Il sonno della ragione e la vitalità della reazione

di Barbara Fois - Liberacittadinanza.it - 01/07/2022
La negazione dell’aborto è il primo sintomo dell’avanzata della destra, più aggressiva e pericolosa che mai

La sentenza della Corte Suprema Usa, che ha di fatto vietato l'interruzione di gravidanza, cancellando la sentenza Roe vs Wade, è l’ultima novità fra le tante deplorevoli di questi ultimi tempi. Gli antiabortisti festeggiano impazziti, ubriachi di fanatismo bigotto e inneggiano, come ha fatto Trump, a una svolta epocale: “…è la risposta alle preghiere di milioni di persone. Voglio elogiare i giudici per essere stati forti di fronte alle minacce e persino alla violenza, tenendo duro contro estremisti e terroristi.” Ma di che va cianciando? Le minacce e le violenze appartengono a quei pazzi di antiabortisti, che assalivano le cliniche in cui si praticavano gli aborti, armati fino ai denti, uccidendo donne e medici in nome della salvaguardia della vita! Sono i suoi che utilizzano la violenza e il sopruso e l’attacco a Capitol Hill ne è una prova lampante. È lui che grida: “Dio lo vuole!!” attribuendo a Dio le proprie convinzioni. Non è una novità. E’ sempre lui, ingombrante fagotto di stupidità e fake news, che bercia in continuazione, sputando veleno e seminando zizzania, per puro delirio di onnipotenza.

Ma la sentenza Roe vs Wade non ha solo cancellato il diritto all’aborto, ora la Corte Suprema si prepara anche a rivedere la legittimità della contraccezione e del matrimonio gay. È un salto nel passato più oscuro e fuori da ogni ragionevolezza: siamo tornati a Salem, al delirio scomposto di puritani prurigginosi, di menti opache, di coscienze pelose e represse. E’ in questo modo, come ha detto Biden indignato, che si ledono i principi chiave americani: “di eguaglianza, libertà, dignità e stabilità dello Stato di diritto". Quindi ha proseguito: "hanno reso gli Usa un'eccezione tra le nazioni sviluppate ma questa decisione non deve essere l'ultima parola". E ha chiuso: "La mia amministrazione utilizzerà tutti i poteri a sua disposizione ma il Congresso deve agire e con il vostro voto voi potete agire, voi potete avere l'ultima parola".

Il danno prodotto da questa sentenza è già visibile: gli USA si sono spaccati in due, fra progressisti e reazionari, fra stati del nord, che garantiscono contraccezione e aborto e stati del sud che si sono già affrettati a cancellare tutto: si profila – mutatis mutandis - una nuova guera civile, che sarà difficile ricomporre.

Intanto molte grandi aziende americane si sono dette pronte a coprire le spese di viaggio necessarie ai loro dipendenti per andare ad abortire in altri stati, se il diritto è loro negato nello Stato di residenza. Sono numerosissime le aziende che si sono espresse in questo senso, tra cui Apple, Alphabet, JPMorgan Chase, tesla, Meta e Bank of America, Yelp, Netflix, Levi Strauss, Microsoft e - udite udite! -.la Disney!!! Francamente non l’avrei mai detto. E invece si è già messa nei guai sostenendo i matrimoni gay. Ma pensa un po’…

La scelta di così tante società statunitensi ha già scatenato le reazioni di alcuni legislatori repubblicani, che hanno minacciato di annullare i contratti con le società che offrono sostegno all'aborto. Intanto sono al momento 7 gli stati che hanno già da subito vietato l’aborto: Utah, South Dakota, Kentucky, Louisiana, Oklahoma, Missouri e Arkansas. In altri Stati, ad esempio Alabama, West Virginia, Wisconsin e Arizona, sono già state chiuse le cliniche. Come dicevo: siamo di nuovo molto vicini a una guerra civile.

