Letta jr dice che l’attuale legge elettorale – il cosiddetto Rosatellum, al secolo la legge 165/2017 – è la peggiore possibile. Amato, neopresidente della Corte Costituzionale afferma, nel suo discorso di insediamento che la Costituzione è come un orologio, non se ne può cambiare un meccanismo pretendendo che poi tutto funzioni bene come prima. Così è stato per la legge elettorale.
E’ vero che il sistema proporzionale non era – e non è - previsto in Costituzione ma tutto il sistema di rappresentanza, di percorsi politici, di pesi e contrappesi istituzionali era pensato per un sistema proporzionale – o prevalentemente tale – e con le preferenze.
Se ne deduce che ci vuole una nuova legge, ed in fretta.
Noi stiamo facendo la nostra parte chiedendo in diverse sedi giudiziarie del Paese che un Giudice prenda atto di ciò che ora sostengono i vertici politici e giudiziari e rimetta la legge 165/2017, Rosatellum, al vaglio di costituzionalità.
In questo quadro le elezioni incombono. Come è noto, dal tempo di Pericle, le leggi elettorali giuste, quelle che servono per rispecchiare in maniera equa la volontà degli elettori si devono fare quando le elezioni sono lontane e gli autori – quanto più possibile – scevri da interessi personali e di partito.
Siccome il Parlamento è tuttora – abusivamente – composto da nominati è facile prevedere che l’unico elemento estraneo alla genesi di questa legge annunciata sarà l’interesse generale. Meglio sarebbe una moral suasion in due semplicissime richieste: introduzione delle preferenze e ritorno al proporzionale, senza premi e soglie.
Nel caso, che noi giudichiamo negativamente, dovesse essere mantenuto un sistema elettorale misto - maggioritario proporzionale - sarà imperativo:
1) ammettere il voto disgiunto tra collegi uninominali e liste proporzionali,
2) disporre totale uguaglianza tra liste coalizzate e non,
3) permettere le coalizioni elettorali solo se accomunate da un programma comune e da un unico loro rappresentante politico.
Si formerebbe un’assemblea parlamentare che non potremo definire “Costituente” (perché abbiamo già una Costituzione che stiamo difendendo con le unghie e con i denti) ma potrebbe averne lo spirito. Quello che ci vuole per rigenerare le istituzioni e riconciliarle con tutti noi.