Papa Bergoglio contro l’aborto usa parole forti

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 13/10/2018
Il papa gesuita getta la maschera d’agnello

La maschera progressista, buonista, pacifica è caduta. Il velo di ipocrisia, di sorrisetti falsi si è lacerato ed è spuntata la faccia vera della chiesa: violenta, misogina, crudele. Il papa è un gesuita, forse qualcuno se lo è dimenticato, perché lui ha nascosto l’ispido pelo del lupo sotto la pelliccia morbida dell’agnello e usato come passepartout il nome di Francesco, uomo ben diverso dal modello gesuita.

Francesco l’inerme, l’uomo amoroso sempre in cerca di Gesù dentro ogni uomo. Francesco, il cui ordine non fu mai accettato dal papato mentre lui era in vita e solo dopo morto fu riconosciuto, ma totalmente stravolto e usato, come quello domenicano, come braccio armato nella cosiddetta Santa Inquisizione, una delle pagine più ripugnanti della storia già tanto oscura della chiesa, in cui le donne diventavano facilmente streghe da torturare e bruciare.

In tempi come questi di femminicidi grandguignoleschi, di misoginia diffusa, di violenze e di emarginazioni le parole del papa sull’aborto, cadono come gocce di vetriolo sulle donne, ma anche sui medici che praticano l’aborto. «Come può essere terapeutico, civile, o semplicemente umano un atto che sopprime la vita innocente e inerme nel suo sbocciare? È giusto fare fuori una vita umana per risolvere un problema? È giusto affittare un sicario per risolvere un problema?».

E l’ha detto con la voce addolorata del vecchio nonno che si rivolge ai giovani per avere da loro una risposta. E questo è davvero l’aspetto più disgustoso di tutti: il sottotesto insinuante, strisciante, velenoso, sotto una forma apparentemente non aggressiva. Altrochè!! Per non dire dell’insulto alla classe medica, ai ginecologi che seguendo la legge 194, applicano l’interruzione di gravidanza. Qui in Europa una uscita del genere fa solo indignare, ma negli Stati Uniti, dove gli antiabortisti sono una sorta di setta sanguinosa che arriva a uccidere i medici abortisti, è criminale. Il papa ha armato le loro mani, gli ha dato la sua benedizione, il suo sostegno e un alibi formidabile, definendo quei medici dei sicari.

Ma questa non è la prima volta che papa Bergoglio usa termini forti sull’aborto. Nel giugno scorso aveva stigmatizzato «Chi pratica l'aborto sui feti malformati è come i nazisti» e ha poi rincarato «Ho sentito dire che è di moda che quando nei primi mesi di gravidanza si fanno gli studi per vedere se il bambino non sta bene o viene con qualcosa, la prima offerta è: lo mandiamo via. Perché non si vedono nani per la strada? Perché il protocollo di tanti medici dice: viene male, mandiamolo via». «Il secolo scorso - ha aggiunto il Pontefice - tutto il mondo si è scandalizzato per quello che facevano i nazisti. Oggi facciamo lo stesso ma con i guanti bianchi». A parte l’offesa sottintesa nell’esempio del nanismo, che fa venire i brividi per la oltraggiosa brutalità, lui sta dicendo che un essere umano affetto da acondroplasia è un uomo venuto male.

Questa uscita non dimostra solo cinica mancanza di tatto, ma dimostra anche quanto poco sappia di ciò che avviene attorno a lui. Infatti proprio adesso su diverse emittenti tv ci sono differenti e seguitissimi reality  su famiglie di nani, che insegnano al gran pubblico proprio ad accettare la differenza di altezza non come una diversità, ma come un fatto normale.

Ma Bergoglio è un papa e un gesuita, non ne sa molto di umanità. Preferisce che creature malformate ( e non si tratta certo di acondroplasia!) che avranno una vita a volte crudele e spaventosa, dolorosa e  incompleta, senza poter conoscere nulla di ciò che fa la vita degna di essere vissuta, vengano alla luce e comincino, insieme alle loro famiglie, un calvario ingiusto e crudele, che comunque porterà a una fine dolorosa. Ma perché?Perché ha deciso che lo vuole Dio? Ma quante nefandezze ha fatto la chiesa in Suo nome??

Conosco una ragazza che ha fatto la scelta auspicata dal papa, conosco la sua vita e quella della sua creatura non solo malformata, ma anche demente e dire che sono vite intrise di dolore allo stato puro, non rende l’idea di quell’inutile martirio. In questi casi l’atto d’amore vero, estremo, generoso e consapevole non è certo far nascere  la propria creatura incompleta, per condannarla a una vita miserabile. E comunque debbono essere i genitori a scegliere e non un prete, sia pure in veste di pontifice.

