Sono un curioso e prima della Pandemia, a volte sono andato dove erano assembramenti di giovani ,in alcuni posti della città, tra cui Via dei Borghi . Era una cosa normale dal giovedì sera alla domenica, ritrovarsi per fare movida .
I “giovani e meno giovani, , tra i 20 e 35 anni, arrivavano alla “spicciolata” o a gruppi di 3 o 4 ragazzi e ragazze, ordinavano l’aperitivo o la birretta ed iniziavano a parlare... Ascoltavo il loro vociare continuo a gruppi da due a cinque persone, cercavo di capire cosa dicevano di interessante... ma non parlavano di problematiche sociali, nemmeno di lavoro, e neppure di tematiche ambientali, ne tantomeno delle guerre sempre presenti nel Mondo .... ma parlavano del nulla : pettegolezzi ed altre banalità varie, ridevano molto, tenendo il bicchiere o la bottiglia in mano per ore, perché anche il bere costa caro... . solo durante il periodo di Lucca Comics parlavano con cognizione di causa, sulla mostra del Fumetto tutti molto informati e preparati...
Quindi l’unico scopo del movida, era è quello di stare insieme per cercare di conoscere altri (“beccare” come si dice a Lucca) , ascoltare musica “disco” , cercare il divertimento senza preoccupazioni, uscire dalla solitudine , o almeno dimenticare una triste realtà che per la maggioranza di loro significa lavoro precario o disoccupazione ...
Dopo è venuta la pandemia da Covid che ha messo in evidenza anche la fragilità delle persone ad affrontare la realtà , con un lockdown fatto di zone rosse/arancioni/gialle che sembra non dover mai finire... con una pandemia che uccide oltre 500 persone al giorno , con il disastro della sanità che non riesce a fronteggiare come si dovrebbe l’epidemia, a causa dei tagli alla sanità pubblica effettati da tutti i governi di centrodestra e centrosinistra negli ultimi 30 anni... ed allora sono nati nuovi slogan come “tutto andrà bene”... “niente sarà come prima”, ecc... e molti sociologi , commentatori economici, politici , sindacalisti, tra cui il sottoscritto... a sperare che da una fragilità potesse rinascere una forza di popolo, che non si limiti alla speranza ma che pretenda... che prenda coscienza della realtà e sviluppi le lotte necessarie per cambiare la sanità la realtà sociale, economica, quella della riconquista dei diritti, quella della crescita civile e culturale... cioè la rinascita di tutto il Paese.
Ma non è così semplice : ci sono anni di sconfitte sociali, anni di distruzione dei diritti e della partecipazione che non è più di massa ... ma viene limitata solo ai vari comitati che sorgano per risolvere un problema locale e che muoiono una volta risolto il problema o anche se non risolto... inoltre ci sono stati 20 anni di berlusconismo che ha fatto pensare che il problema non sia la partecipazione per cambiare.. ma gli appoggi gusti... le raccomandazioni... e che lo stare in una situazione di lavoro precario, è dovuto si ad un sistema produttivo che sfrutta soprattutto i giovani ... ma che non è possibile cambiare... Cioè manca una coscienza di classe ... la maggioranza dei giovani , degli sfruttati ( anche se non tutti) pensano che non sia possibile cambiare a livello collettivo e finiscono per pensare solo individualmente a se stessi e per dare la delega ai politici o di governo o di opposizione, perché siano loro a risolvere la loro situazione ... sperando che la loro realtà sia solo un fatto contingente in attesa magari, di diventare come quelli che li sfruttano. !
Quindi , perché scandalizzarsi per quello che è avvenuto con il movida a Lucca in Via dei Borghi ?... Perché scandalizzarsi per il fatto che centinaia di giovani rischiano di prendere il covid e di farlo prendere ad altri facendo nascere dei focolai ?
Quello che è avvenuto a Lucca ed avviene in altre città d’Italia , non è forse il frutto di una realtà fatta di solitudine, di disperazione sociale, di egoismi , di distruzione della coscienza civile e di classe ?
Non credo che la realtà possa cambiare perché verranno individuati e puniti con una multa d 400 euro, le persone che hanno bevuto e ballato senza mascherine in un borgo della città... no ci vuole ben altro... Per cambiare veramente è necessario sviluppare un nuovo movimento rivendicativo sui diritti, sui salari, sulle pensioni, sulla sanità, economico, sociale, ambientale, ecc... ed allora dall’impegno partecipativo e la lotta sulle tematiche rivendicate che nasce anche una nuova coscienza di classe , civile, culturale ... Ma ci deve essere anche un sindacato che promuove la lotta rivendicativa e la partecipazione... cosa che oggi manca, perché anche il sindacato si è trasformato e da soggetto che contrattava il come ed il per cosa si lavora ... oggi si accontenta di gestire le ricadute negative in termini assistenziali, delle scelte fatte dai datori di lavoro e dai governi.
Umberto Franchi