La Russa: "Interminabile dopoguerra, necessaria pacificazione"

di Adnkronos - adnkronos.com - 23/12/2022
Il presidente del Senato incontra la stampa parlamentare per gli auguri natalizi: "25 aprile festeggiato con mazzo di fiori a monumento partigiani"

"Il mio desiderio per il tempo in cui mi toccherà svolgere questo importantissimo ruolo è quello della pacificazione: nessuno mi venga a dire che non ce ne è bisogno in Italia, siamo ancora in qualche modo in un interminabile dopoguerra per alcuni momenti della vita pubblica. C'è ancora un'Italia non sempre pacificata pur nelle inevitabili e doverose e profonde differenze di pensiero che può avere uno dall'altro. Se riuscissimo a fare un piccolo passo in avanti sul grado di accettazione del pensiero altrui che sia rispettoso delle leggi, della Costituzione, ma che possa anche essere diverso dal nostro, sarei felice". Lo ha affermato il presidente del Senato, Ignazio La Russa, nell'incontro con la stampa parlamentare per gli auguri natalizi.  

25 APRILE - Celebrare il 25 aprile come "ho già fatto" da ministro della Difesa: "Sono andato al cimitero di Milano dove c'è una statua marmorea dedicata ai partigiani e ho portato un enorme mazzo di fiori che credo fossero il segno del mio riconoscimento di chi ha dato la vita per riconquistare la libertà". "Mi rifaccio esattamente al pensiero di Violante" quando era presidente della Camera, ha aggiunto La Russa riprendendo l'auspicio espresso per la pacificazione, "sperando che i tempi siano più maturi perché cammini più velocemente". 

STAMPA E ISTITUZIONI - "La stampa è essenziale e decisiva per dare ancora più dignità alle Istituzioni e a questa Istituzione in particolare. Certo, il compito principale spetta agli attori delle Istituzioni", che "possono riconquistare una maggiore credibilità, affidabilità, amore da parte dei cittadini se lo meritano" ha detto La Russa. "Credo che anche quando ci sono aspetti che portano a meritare - ha proseguito la seconda carica dello Stato - non sempre la stampa aiuta a farli conoscere. A me piacerebbe che fossimo tutti nella stessa barca, per essere censori tutte le volte che i politici e le Istituzioni sbagliano, ma essere divulgatori delle cose buone che emergono dalle Istituzioni. Solo voi potete veramente uscire da ogni pregiudizio e dare a Cesare quel che è di Cesare". 

LIBERTA' DI STAMPA - Poi si è soffermato sulla libertà di stampa: "La libertà di una Nazione si commisura con la libertà della stampa. Ovunque la libertà della stampa viene ridotta, limitata, privata, non solo in forma dittatoriale ma anche con altri metodi possibili nell'ipotesi di Stati democratici, lì si va indietro, si perde la possibilità di crescere".

ESERCIZIO PROVVISORIO - Il presidente del Senato con la stampa parlamentare ha parlato della manovra 2023. "L'esercizio provvisorio va evitato", ha sottolineato, non "perché danneggia il Governo o una parte politica. Sarebbe un danno per l'immagine per l'Italia", ma "penso non avverrà". "Ci sono dei momenti - ha aggiunto - in cui maggioranza e opposizione, ferme nelle loro idee, debbono però avere come stella cometa l'interesse nazionale, il bene dell'Italia e quello di non arrivare all'esercizio provvisorio fa parte di quello che io ritengo un dovere per tutti i parlamentari". 

BICAMERALISMO - "Sono anni ormai che la legge di Bilancio prima la fa la Camera o il Senato. Allora facciamo una legge costituzionale in cui si dice c'è il bicameralismo ad eccezione della legge finanziaria, è più serio piuttosto che farla rimbalzare tra Camera e Senato, offrendo a chi tocca la seconda lettura l'occasione per saltare un pezzo di vacanze. Personalmente credo che prima o poi una riforma della seconda parte della Costituzione possa e debba toccare il modo con cui il bicameralismo è inteso, senza arrivare ad un monocameralismo. C'è però tutta la possibilità che il Parlamento si interroghi su come migliorare questa doppia lettura" ha detto La Russa. 