Ma poi chi è questo papa, davvero? Da quale pulpito parla? Ci sono sostenitori e detrattori altrettanto convinti. Soprattutto i dubbi sorgono sul suo ruolo durante il periodo della feroce dittatura argentina di Videla, negli anni 1976-1981.

L’editorialista e giornalista argentino Horacio Verbitsky, uno dei principali esponenti del movimento argentino per la difesa dei diritti umani, riguardo all’elezione di Bergoglio a capo della chiesa cattolica ha dichiarato l'evento «una disgrazia per l'Argentina e per il Sudamerica», e di ipotizzare che il nuovo pontefice possa rivestire, nei confronti del proprio continente, un ruolo «simile a quello di Wojtyła verso il blocco sovietico del suo tempo»

Il suo atteggiamento nei confronti del ruolo di Bergoglio in quei terribili anni è molto più che critico, e le prove del suo coinvolgimento a partire dal 24 marzo 1976, sono racchiuse nel libro L’isola del Silenzio. Il ruolo della Chiesa nella dittatura argentina.

 Anche il prete “no global” italiano don Vitaliano Della Sala, in un articolo del 2006 ( dunque prima dell’elezione al pontificato,  in tempi non sospetti) accusa apertamente l’allora Cardinale Jorge Mario Bergoglio di aver collaborato con la dittatura argentina.

Noi non abbiamo elementi per sapere quale sia la verità e stabilire il grado di coinvogimento di Bergoglio nella dittatura del suo paese, e del resto non è in questo frangente il nostro obiettivo. Noi qui vogliamo capire quale sia la sua strategia e se il fatto che il mondo stia scivolando su una deriva fascista, razzista e misogina abbia un ruolo di supporto. E se questa circostanza gli abbia fatto abbassare la guardia e calare la maschera.

E’ un gesuita,dicevamo, e questo è un dato da non sottovalutare. Anche perché quest’ordine esclusivamente maschile, dal taglio militare, ha un “papa nero”, che è il capo, il Generale dell’ordine. Ma adesso il ruolo del papa nero si è sovrapposto al pontefice di Roma, e questa è una congiuntura mai successa prima.

Qualcuno ha detto che le profezie apocalittiche di Nostradamus e del vescovo irlandese Malachia del 1140, che prevedevano la fine del mondo con l'elezione del "papa nero", non riguarderebbero il colore della pelle del personaggio, ma potrebbero riferirsi invece al colore della divisa gesuita, a questo tipo di papa nero. Sarà…

Soprattutto sarà che i gesuiti non sono mai piaciuti a nessuno. Una raccolta di frasi di celebri personaggi lo dimostra https://www.trevisoeasy.it/home/trevisoblog/index.php/hanno-detto-dei-gesuiti/

 Ma forse la testimonianza più interessante, dopo le 18 lettere Provinciali di Pascal, ce la fornisce Fëdor  Dostoevskij, che nel capitolo Il Grande Inquisitore, ne I fratelli Karamazov diceva di loro, mettendo le parole in bocca a Aljòsa: “.... Si sa dei gesuiti, se ne dicono tante cose brutte.....  ... Sono semplicemente l’armata romana per il futuro regno universale terreno, con l’imperatore, il pontefice romano, alla testa... ecco il loro ideale, ma senza nessun mistero e nessuna sublime tristezza... La piú semplice brama di potere, di sordidi beni terreni, di asservimento... una specie di futura servitú della gleba, nella quale essi sarebbero i proprietari fondiari... ecco tutto quello che essi vogliono. Forse non credono nemmeno in Dio....”

Beh, certo che il cinismo ipocrita del loro motto "cuius regio eius religio" può farlo facilmente credere! Dire che ognuno deve adattare la popria fede a quella di chi governa è una disgustosa lezione del più bieco opportunismo.

Sia come sia, a noi interessa che la legge 194 rimanga intatta, al di là di ogni ingerenza pontificia. Finora il papa è stato molto accorto: ha mantenuto un basso profilo, si è fatto umile e parco, ha conquistato la fiducia della gente, si fa chiamare col solo nome, augura il buon pranzo e la buona notte, ma il suo obiettivo è quello di far abbassare la guardia, per poi dare la stoccata mortale. Insomma, ancora una volta avevano ragione i vecchi anarchici, quando dicevano “se papa deve essere, sia papa forcaiolo”. Giusto: almeno sai da subito cosa ti devi aspettare.

 

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