25 aprile 2020

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 23/04/2020
Il coronavirus non ferma la nostra festa: Cortei e concerti virtuali dovunque. Ma questa festa non è per tutti!

Mentre invitiamo tutti a partecipare alla festa virtuale del 25 aprile, vogliamo ribadire con forza che il 25 aprile NON è e non può essere la festa di tutti, ma solo di coloro che ne condividono i principi. C’è una certa pericolosa confusione politica in questo paese. Sarà che ormai ci siamo persi per strada valori e ideologie e nel minestrone qualunquistico di buonismo alla “volemose bene” troppi hanno cominciato a pensare che il 25 aprile, che commemora la Liberazione dal Nazifascismo e la lotta partigiana, sia diventata una ricorrenza come la festa del papà, o di San Valentino, o il festival della piadina: un momento di svago. Non è così e non deve essere così.

La festa della Liberazione è riservata a quelli che si riconoscono in una Italia libera e democratica, che ha rispetto delle istituzioni e delle regole, delle leggi e dell’informazione. Può essere la festa di tutti? Può essere la festa di Salvini e della Meloni? NO. Non ci si può appellare alla pacificazione fra le parti, non si può parlare di convivenza democratica, di unità della Nazione, quando si demonizzano gli avversari come fanno continuamente questi due, cercando di buttar giù il governo Conte per cercare meschinamente di arrampicarsi di nuovo in groppa al governo del Paese (ma non ci mancherebbe altro, dopo il virus!!), seminando odio e aggredendo chiunque la pensi in modo diverso o li richiami alle loro responsabilità. Supportati da fogliacci che non sanno cosa sia l’informazione e sono capaci solo di insultare e di sputare fango e melma su tutto e tutti, forse perché ne hanno sempre la bocca piena.

Come ha giustamente fatto notare Marco Travaglio: Marina Le Penn non si sogna nemmeno di aggredire Macron in un momento come questo, perché ha il senso del bene della Nazione, questi meschini invece non vedono che il proprio interesse e se ne fregano del destino del nostro Paese.

Davanti a questi esempi viene da confermare che ci si deve guadagnare il privilegio di festeggiare il 25 aprile, nel concreto e non a parole. Questa data deve restare una discriminante, un confine invalicabile per coloro che sono senza valori, che vivono nel cinismo, nella sopraffazione, nel razzismo e nella menzogna.

Settantacinque anni fa tante donne e uomini sono stati torturati, imprigionati e uccisi per difendere la libertà, la democrazia, la dignità della persona, il rispetto delle opinioni diverse, i principi di uguaglianza e di legalità. Col loro sangue è stata scritta la nostra Costituzione. In nome loro dobbiamo difendere questi valori, mantenerli integri e consegnarli alle nuove generazioni intatti e non banalizzati, stravolti e ridotti a un volgare festival dell’interesse personale, fra tarallucci e vino. Non è certo per questo che sono morti. Ed è con questo spirito identitario ancora più forte e vitale che mai, che parteciperemo anche quest’anno alla nostra festa, sia pure virtuale. Noi di LC ci saremo, speriamo che ci sarete anche voi.

Buon 25 aprile a tutti noi!!!!!

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