1° Maggio, festa del Lavoro e dei Lavoratori e Lavoratrici

di Barbara Fois - liberacittadinanza.it - 01/05/2025
Il discorso importante di Mattarella sugli attuali problemi del mondo del Lavoro in Italia

Nonostante i proclami trionfalistici della Meloni ( e in questo ricorda Trump e il suo delirante discorso sui suoi primi 100 giorni di presidenza) l’Italia sta attraversando, per quanto riguarda il lavoro, un momento davvero delicato e non lo dice l’opposizione, che tanto non parla mai se non per litigare al proprio interno, ma lo dice l’ISTAT.

Nonostante l’aumento tendenziale del 4% delle retribuzioni nel mese di marzo, osserva l’Istituto nazionale di statistica, “le retribuzioni contrattuali reali di marzo 2025 sono ancora inferiori di circa l’8% rispetto a quelle di gennaio 2021”. E l’ultimo dato sull’inflazione certifica che l’andamento dei prezzi è nuovamente in crescita: ad aprile l’indice è arrivato al 2%, trainato da alimentari e servizi per i trasporti.

Questo 1° maggio è inoltre all’insegna della sicurezza sul lavoro: tema scelto in modo unitario dai sindacati per caratterizzare la Festa del 2025. Un tema che ha fatto proprio il nostro amatissimo presidente Mattarella: “Quella delle morti del lavoro è una piaga che non accenna ad arrestarsi e che, nel nostro Paese, ha già mietuto, in questi primi mesi, centinaia di vite, con altrettante famiglie consegnate alla disperazione”, ha detto il Presidente della Repubblica visitando nei giorni scorsi un’azienda di Latina. Rispetto a questo fenomeno “non sono tollerabili né indifferenza né rassegnazione”. Proprio alla vigilia della Festa del lavoro il Consiglio dei ministri ha stanziato circa 650 milioni di euro, che si aggiungono ai 600 dei bandi Inail, portando a oltre un miliardo e 200 milioni di euro il totale destinato a potenziare la sicurezza. L’8 maggio il governo incontrerà i sindacati per un confronto su questo tema e vedremo quale sarà il vero obiettivo del governo Meloni..

Quello della sicurezza sul lavoro è davvero urgente e molto preoccupante, se pensiamo che secondo quanto dice la CGI, nella sola Milano: “Nel 2024 nell’area metropolitana milanese si sono verificati 44 incidenti mortali (1 ogni 8 giorni) e si sono contate 36.464 denunce di infortunio (10 al giorno) e 670 denunce di malattia professionale (2 al giorno)”. E nel resto del nostro Paese? C’è davvero da spaventarsi se moltiplichiamo questi dati per ogni nostra area cittadina.. L’altro grande filone critico nel mondo del lavoro è quello dei salari e anche su questo si è soffermato Sergio Mattarella, ieri, nell’incontro di Latina. “Per quanto ci riguarda si registrano oggi, in questo periodo, segnali incoraggianti sui livelli di occupazione”, ha rilevato il Capo dello Stato, ma “permangono, d’altro lato, aspetti di preoccupazione sui livelli salariali, come segnalano i dati statistici e anche l’ultimo Rapporto mondiale 2024-2025 dell’Organizzazione internazionale del lavoro. Quel documento nota che l’Italia ‘si distingue per una dinamica salariale negativa nel lungo periodo, con salari reali inferiori a quelli del 2008’, nonostante l’avvenuta ripresa a partire dal 2024. Questo è un grande problema, una grande questione per l’Italia”, ha detto ancora Mattarella. I salari “incidono anche sul preoccupante calo demografico, perché i giovani incontrano difficoltà a progettare con solidità il proprio futuro” e allo stesso tempo “resta alto il numero di giovani, con preparazione anche di alta qualificazione, spinti all’emigrazione”.

 In evidenza c’è anche il fenomeno del “lavoro povero”. “Negli ultimi 10 anni i lavoratori in povertà relativa sono aumentati del 55%, passando dal 4,9% al 7,6% sul totale occupazionale”, ha affermato il presidente nazionale delle Acli, Emiliano Manfredonia, commentando i dati della ricerca dell’Iref (Istituto di ricerche educative e formative), realizzata sulla base di circa 800mila dichiarazioni anonime dei redditi fornite dal Caf dell’associazione. “Sono numeri preoccupanti che ci raccontano di occupazioni con stipendi da fame, orari impossibili, contratti al di sotto di ogni minimo di legge”, ha aggiunto Manfredonia, ed è ancor più preoccupante “il fatto che la povertà lavorativa sia interconnessa con questioni generazionali, di genere e territoriali: per ogni uomo con un lavoro povero ci sono 2 donne, mentre le percentuali di incidenza della povertà lavorativa su un ventenne sono di 3,5 volte maggiori rispetto a quelle di un cinquantenne”.

Precarietà, povertà, abbandono, mancanza di sicurezza economica e perfino fisica sul posto di lavoro, un clima di paura e di sconforto, altro che le strombazzate della Meloni!! E per giunta il suo “amico” Trump minaccia dazi nei confronti del mondo intero. Siamo davvero in una contingenza molto pericolosa.

Dunque è con il cuore pesante, ma sempre pronti e all’erta, che vi facciamo i nostri più fraterni auguri di una buona festa del Lavoro.

BUON 1° MAGGIO A TUTTE LE LAVORATRICI E I LAVORATORI ITALIANI

 

Barbara Fois

https://www.agensir.it/italia/2025/04/30/lavoro-povero-e-salari-fermi-lallarme-del-primo-maggio/

https://www.youtube.com/watch?v=5wk_EvL1yOM discorso di Mattarella

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