Eccoli qui quegli uomini coraggiosi e sfortunati: non sono solo la “scorta” , erano giovani con tutta la vita davanti, con i loro sogni e i loro affetti. Ed hanno un nome: Oreste Leonardi, il caposcorta stava nella macchina di Moro e alla guida l’appuntato dei carabinieri Domenico Ricci.
Nell’alfetta che segue ha preso posto: la guardia Raffaele Iozzino, il brigadiere Francesco Zizzi e al volante la guardia Giulio Rivera.
Tutti e tre appartengono alla Polizia di Stato, che allora si chiama ancora Pubblica Sicurezza. Massacrati senza pietà.
Guardiamoli bene. E guardiamo adesso col massimo disprezzo la lapide che ricorda il loro sacrificio, recentemente imbrattata da gente senza cervello.