Tanto resta da comprendere, sul piano epidemiologico, su Covid 19 ma alcune evidenze di contesto sono già disponibili. In primo luogo le parole: non è in atto una guerra e non ci sono eroi o eroine. La “guerra” è una metafora ideologica in grado di alterare la comprensione della realtà: qui i “soldati” come le armi sono ospedali e persone che salvano vite ,medic* infermieri*, addett* alle pulizie, volontari/e, la “vittoria” impedire nuovi contagi realizzare vaccini e individuare le cause.
“Eroi”“”Eroine” lavoratori e lavoratrici che chiedono salari dignitosi, formazione, diritti, tecnologia, ricerca, strutture. Quello che è stato negato negli ultimi 20 anni. Si finisce così per rimuovere la realtà: le rendite finanziarie e le spese militari si sono mangiate, prima di Covid 19, le risorse per sanità e ricerca virologica, ambiente.
Non guerra quindi né tantomeno truffa o complotto , altre forme di rimozione ideologica speculare a quella bellica in cui è caduto anche Agamben. Brecht nel suo Galileo e Susan Sontag ne La malattia come Metafora alludono a questo genere di rimozioni collettive, non assenti neppure nei modi della partecipazione popolare (flash mob e social) nata durante la quarantena. In essa , superficialmente derisa da alcuni, si mescolano come nel movimento delle Sardine fenomeni eterogenei: la ricerca di una religione civile condivisa ed egualitaria (De Luna , Una politica senza religione), una retorica vittimaria, una reazione alla scomparsa dello spazio pubblico, il desiderio di legami, il mostrarsi di spaesamento e paura.
Partecipazione che contiene tutte le fratture di prima e tutte le incertezze di poi, nella quale trovano conferma sia l’idea che la “normalità” a cui dovremmo tornare è il problema e non la soluzione, sia il sospetto che il connubio di secolarizzazione e capitalismo continuino a produrre conseguenze serie sulla nostra psiche (Weber). La “guerra” reale è quella contro (la sanità pubblica e) l’OMS in crisi finanziaria e di autorevolezza (come l’ONU): causa scarsa trasparenza ma soprattutto per finanziamenti inadeguati, disimpegno di molti governi, un nazionalismo che mette in scacco la costruzione di protocolli sanitari internazionali. Le accuse verso la OMS di Trump e Johnson, che hanno deciso irresponsabilmente per la quarantena sociale oltre 1 mese dopo l’Italia, occultano il fatto che fosse a loro noto da tempo il più che probabile arrivo di una nuova pandemia e che lo stesso Regolamento Internazionale Sanitario sia stato ignorato.
Non è bastato il succedersi in soli 17 anni dell’attuale Covid 19 e dell’Aviaria nel 2009 - e 4 epidemie gravi ,Ebola e Zika nel 2017, MERS nel 2012 , SARS nel 2003. Ogni Stato ha proceduto per proprio conto minando dalle fondamenta , invece di riformarla e sostenerla, l’unica sede di governance globale (la sola che abbia senso) contro le pandemie. Stati Uniti e Gran Bretagna decidendo addirittura in un primo momento per una eugenetica di massa (l’immunità da gregge) con molti anziani e immunodepressi condannati a morte perché inutili socialmente e costosi economicamente.
La UE incapace di coordinare che revoca di fatto Shengen mostrandosi non in grado di avviare tramite gli eurobond la riforma del Trattato di Mastricht. L’Italia ha invece disposto meglio di altri misure efficaci di contenimento e di cura, pur tra molti errori, gravi mancanze di personale e posti letto di intensiva, un rapporto Stato Regioni da riformare, troppi DPCM. Covid 19 ha reso più evidente ciò che già era noto: in Italia l’impoverimento del lavoro e dei sistemi nazionali di Welfare e, nel mondo, il venir meno di un comune impegno a tutela dell’ambiente e della salute di miliardi di persone.
Secondo il rapporto Oxfam 2019 l’1% più ricco della popolazione mondiale detiene una ricchezza pari a quella di 6,9 miliardi di persone , la parte più povera (3,8 miliardi ) l’1% del totale. In questo divario e nelle sue specifiche forme nazionali trova fondamento l’idea che l’origine ultima di Covid 19 stia nelle diseguaglianze e nella distruzione della natura: i pochissimi hanno espropriato il resto della popolazione di redditi e ricchezza, con lo stesso genere di accumulazione che minaccia di morte tutte le forme di vita al punto che se Manzoni riscrivesse la Storia della Colonna Infame indicherebbe nella costituzione economica del mondo il nuovo untore.
Che fare dunque da parte nostra? Organizzare il conflitto politico per 1) ottenere il rifinanziamento dei beni pubblici a scapito delle rendite e delle spese militari, 2) rafforzare il ruolo del Parlamento 3)riformare il trattato di Mastricht per un’Europa i cui scopi principali siano l’occupazione e la giustizia sociale e non la stabilità dei prezzi, 4) sostenere la OMS.
Non sarà facile ma questo ci viene chiesto dalla generazione di anziani morta senza ricevere una carezza e dalla gratitudine che dobbiamo a coloro che hanno lavorato per salvare e non per uccidere.
Come dice Stiglitz “it isn’t still too late to save capitalism from itself” (in People Power and Profits, p.247). Forse.
Mauro Sentimenti CDC nazionale