Ancora una volta festeggiamo il 25 aprile e ancora una volta siamo costretti a difenderlo dai fascisti. Ma questa volta sono al governo… no, mi sbaglio: a contestarlo per primo è stato Berlusconi ed era capo del governo. Già… ricordo che nel 2008 il sindaco forzista di Alghero, certo Tedde, proibì alla banda cittadina di suonare “Bella ciao”. Ma non aveva fatto i conti con lo spirito “bastian contrario” degli algheresi, che su due piedi organizzarono una banda di suonatori di vari ottoni e per tutto il giorno seguirono il sindaco ovunque andasse, suonando in continuazione la canzone proibita. A codazzo della banda improvvisata si aggiunsero i cittadini, che cantavano a perdifiato “Bella ciao”, ormai gasatissimi o –come si dice qui – ingiogazzati al massimo. Scene da film comico, che resteranno per sempre nella storia della città. Ma Berlusconi aveva fatto di più e peggio: aveva detto che “Bandiera rossa” era una canzone cattiva e che alimentava e istigava all’odio. Così aveva detto il cavaliere: istiga all’odio… Veramente anche certe facce lo fanno e senza nessuno sforzo, naturalmente! Ed è un odio effettivamente di classe….sì perché quelle facce non ne hanno nemmeno un briciolo, di classe. Anzi: sono proprio di una volgarità che lascia turbati e allibiti.
Però ultimamente il cavaliere si era mostrato più sensibile ai temi dell’antifascismo e nell’aprile del 2023, dalla clinica San Raffaele, dove era ricoverato per complicazioni della leucemia che lo affliggeva da due anni, aveva detto della festa del 25 aprile «Viva il 25 aprile, la festa della libertà, della pace e della democrazia», e aggiungeva in una nota diffusa a suo nome: «la festa di tutti gli italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi!». Il messaggio dell’ex premier fu quello di unità di fronte a uno dei passaggi più importanti della storia italiana: «I cattolici e i comunisti, i liberali e i socialisti, i monarchici e gli azionisti, e con loro i militari rimasti fedeli non ad un’idea politica ma all’onore della Patria, pur mossi da ideali profondamente diversi e da una diversa visione del futuro della Nazione, di fronte a un dramma comune, scrissero, ciascuno per la propria parte, ma con eguali dignità e passione, una grande pagina della nostra storia». L’invito era quello di rimanere uniti: «Si tratta di una straordinaria pagina sulla quale si fonda la nostra Costituzione, baluardo delle nostre libertà e dei nostri diritti. Noi siamo un grande popolo, capace di rimanere unito di fronte alle emergenze e che, all’occorrenza, oggi come ieri, è capace di superare ogni divisione e ogni contrasto per conseguire il bene dell’Italia e degli italiani». L’ex Cavaliere concludeva: «Questo è un patrimonio, un principio fondante della nostra convivenza civile, che appartiene a tutti gli italiani, senza esclusione alcuna. L’anniversario del 25 aprile 1945 è dunque l’occasione per riflettere sul passato, ma anche per ragionare sul presente e sull’avvenire di questo nostro meraviglioso Paese». https://www.open.online/2023/04/24/25-aprile-messaggio-silvio-berlusconi-ospedale/
Parole inattese e scioccanti che arrivavano in giornate di acceso dibattito proprio sulla Festa della Liberazione, soprattutto a seguito di alcune dichiarazioni rilasciate dal presidente del Senato Ignazio La Russa, diretto a Praga a commemorare Jan Palach, nel tentativo di fare uno sgarbo alla sinistra, opponendo alla Resistenza un “eroe” di destra. E qui si vede tutta la sua pochezza, ma soprattutto la sua incapacità politica di valutare l’estremo gesto di protesta del giovane Palach, riducendolo a un miserabile gesto anticomunista. Jan Palach era un patriota ceco che lottava per la libertà del suo popolo dall’invasione russa, ma nell’ ignobile, spregevole, miserrimo immaginario neofascista tutto si riduce al fatto che Palach fosse semplicemente un anticomunista. Ho già scritto l’anno scorso “ E non è nemmeno vero che i ragazzi del ’68 confusero l’eroismo di Jan Palach per un gesto anticomunista, basta pensare alla splendida canzone di Francesco Guccini ( che non è mai stato di destra!!), che condanna l’invasione dei sovietici contro la libertà del popolo ceco e la loro gloriosa Primavera: basta ascoltarla per capire che le cose non stavano, per noi ragazzi di sinistra di allora, come pensa la destra ottusa e ignorante: https://www.youtube.com/watch?v=VYdWsVankYA.”
