LA NUOVA REALTA’ POLITICA ED IL COSA FARE

di Umberto Franchi - 21/02/2021
Le prossime scadenze (blocco licenziamenti, cassa integrazione, reddito di cittadinanza ecc.) ed il perdurare della pandemia, nonché il ridotto sblocco delle limitazioni darà evidenza alla crisi economica con forte reazione sociale

Nell’ultima indagine del Censis fatta alcuni mesi orsono, emergeva  come nella crisi pandemica ed economica, viene messa anche in discussione la democrazia  ed un italiano su due invocava l’Uomo Forte... Quindi  nelle coscienze collettive, si sta facendo strada anche la vocazione alla ricerca dell’Uomo forte, che potrebbe   assumere le vesti di Mario Draghi, passando dal ceto dirigente a quello dominante, con una democrazia autoritaria, sostenuta non solo dal parlamento ma anche dal  consenso popolare.

Nella gestione della crisi del governo Conte due, abbiamo visto come le vicende politiche che hanno portato alla nomina di Draghi Presidente del Consiglio, ci dicono che viviamo già nella post democrazia, con la crisi della politica rappresentativa.

Le manovre renziane hanno dimostrato che è sufficiente fare intrighi di palazzo, per cambiare il quadro politico. Quindi il processo storico già messo in discussione dalle subordinazione passate dell’Italia all’Europa dei Banchieri, oggi si ripresenta anche se in modo diverso, attraverso i poteri esterni alle istituzioni politiche ed al Parlamento, cooptati in “qualità di tecnici” nel governo del Paese.

Oggi, dopo il voto a sostegno del governo da parte di quasi tutti i partiti presenti in parlamento, c’è molta attesa per vedere i primi concreti passi in attuazione del programma annunciato  dal Nuovo Presidente del Consiglio Draghi... ma in realtà, credo che solo chi non vuol vedere, non capisce che il quadro politico è indirizzato verso forme che facilitino le scelte ed il controllo da parte di Confindustria e  dei poteri forti.

La discussione di giornalisti e commentatori politici,  nei Media, verte sul cosa sia  la politica ed il piano economico annunciato da Draghi, e cioè: se Draghi è più neoliberista o più keynesiano, ma in realtà le sue scelte sui ministeri chiave dell’economia nelle mani di Draghi, dei tecnici e della Lega... ci dicono che al comando del Paese ci sono i poteri forti... (Confindustria e Banche) quindi la risposta oltre che nelle annunciazioni fatte da Draghi è nei fatti.

Nell’illustrare il suo programma Draghi ha evidenziato nei fatti uno spostamento a destra rispetto a quello precedente dicendo quanto segue:

Per quanto riguarda il LAVORO Draghi si ripromette di finanziare le aziende solide e fare chiudere o riconvertire quelle che vanno male , con un incremento della disoccupazione che non troverà sbocchi nelle aziende solide... e quindi resteranno in  cassa in cassa integrazione con qualche corso di formazione  professionale che non sarà sufficiente a scongiurare l’incremento della disoccupazione.

Anche  gli ammortizzatori sociali secondo lui  sono squilibrati tra i lavoratori dipendenti fissi ed i precari... questo significa che vuole riequilibrare togliendo un po di soldi alla cassa integrazione dei lavoratori dell’industria  per dare qualche cosa di più ai precari, partite iva, autonomi...

In merito all’AMBIENTE E SVILUPPO: ha parlato della necessità di sviluppare l’innovazione tecnologica, pensando che il verde significhi innovazione, magari sviluppando il 5G con tutte le ricadute negative sulla salute dei cittadini... non ha parlato di riconversione ecologica dell’economia, di Piani di risanamento e prevenzione ambientale, ma solo di business per le imprese   ; Ha rilanciato le grandi opere a partire dalla TAV , dicendo che bisogna snellire le procedure, che in soldoni significa fare la ricostruzione  come “il ponte Morandi”, abolendo il codice sugli appalti, deregolamentando tutto con imprese in appalto e subappalto;

In merito al SUD: ha parlato di un Sud che deve diventare attrattivo..  c’è la criminalità, la corruzione, ecc... ma non ha parlato del ruolo dello Stato che dovrebbe intervenire con investimenti massicci nelle politiche industriali ed anche ri-pubblicizzare aziende fondamentali che sono state privatizzate e svendute;

In merito alla SANITA’: Ha detto che bisogna fare un grande sforzo per assicurare in tempi brevi i vaccini per tutti... bene ma come ? non ha detto che bisognerebbe farli produrre in proprio alle nostra aziende farmaceutiche, perché per farli produrre dovrebbero essere aboliti i brevetti, cosa che invece “l’Europa” garantisce ; Ha parlato della necessità di sviluppare la medicina nei territori d’accordo ma  quale sanità pubblica o privata ? e come ? ...

