Gli elettori e le elettrici italiani hanno votato. Con una legge che deforma la loro volontà in modo inaccettabile, contraddicendo l’art. 48 della Costituzione, che prevede che il voto sia personale, eguale, libero e segreto. E contraddicendo anche lo stesso articolo 1, che assegna al ‘popolo’ la sovranità, cioè il potere, da esercitare eleggendo i parlamentari.
Sapevamo già che il cosiddetto ‘rosatellum’ è una legge sicuramente incostituzionale, i cui errori sono stati ulteriormente amplificati dalla sciagurata riduzione del numero degli eletti. Lo sapevano anche i partiti che l’hanno voluto, e che si erano impegnati a cambiarlo prima del voto; impegno naturalmente non rispettato.
Non sappiamo quanto queste ‘irregolarità’ abbiano inciso sull’aumento dell’astensionismo (+9% rispetto al 2018, portando al 36% il non-voto: quindi un elettore su 3 non ha votato),
ma possiamo quantificare, un po’ approssimativamente, alcuni altri fenomeni distorsivi. (Per semplicità useremo i dati relativi alla Camera.)
Per prima cosa: oltre 2 milioni di voti regolarmente espressi sono stati cancellati per la presenza delle ‘soglie’. Vale la pena di ricordare che si tratta, più o meno, dei voti ottenuti da Forza Italia (oltre 20 eletti alla Camera) o da Calenda-Italia Viva (21 eletti).
Interessante anche notare che i quasi 800.000 elettori che hanno scelto esplicitamente di votare la lista della Bonino (+ Europa) vedono il loro voto trasferito agli altri 3 partiti della coalizione, i cui programmi sono sostanzialmente diversi.
Ma naturalmente l’effetto più disastroso è la non corrispondenza fra la ripartizione dei voti e il numero dei deputati dei singoli partiti: la coalizione di destra col 44% dei voti ottiene circa il 60% dei seggi. Una minoranza viene così trasformata in maggioranza grazie a un vero e proprio ‘trucco’. Naturalmente i seggi aggiuntivi della DX vengono prelevati dagli altri aventi diritto. Le ‘torte’ allegate mostrano visivamente l’esito di questa operazione.
Quanti si riconoscono nella Costituzione, pensata per garantirci libertà e diritti democratici non possono fare a meno di chiedersi perché il presidente Mazzarella non abbia utilizzato i suoi poteri (pochi, in verità) per sollecitare la soluzione di questa anomalia. Con il parlamento eletto domenica scorsa tutto diventa più difficile, ma noi continueremo a pretendere una legge elettorale che restituisca alle Camere una corretta rappresentatività,
diffidando una maggioranza frutto di una legge-truffa dal manomettere la Costituzione.