“Palermo non si Lega” e “Seimila sardine antifasciste”. Si canta “Bella ciao”, si scandisce “Fuori la Lega” da Palermo”. La città risponde al movimento delle sardine con una piazza Verdi piena. In diverse migliaia, tra studenti, lavoratori, professionisti, pensionati - 10mila secondo gli organizzatori e anche secondo il sindaco Leoluca Orlando presente in piazza - si sono ritrovati ai piedi del teatro Massimo, con cartelli, disegni e soprattutto sardine di cartone appese al collo, attaccate ai giacconi.
“Questa piazza rappresenta una maggioranza silenziosa che si è svegliata e che afferma che i problemi dell’Italia non sono colpa del diverso - dice Leandro Spilla, 29 anni, studente, uno degli organizzatori - vogliamo che finisca la politica che alimenta l’odio sui social e nelle tribune politiche, ma chiediamo a tutta la politica di svegliarsi e rispondere alle esigenze della gente”.
Non ci sono partiti e bandiere in piazza. A manifestazione in corso si fa vedere il sindaco Orlando che in giornata aveva aderito alla manifestazione. L’unico vessillo lo abbozza il giovanissimo Luigi, appena 16 anni, studente del liceo scientifico Galilei, che porta in spalla una sardina gigante di colore blu con le stelle dell’Ue. “Sono nato nei primi del 2000 e sono preoccupato per l’unione e le democrazia del Vecchio Continente”.
Si canta “Bella ciao” in piazza. E sfilano gli slogan delle sardine. “Palermo non abbocca”, “Palermo non si Lega”, “Meglio sardina che minchia marina”, “Sarda si nasce e io sicuramente lo nacqui”. In piazza c’è anche la gente comune che si distribuisce sardine di carta. Alcuni arrivano anche dalla provincia o dal resto della regione, come quelli scesi dal pullman proveniente da Piazza Armerina: “Sono qui perché siamo assuefatti e ci aspettiamo un’altra direzione dalla politica”, dice Massimo.
Qualcuno ricorda le piazze riempite ai tempi di Berlinguer. E gli organizzatori intervengono su una scala con il megafono: “Vogliamo dare un segnale forte ai ragazzi di Bologna e slegarci da una politica che si è svuotata di significato e contenuti e veicola solo messaggi di odio sui social e ogni giorni in tv”, dice Gabriele Scalia di Uniattiva, un altro organizzatore.
Il movimento delle sardine sbarca, e sbanca, al Sud mentre continua a organizzarsi con numeri rilevanti in ogni angolo d'Italia: a Roma sono già giunte 120 mila adesioni.