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Joyful joyful!!...(2)

Ma se l’America democratica piange, l’Europa non ride: e per quel che riguarda l’aborto le posizioni dei vari paesi non sono identiche. Malta per esempio non contempla affatto il ricorso all’interruzione di gravidanza e in nessun caso e così Andorra. Più complessa la situazione in Polonia, che dal 1993 consentiva l’aborto solo in tre casi: pericolo di vita per la madre, stupro e grave malformazione del feto, ma con la recentissima introduzione di una nuova legge, l’aborto è praticamente vietato in tutti i casi. Proteste continue si ripetono in ogni angolo del paese. Soprattutto dopo la morte di molte donne, la cui gravidanza era a rischio, ma sono state lasciate senza nessun intervento. C’è anche il caso di una donna che aspettava due gemelli e che sono morti nel ventre materno, ma la donna non è stata comunque operata, come se rimuovere i feti morti fosse una sorta di aborto. Mi fa venire in mente un ragazzino intervistato durante una manifestazione su aborto e contraccezione, che era contrario ai contraccettivi perché, secondo lui: “si tratterebbe di un pre aborto”. Non ci sono parole davanti a menti così obnubilate dalla stupidità e dall’ignoranza più sconfortante. Quando uno è così profondamente e totalmente cretino neanche Dio lo può salvare. Davvero non si può credere che queste cose avvengano nel 2022! Altro che terrapiattisti!

Anche in Liechtenstein, nel principato di Monaco, in Gran Bretagna, Finlandia e Islanda a una donna è permesso di abortire solo in certi casi: per preservare la propria salute fisica e mentale, per una malformazione del nascituro, per uno stupro e a causa della propria condizione socioeconomica.In Francia in Spagna, ma soprattutto in Olanda la scelta è lasciata alla donna. E nella nostra Italia?

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Bella Italia, amate sponde…3

 

Il 22 maggio del 1978 fu promulgata in Italia una legge (la 194/78), che regolamentava le modalità sulla interruzione volontaria di gravidanza. Ma già da subito la destra bigotta e codina si organizzò per cercare di cancellarla, con l’incoraggiamento del Papa polacco Giovanni Paolo II, fautore di un rinnovato interventismo clericale nella vita pubblica italiana, che iniziò a inviare appelli via via più espliciti ai cattolici italiani affinché si adoperassero per abrogare la legislazione favorevole alla libertà di scelta sull'aborto. Ma nonostante tutto questo fervore, il 17 maggio 1981 vennero respinti i referendum che volevano abrogare questa legge, che – come si potrà leggere nel testo che accludiamo – non era nemmeno così audace: è una legge che ha certamente rappresentato una conquista enorme per le donne, ma che contiene ancora forti limitazioni alla loro autodeterminazione e che andrebbe modificata in meglio. Eppure sono più di 40 anni che si cerca di abrogarla, si prova a cancellarla, in qualunque modo. Il tentativo più recente è certamente rappresentato dal raduno mondiale delle famiglie a Verona, nel marzo 2019. Un ripugnante gadget, che rappresentava un feto di gomma, è l’emblema evidente e mostra immediatamente quale fosse il livello dell’incontro e la qualità delle tematiche. Tanto che perfino la Chiesa prese le distanze da quel raduno di esaltati fuori di testa: il segretario di Stato Vaticano Piero Parolin, disse di condividere «la sostanza» dei temi del congresso ma «non le modalità» e di «non approvare nemmeno i toni utilizzati nella polemica». In questo senso si espresse anche la stessa Diocesi di Verona, che spiegò a suo tempo che il tema della famiglia non merita «un linguaggio violento e ideologico» e che la politica «potrebbe fare di più e meglio».

Il raduno di Verona era organizzato dall'International Organization for the Family (Iof), una lobby statunitense che raduna sigle pro-life, attivisti anti-aborto e rappresentati dei movimenti che si oppongono alle coppie gay, al divorzio e all'emancipazione della donna. E questo spiega bene l’indirizzo attuale della Corte Suprema degli USA, che oggi, dopo l’aborto, si rivolge a distruggere anche le risoluzioni già prese dal governo Biden sull’ambiente. E’ evidente che alcuni di questi giudici, che credono di essere Dio, andrebbero rimossi subito, prima che i danni prodotti siano irreversibili.