Jan Palach
Piuttosto i neofascisti che sono al governo, non sono nemmeno capaci di dire la parola antifascista, senza farsi venire le convulsioni. Peggio: il cognato nazionale, Lollobrigida, in una trasmissione Rai ha detto delle cose spaventose nella loro parzialità pressapochista e come sempre raffazzonata e ottusa:“Il termine "antifascismo" è "troppo generico" e "purtroppo ha portato in tanti anni a morti". Ed è "difficilmente rappresentativo di tutti" perché "la violenza perpetrata anche in questi giorni da chi si dichiara 'antifa' e gira l'Europa a sprangare gente o nelle università che impedisce lo svolgimento delle sedute del senato accademico non ci appartiene". Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole Francesco Lollobrigida, ospite a In mezz'ora su Rai3, che ha ricordato come "tra qualche giorno sarà l'anniversario di Sergio Ramelli, un ragazzo ucciso a 17 anni perché aveva fatto un tema contro le Brigate Rosse nel 1975. Venne sprangato dagli antifascisti. Il termine" antifascismo, quindi, "è troppo generico, preferisco rifarmi alla Costituzione italiana che è strutturalmente antifascista e sulla quale ho giurato"
Sergio Ramelli
Ossignore! Non posso credere che quest’uomo confuso sia un Ministro del nostro Paese! Ramelli fu sprangato dagli antifascisti??? Ma che caspita dice?? Ma secondo voi il Lollo e gli altri sanno distinguere fra antifascismo ed estremismo? Non hanno capito niente o ci marciano? Così hanno una miserabile e non credibile scusa per non dire “sono antifascista”? E’ davvero una situazione incredibile, al limite del ridicolo! Fra l’altro il povero Ramelli fu sprangato con le modalità vigliacche proprie della destra: 10 contro uno. Ho sempre trovato una abiezione ripugnante lo scontro impari, ma in quegli anni c’era di peggio: le stragi fasciste alla Banca dell’Agricoltura di Milano, quella di piazza della Loggia a Brescia, quella che coinvolse l’Italicus, quella terribile alla stazione di Bologna… stiamo parlando di centinaia di nostri morti e di una memoria labile e a senso unico quella della destra…
Claudio Varalli
Qualche giorno dopo Ramelli fu ucciso a revolverate un ragazzo di “sinistra” Claudio Varalli, ma il Lollo sembra ignorarlo… Guardate quelle loro faccine: sono dei ragazzini!Erano anni terribili, erano vite spezzate, giovani coinvolti in uno scontro infinito fra destra e sinistra, ancora dopo trent’anni dalla fine della guerra e questa è la cosa su cui dovremmo riflettere, a maggior ragione oggi, a quasi 80 anni dalla guerra di Liberazione. Ma liberazione da che, da chi? Se non solo i fascisti sono ancora fra noi, ma anzi: sono al potere? Basta! Come dico ogni anno: la festa di Liberazione è una festa privata, per inviti. E i fascisti non sono invitati. Punto. E per quanto riguarda le brigate ebraiche: benvenute, ma non con la bandiera di Israele, che fra l’altro nemmeno esisteva ancora. Va bene il Tricolore e se proprio si vogliono connotare potrebbero mettersi una stella gialla sul petto: pensate che emozione sarebbe! Ma davvero non mi sembra il caso di sventolare le bandiere di Israele, con quello che sta succedendo a Gaza, contro i Palestinesi. Proprio no. Sarebbe davvero una insopportabile violenza, oltre che un controsenso!
Insomma, cari amici e compagni, la questione antifascista è ancora uno spartiacque e questo vuol dire che è una ferita ancora aperta. Se così non fosse nessuno avrebbe dovuto impedire che Scurati leggesse il suo monologo, che nessuno avrebbe notato e che invece ora conoscono tutti nel mondo. Davvero un autogol clamoroso: vista la cretineria di questa gente, la loro ottusità e pochezza, se ci fosse uno straccio di sinistra li avremmo cacciati in un secondo. Anzi: non sarebbero mai saliti a occupare gli scranni del governo. Ma non voglio avvelenarmi una festa che ancora sento mia, parlando di quei falliti dell’opposizione. Così vi voglio augurare
BUON 25 APRILE E BUONA FESTA DI LIBERAZIONE
ricordando il refrain della canzone “Festa d’aprile”:
Forza che è giunta l'ora, infuria la battaglia
per conquistare la pace, per liberar l'Italia;
scendiamo giù dai monti a colpi di fucile;
evviva i partigiani! È festa d'Aprile.
Barbara Fois
https://www.accordispartiticlassica.it/brano/e-festa-daprile se volete sentirla
e
https://www.youtube.com/watch?v=28yjhYUjReA se volete sentire la bellissima canzone di Guccini “Quel giorno d’aprile”