creazione di uno Stato palestinese sovrano e transitabile.

La tabella di marcia prevede inoltre il disarmo di Hamas e la sua esclusione dal governo di Gaza, la normalizzazione dei rapporti tra Israele e i paesi arabi, con garanzie di sicurezza collettiva.

Nel discorso di apertura della riunione, il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha osservato che “la questione centrale per la pace in Medio Oriente è l’attuazione della soluzione dei due Stati, in cui due Stati indipendenti, sovrani e democratici – Israele e Palestina – vivono fianco a fianco in pace e sicurezza”. 

General Assembly endorses New York Declaration on two-State solution between Israel and Palestine / UN – 12 SETTEMBRE 2025

Inoltre, l’ufficio stampa dell’ONU riferisce che Riyah Mansour, cioè l’ambasciatore palestinese all’ONU, ovvero il rappresentante alle Nazioni Unite della Palestina, una nazione che – come il Vaticano – attualmente partecipa alle riunioni e alle attività dell’ONU come Stato osservatore, ha commentato positivamente questa delibera.

L’agenzia dell’ONU riporta che Riyah Mansour ha affermato che la decisione “rappresenta la pace” ed, evidenziando che la Dichiarazione di New York riconosce il “desiderio di quasi tutti di aprirsi alla scelta per la pace” e rivolgendosi alla “parte che continua a sostenere l’opzione della guerra e della distruzione”, ha dichiarato che viene offerta l’occasione di “ascoltare la voce della ragione” sottolineando che alla “scelta per la pace” ha già aderito chi vuole porre fine alla guerra a Gaza e far cessare l’uso della fame come arma di sterminio della popolazione palestinese, chi vuole liberare gli ostaggi israeliani e i prigionieri palestinesi e chi vuole ricostruire la Striscia di Gaza attuando la soluzione a due Stati, e così, favorire la stabilità in Medio Oriente [Charting Path to Palestinian Statehood / UN – 12 SETTEMBRE 2025].

LE PRIME REAZIONI IN ITALIA

Il giorno precedente (11 settembre) con 305 voti favorevoli, 151 contrari e 122 astensioni il Parlamento europeo aveva deliberato analogamente, approvando la risoluzione che esorta ciascun Stato membro dell’UE a “considerare il riconoscimento della nazione palestinese e a facilitare il processo di pace in Medio Oriente con il perseguimento della soluzione dei due Stati” [Il Parlamento europeo chiede il riconoscimento dello Stato di Palestina / EURONEWS – 11 SETTEMBRE 2025].

Sul sito del Ministero degli Esteri italiano, la Farnesina ha annunciato: “L’Italia alle Nazioni Unite vota a favore della Risoluzione a sostegno della Soluzione Due Stati” e riferisce:

L’Italia oggi ha votato a favore della Risoluzione dell’Assemblea Generale ONU che chiede la creazione di uno Stato di Palestina libero da Hamas.

La Risoluzione, che ha adottato la “Dichiarazione di New York sulla risoluzione pacifica della questione palestinese e l’attuazione della soluzione dei due Stati”, è stata presentata da Francia e Arabia Saudita.

Nel testo si dispone che “Hamas deve liberare tutti gli ostaggi” e che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite condanna “gli attacchi commessi da Hamas contro i civili il 7 ottobre”.

L’effettivo riconoscimento verrà poi effettuato in base alla libera sovranità degli Stati.

Il testo chiede inoltre un’azione collettiva per porre fine alla guerra a Gaza, per raggiungere una soluzione giusta, pacifica e duratura del conflitto israelo-palestinese basata sull’effettiva attuazione della soluzione dei due Stati.

Oltre ad aver votato a favore, l’Italia ha cosponsorizzato e contribuito ad elaborare il testo.

Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale / 12 SETTEMBRE 2025

Il giornalista Gabriele Silvestri su V:NOTIZIE annota che la già storica risoluzione dell’ONU riconosce come unico legittimo referente dei palestinesi la PNA – ANP / Autorità Nazionale Palestinese, ed “esclude” Hamas:

Hamas dovrà deporre le armi e cessare di governare Gaza.

Israele, dal canto suo, viene sollecitato a impegnarsi pubblicamente a favore della soluzione dei due Stati.

Nel documento si condannano tutte le violenze contro i civili, citando sia l’attacco del 7 ottobre 2023 di Hamas, sia i bombardamenti israeliani che hanno causato “una devastante catastrofe umanitaria” (…) pur non menzionando il termine “genocidio” né invitando esplicitamente i singoli Stati a riconoscere la Palestina, si afferma che Gaza deve essere parte integrante di un futuro Stato palestinese unito alla Cisgiordania, senza assedi, riduzioni territoriali o deportazioni. La risoluzione chiede inoltre di fermare “l’uso della fame come arma di guerra” e invita a prendere misure restrittive nei confronti di “coloni estremisti e violenti” in Cisgiordania e contro coloro che sostengono le colonie illegali.

Il testo, lungo sette pagine con un allegato di diciotto che contiene proposte operative più dettagliate, ribadisce che la pace duratura tra Israele e Palestina può arrivare soltanto attraverso la creazione di due Stati indipendenti.

Onu vota per lo Stato di Palestina, cosa dice la risoluzione che prevede due Stati e l’esclusione di Hamas / V:NOTIZIE – 12 SETTEMBRE 2025

Il commento di Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista e Sinistra Europea, evidenzia che il voto a favore della Dichiarazione di New York contrassegna “una vittoria del popolo palestinese che resiste da decenni all’occupazione illegale, all’apartheid, alla pulizia etnica” e che con tale delibera l’ONU ha approvato il riconoscimento della nazione palestinese come era stato stabilito nel 1967, ovvero la sovranità e indipendenza dello Stato palestinese nei territori della Striscia di Gaza, della Cisgiordania e del Golan. Inoltre, osservando che la delegazione italiana all’Assemblea Geneale delle Nazioni Unite si è espressa in modo diametralmente opposto a quello di Meloni, Salvini e Tajani in tutto il periodo trascorso dal 7 ottobre 2023 in poi sul conflitto in Medio Oriente, sull’assedio di Gaza e sul genocidio dei palestinesi, Maurizio Acerbo considera questo esito una “vittoria del movimento di solidarietà con il popolo palestinese” e ipotizza che a indurre il governo italiano “a rivedere la linea finora tenuta” siano stati i più recenti sondaggi d’opinione [Voto ONU per Stato di Palestina vittoria del popolo palestinese e del movimento di solidarietà / 13 SETTEMBRE 2025].

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