Ma torniamo alla riunione di Verona, che non è certo la prima edizione del Congresso: l'Iof ne ha già organizzate 12, soprattutto nell'Europa dell'est dove, da qualche anno, si sono insediati governi ultraconservatori (come quello di Viktor Orban in Ungheria) che millantano di difendere i valori cristiani dell'Occidente. Del resto partecipò a Verona anche Dimitrij Smirnov. un esponente della Chiesa ortodossa che ha definito “assassine” e “cannibali” le donne che decidono di avere un aborto. Secondo Smirnov, la donna dovrebbe rimanere a casa ed occuparsi della famiglia perché la “propaganda che l'ha spinta fuori“ ha instillato in lei “pensieri nocivi”. Ma come fa una donna intelligente e in carriera come la Meloni, a stare con gente del genere?

Brian Brown, uno dei fondatori dell'Iof, ha anche detto che ripensare il concetto della famiglia tradizionale è grave quanto normalizzare la pedofilia. Secondo lui, gli aborti sono la prima causa dei femminicidi: se le donne decidessero di far nascere quei bambini, non verrebbero più uccise. Ma è davvero roba da matti!!!

La sociologa Kristina Stoeckl, che ha una cattedra all'università di Inssbruck e segue da tempo il Congresso delle Famiglie, ha scritto: “La difesa della famiglia tradizionale non è l'obbiettivo sostanziale. Il punto dei raduni è usare la tradizione cristiana per creare consenso attorno alla sovranità nazionale e a concetti di destra derivati dal fascismo, contro la comunità internazionale che dal dopoguerra condivide e difende laicamente i diritti umani promossi dalle democrazie”. Non a caso, l'evento precedette solo di qualche mese le elezioni europee del 26 maggio 2019. Comunque non sempre paga: il sindaco di Verona Sboarina, che fu padrone di casa al meeting di Verona, ha perso queste elezioni comunali, contro il candidato del Centro Sinistra...

Ma c’è anche un’altra strada per vanificare la 194 ed è l’obiezione di coscienza di ginecologi e ginecologhe, anestesisti e personale paramedico. Ancora una volta l’Italia mostra quanto sia vero l’adagio “fatta la legge, trovato l’inganno”. Campioni mondiali di aggiramento dell’ostacolo, di salto della frittata, di opportunismo truffaldino, facciamo in modo che una legge che non si riesce a sconfiggere, sia resa inapplicabile. Infatti la media di obiettori in Italia si aggira intorno al 70%, con picchi di 92% in Trentino e di 93% in Molise. Per fare alcuni confronti: in Inghilterra l’obiezione è del 10 percento. In Francia gli ospedali pubblici hanno l’obbligo di legge per garantire il servizio. In Svezia l’obiezione di coscienza non esiste proprio. In Italia, invece, 7 medici su 10 si rifiutano e secondo il rapporto Mai Dati! sono ben 31 le strutture sanitarie in Italia con il 100 per cento di medici obiettori di coscienza.

Tutto questo panorama è davvero deprimente, intanto la sinistra sonnecchia e non si muove, mentre la destra incalza, sempre pronta e aggressiva. E quest’anno sono 100 anni dalla Marcia su Roma…

 

Barbara Fois

 

Annotazioni

 

1. America the Beautiful è un inno patriottico statunitense, uno degli inni patriottici più popolari in America

 

2. Ode o Inno alla gioia di Friedrich Schiller, musicato da Ludwig van Beethoven è considerato inno europeo

 

3.“Bella Italia, amate sponde/ pur vi torno a riveder!/ Trema in petto e si confonde/ l’alma oppressa dal piacer”.Vincenzo Monti,  Per la liberazione dell’Italia

 

Approfondimenti

 

https://www.rollingstone.it/politica/i-luoghi-in-europa-dove-laborto-continua-a-essere-impossibile/586487/

https://www.vanityfair.it/article/aborto-paesi-vietato

https://www.lastampa.it/cronaca/2019/03/20/news/verona-la-rivolta-dell-universita-contro-il-raduno-delle-famiglie-1.33689340/

https://www.wired.it/attualita/politica/2019/03/14/congresso-mondiale-famiglie-verona-salvini/

https://www.liberoquotidiano.it/news/politica/13445832/congresso-mondiale-famiglie-feto-gomma-gadget-laura-boldrini-operazione-mostruosa-vergogna.html

https://www.repubblica.it/cronaca/2019/03/09/news/a_verona-221062447/

https://www.lifegate.it/obiettori-di-coscienza-aborto-italia

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