ARMI ALL'UCRAINA - Il presidente del Senato ha evidenziato che inviare armi all'Ucraina "è una scelta del Governo, ma soprattutto del Parlamento. Ho verificato che anche nell'ultimo decreto rimanesse l'impegno che nulla sia fatto senza che vi sia un passaggio, un intervento, una conoscenza da parte del Parlamento, che rimane sovrano, specie in materie come questa".

Ribadendo il suo "convincimento personale espresso più volte prima di essere presidente del Senato", la seconda carica dello Stato ha aggiunto di restare "assolutamente convinto che lasciare l'Ucraina senza tutto l'aiuto indispensabile affinché non soggiaccia alle mire russe sarebbe un errore. Abbiamo il dovere di aiutare l'Ucraina e nello stesso tempo di ricercare tutte le strade possibili per la pace, ma chi si illude che la pace possa essere più vicina lasciando gli ucraini in balia dell'invasione russa, sbaglia, o meglio, potrebbe sì avere una pace più in fretta, ma sarebbe la pace del cimitero, la pace senza giustizia, che non credo sia quella che nessuno tra maggioranza e opposizione aspira ad avere per l'Ucraina". 

QATARGATE - Poi il Qatargate. "Credo fino ad un certo punto che ci possano essere misure regolamentari che possano limitare l'influenza. Pensate che mancassero le leggi per impedire quello che è successo a Bruxelles? Non mancavano le leggi e i regolamenti, mancava la morale, bisogna lavorare più in profondità, innanzi tutto sulla qualità della politica. Credo che il modo migliore sia la passione, è la pre-condizione perché non ci siano influenze né straniere né italiane" ha sottolineato. 

"Il confine tra lobby e corruzione, a volte, in mancanza di leggi, quello sì, diventa troppo labile. Se norme debbo immaginare e sollecitare - ha aggiunto - sono norme che regolamentino la lecita attività di lobbismo, quello sì è necessario. Se c'è bisogno di una norma regolamentare perché un politico sia onesto vuol dire che abbiamo già preso una cattiva china". 

MONDIALI - Ai Mondiali "tifavo Argentina, se non fossi italiano vorrei essere argentino, lo dicevo prima, ho una passione per l'Argentina, non fosse altro perché è il Paese con più italiani" ha detto La Russa. "Guardate i cognomi, sembrano tutti di casa nostra, l'unico argentino con il cognome non italiano lo abbiamo noi all'Inter, Martinez", ha aggiunto la seconda carica dello Stato. 

Nell'assegnazione dei Mondiali di Calcio al Qatar "credo vi sia stato un errore di fondo, immaginare che si potesse portare il Mondiale in Qatar in inverno senza soggiacere ad un tentativo che da lobby diventasse corruzione. Era impossibile, tutti lo hanno sempre saputo che ci sarebbe stato un tentativo forte di condizionamento, anche al di là delle regole lecite, affinché chi aveva il potere di decidere decidesse per questa modifica che non c'era mai stata: Mondiale in inverno, in un Paese sottoposto a dure critiche per i diritti".

"La tesi secondo la quale un Mondiale può aiutare a far fare passi in avanti ai diritti umani in quel Paese - ha aggiunto - la lasciamo sospesa nell'aria, può darsi, io ne dubito fortemente, lo vedremo. Ma credo che il rischio che abbiamo corso, che poi non è stato solo un rischio, come si vede, di incentivare un'azione di pressione corruttiva perché quella scelta venisse fatta, c'era e forse sarebbe stato saggio non correre questo rischio, anche se il Qatar si dichiara del tutto estraneo a queste vicende". 

PARTITI - Conversando con i cronisti al termine dello scambio di auguri natalizi, il presidente del Senato ha parlato anche dei partiti: "Il Movimento sociale italiano era il più democratico fra i partiti italiani, pensate che si votava non solo sulle candidature in lista ma perfino sul posto in lista".

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