All’improvviso, quando già pensavamo di essere al sicuro, il coronavirus si è palesato nel nord Italia. Soprattutto in Lombardia e Veneto, ma anche in Piemonte ed in Emilia e Romagna. Strano, Salvini non diceva che sarebbero stati i migranti a portare qui da noi, con gli sbarchi, ogni genere di malattie? Le solite sparate, piene di stupido odio razzista. Ma certo ha il sapore di una ironica, amara, crudele nemesi, questo fiorire di focolai proprio nelle regioni a maggioranza leghista.
Il fatto è che, nonostante tutte le cose dette e le notizie (più che altro fake news) diffuse, in effetti ancora non sappiamo bene come si trasmetta il contagio, quanto duri veramente l’incubazione, se ci siano portatori sani asintomatici e quanto duri la malattia. Ma soprattutto resta un mistero perché l’Italia sia stata contagiata in questa misura, dieci volte di più che il resto d’Europa. E inoltre è davvero inspiegabile che i casi di coronavirus siano comparsi per primi in piccoli centri del lodigiano e non nella metropoli milanese. Anche nel Veneto il contagio è partito da piccoli paesi, di cui ignoravamo perfino l’esistenza. Come mai?
E’ davvero incomprensibile anche la virulenza con cui, di punto in bianco, si è diffuso, tanto da porci al terzo posto per numero di contagi al mondo. Ci sono dunque dei motivi concreti per cui inquietarsi e preoccuparsi, ma ora la cosa più stupida che potremmo fare è farci contagiare (è il caso di dirlo) dal panico e dalla paura, che qualche idiota artatamente diffonde sui social e sui giornali di destra, paragonando questa epidemia a quella della spagnola del 1918-19, che fece milioni di morti in tutto il mondo: sono anni che minacciano questo ritorno e c’è pure qualche pazzo che gioca a fare Dio e ha cercato di ricostruire quel virus, di fatto ormai scomparso. Giusto dunque prendere precauzioni anche severe, evitare luoghi affollati, dove sarebbe più facile essere infettati, ma è folle prendere d’assalto i supermarket e fare scorte di cibo come scoiattoli impazziti! La cosa migliore da farsi è essere prudenti ma razionali e soprattutto non farsi travolgere dal panico, creando una psicosi che in molti stanno usando come un’arma, per spingere la gente - come fanno sempre – dentro il buio più profondo della disperazione, lontano dalla luce della ragione, e manipolarla meglio per i loro scopi. C’è chi si costruisce carriere politiche giocando sulla menzogna e sulla paura: sta a noi non cadere in questa trappola, infatti anche adesso in questo momento di crisi, c’è chi come Salvini, invece di rendersi disponibile a una unità di intenti, continua pervicacemente a suonare la grancassa del dissenso dissennato, più interessato a gonfiare il petto e farsi bello davanti al suo elettorato, che essere responsabile e collaborare per il bene del Paese.
Il coronavirus non è la spagnola e non è la peste: siamo nel 2020 e la medicina ha fatto davvero tanti passi importanti da quei tempi lontani, inoltre i virologi assicurano che non è più grave di certe forme di banale influenza. Non vedo monatti in giro per il mondo e non ci sono untori se non quelli che giocano sulle paure della gente.
Goya, Il buio della ragione genera mostri
Barbara Fois