Annus horribilis quel 1980. Cominciò già a vedersi che era uno schifoso anno bisestile dal 1°gennaio, con la morte di Pietro Nenni. Una grave perdita e un grande dispiacere e non solo per noi socialisti. A febbraio ci fu l’assassinio di Vittorio Bachelet, da parte delle BR, e non si è mai capito il vero perché. E non era che l’inizio dell’anno. Personalmente fu un anno terribile, in cui nel maggio persi mio marito.
Quel 2 agosto io e mia figlia di 2 anni eravamo pronte per andare al mare. Avevo una ciambella di gomma a forma di cigno infilata in un braccio e stavo stipando nella borsa termica tramezzini e frutta… avevo fretta perché era tardi. Sono queste le immagini che ti restano per sempre impresse nella memoria: si tratta di cose senza importanza, piccoli particolari inutili, epperò stampati per sempre nei nostri ricordi. Qualcuno telefona, non posso ricordare chi, ma la voce è allarmata dice: “una strage alla stazione di Bologna, guarda la TV…”. Accendo la TV e sono all’improvviso in mezzo all’inferno.
La stazione di Bologna è piena di gente in partenza o in arrivo. Una bomba collocata nella sala d'aspetto di seconda classe, esplode facendo crollare una parte dell'edificio. I morti sono 85, oltre 200 i feriti. E' la strage più grave che si sia mai verificata in Italia, ed appare quasi subito chiaro che va inquadrata nella strategia della tensione in atto dal '69. Ma, come ho già scritto, “ la P2 si attiva subito per depistare il lavoro degli investigatori e all'operazione partecipano anche funzionari del Sismi, il servizio segreto militare, che tentano di far accreditare la pista internazionale. Uno degli obiettivi è di contribuire alla scarcerazione di Aldo Semerari, criminologo piduista, arrestato perché sospettato di essere coinvolto nella strage. Nel novembre del '95 la corte di Cassazione sancisce invece la condanna definitiva all'ergastolo per i terroristi neri Giusva Fioravanti e Francesca Mambro, indicati come gli esecutori materiali della strage, e di Licio Gelli, del faccendiere Francesco Pazienza, nonché dei dirigenti del Sismi Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte, per aver depistato le indagini. “
I due terroristi neri hanno però sempre respinto le accuse, e comunque a tutt’oggi vivono liberi, nonostante la quantità incredibile di ergastoli accumulati, processo dopo processo. Così vanno le cose in questo Paese dove i fascisti vivono indisturbati e protetti dalle autorità. E, casualmente, la seconda carica dello Stato ha la casa piena di busti di Mussolini.
Un anno, quel 1980, che si chiuse con l’omicidio di John Lennon: un verme qualunque spense la sua vita e zittì la sua musica. C’è sempre chi cerca di portar via le cose, la vita, la felicità e il talento degli altri. Poi può rivestire questo atto di pura invidia con mille spiegazioni e scuse di ogni tipo e genere, trascinandosi dietro dalla psicanalisi alla politica, ma resta solo un puro, miserabile atto di pochezza, da primitivi.
Mentre ricordiamo quei poveri morti e i loro parenti disperati, siamo consapevoli che al governo del Paese c’è chi tifa magari anche in sordina, per chi ha compiuto la strage. E non dobbiamo mai dimenticarcene. Mai abbassare la guardia.
Barbara Fois