In merito al FISCO : Ha detto che bisogna combattere l’evasione fiscale, ma è solo un auspicio perché non ha detto come impedire alla ex FIAT, ed alte aziende di andare in Olanda per non pagare le tasse; ha parlato di una riforma fiscale progressiva ma come ? quello che alte volte ha ribadito il modello è quello della Danimarca dove si riducono le tasse ai ricchi ed ai lavoratori tramite quote esenti... ma si è guardato bene di parlare della necessità di una patrimoniale ai ricconi ;

Sulle DONNE: Ha detto che donne e uomini sono tutti uguali, non servono “quote rosa” ma formazione per essere competitivi in modo identico tra uomini e donne... è un vecchio disco che di fatto nega il fatto della discriminazione nei confronti delle donne e le difficoltà maggiore delle donne che a differenza dei maschi, oltre alla produzione  devono assistere maggiormente la “riproduzione” familiare ;

Sulla SCUOLA , ha parlato dell’allungamento del periodo scolastico fino a fine giugno, ma non ha detto che vanno fatti investimenti per mettere  norma di legge tutti i plessi scolastici ; non ha parlato di riqualificazione della scuola non solo in termini professionali ed i funzione del mercato del lavoro, ma in termini Umanistici.

Ha parlato di collocazione dell’Italia in termini EURO -ATLANTISMO : Su questo punto ha fatto un discorso da reazionario, dicendo CHE LA COLLOCAZIONE dell’Italia è Euroatlantica... ed ha detto che vanno ristabiliti i rapporti con la Russia e la Cina... in soldoni significa che  l’Italia è asservita alla Nato ed agli USA ... quindi le basi militari USA in Italia , e le bombe atomiche Nato in Italia, non le toglieranno mai .. e che anche i timidi passi avanti fatti dal Governo Conte nei confronti della Cina e della Russia  dovranno tornare indietro.
 
Il nuovo governo sia sul piano economico, per quello che ha proposto e sul piano politico per la compagine governativa, non possiamo che definirlo di destra liberal/liberista, portatore degli interessi del grande capitale produttivo, finanziario e speculativo, con qualche contrapposizione di linea  che potrebbe verificarsi in seguito, tra “il polo PD, LEU, M5S”  ma senza mutarne la linea.
 
LE RIFORME REALI CHE INVECE ANDREBBERO FATTE SONO :

  •  avviare una riforma sanitaria, senza limiti di spesa,  che rafforzi la medicina del territorio, aumenti e qualifichi il personale a discapito della sanità privata... ;
  •  una riforma fiscale in grado di redistribuire la ricchezza esistente tassando i ricchi a favore dei poveri... anche attraverso una patrimoniale;
  • fissare un salario minimo per tutti i lavori anche quelli stagionali e precari... aumentare le pensioni ed i salari, mantenere il reddito di cittadinanza ;
  • fare una legge per ridurre l’orario settimanale di lavoro a 32 ore pagate 40;
  • investire nella scuola riducendo il numero degli studenti per classe, assumendo personale e stabilizzando i precari...ed eliminare il numero chiuso all’Università, ristrutturare i plessi scolastici mettendoli a norma i base al “Testo Unico sulla Sicurezza” ;
  • finanziare un piano per il riassetto idrogeologico e paesaggistico del paese... convertire l’economia in termini ecologici , con la cessazione dell’energia carbonifera, ed attraverso energie rinnovabili ... con un preciso ruolo dello Stato -ridefinire  un preciso ruolo dello Stato nell’investire nel trasporto pubblico…
  • rinazionalizzare aziende basilari per la nostra economia  svendute a privati...

Ecco quello che oggi servirebbe   e  fare riforme  realmente strutturali come quelle sopra enunciate. Credo invece   che  come è già avvenuto nel passato , e come chiede la Confindustria, darà soldi freschi alle imprese; sbloccherà toglierà “lacci e lacciuoli” ai cantieri con incremento della corruzione e criminalità organizzata (oltre che degli incidenti sul lavoro) cementificando il paese  e darà mano libera alle banche!

In questa realtà non c’è spazio per le illusioni ... Il Polo tra PD, LEU, M5S, può solo cercare di mitigare le scelte, cercando di strappare qualche opzione favorevole a chi ha più bisogno ed alle classi più disagiate... ma le decisioni, i provvedimenti che contano, saranno di stampo liberista !

Occorre invece  capire che  in una situazione dove non vi è un partito di massa  che si contrappone  in Parlamento e nel Paese, in difesa degli interessi, della dignità e della emancipazione dei lavoratori, è il momento per cercare  di organizzarci per sottrarre al governo la gestione dei nostri bisogni, altrimenti anche la prospettiva del dopo Draghi sarà segnata dalla vittoria delle destre e del fascismo.

La domanda allora  è : come  assumerci oggi, la responsabilità della gestione dei nostri bisogni come comunità di cittadini ?

Come sviluppare i nostri obiettivi alternativi a quelli preannunciati da Draghi ?

Le prossime scadenze (blocco licenziamenti, cassa integrazione, reddito di cittadinanza  ecc.) ed il perdurare della pandemia, nonché il ridotto sblocco delle limitazioni darà evidenza alla crisi economica con forte reazione sociale.

In questa situazione l’opinione pubblica sarà polarizzata sui problemi economici e sociali. E’ quindi il momento per cercare di organizzarci per sottrarre al governo la gestione dei nostri bisogni  

A mio parere dovremmo costruire un “Fronte di resistenza” dal basso, dove ci stanno dentro tutte le forze di sinistra ed  movimenti sociali esistenti esterni al Parlamento e  ricostruire un pensiero critico globale nonché definire un progetto rivendicativo sui punti che ho elencato oggetto di necessarie riforme, da rivendicare con la lotta ne luoghi di lavoro, nei territori, nelle piazze, ed a livello generale.

Umberto Franchi

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