25 novembre giornata dedicata alla lotta contro la violenza di genere. Davvero è incredibile come – invece di affrontare i problemi e cercare di risolverli – siamo arrivati a intitolare una giornata dell’anno a una categoria di persone portatrici di un problema. Di questo passo avremo la giornata dell’alluce valgo, o del dente storto. Non sto dicendo che sia sbagliato dedicare una giornata contro la violenza di genere, dico che non basta. Tanto è vero che ormai ogni tre giorni una donna viene uccisa da un uomo che non tollerava la sua indipendenza. O viene menomata, sfigurata con l’acido, umiliata e battura come un tappeto, comunque punita per essere autosufficiente o meglio ancora: più brava e in gamba di lui. Vedi il caso di Giulia Cecchettin.
Pensavamo che certi comportamenti maschili appartenessero solo al passato o a civiltà non democratiche, legate a credenze religiose restrittive e misogine. Ma quello che avviene nel nostro Paese da un po’ di tempo a questa parte mi fa pensare che non sia proprio così. A questo punto mi viene da chiedermi: ma cosa è successo dal ’68 a oggi che ha cambiato le cose in questo modo? Cosa è successo in questi anni, da “ l’utero è mio e lo gestisco io” a oggi, che viene attaccata la 194, la legge sull’aborto del 1978?
La risposta è: 20 anni di berlusconismo, di tronisti e veline, di vendita di corpi e di coscienze, di bunga bunga e di olgettine. Ci vuole poco a tornare indietro, a perdere conquiste importanti, credibilità e consapevolezza. E non basta intestarsi una giornata, o organizzare manifestazioni e cortei. Dietro a noi non c’è più la forza della sinistra progressista e colta. Non c’è più niente, purtroppo. Per questo la gente non va più nemmeno a votare e tutte le conquiste civili sono diventate fragili e indifese. Davanti all’arroganza incolta di una destra becera e triviale, ubriaca di potere, non basta opporsi a slogan, bisogna ritrovare la forza e la compattezza di rispedirla nel suo luogo naturale: la fogna. E il fatto che il presidente del Consiglio sia una donna non solo non garantisce niente, ma anzi peggiora tutto. Ci sono donne che considerano le altre donne come sorelle ed altre che invece le vedono solo come rivali e non muoveranno un dito per aiutarle. La Meloni ha tutte le caratteristiche che la collocano in questa seconda categoria, dunque non c’è nulla che vorrà fare per le altre donne. Niente di niente, a parte i siparietti autopromozionali sui social….
Dunque affrontiamo questa giornata contro la violenza di genere, come un punto di svolta nella nostra autoconsapevolezza, nella nostra volontà di cambiare e di rafforzare le nostre conquiste.
Mai più vittime, mai più rassegnate complici di padri e mariti padroni, riprendiamoci la nostra forte e determinata consapevolezza! Ed educhiamo i nostri figli maschi al rispetto di tutte le donne.
Non facciamoci più rubare la speranza, l’orgoglio e la gioia di vivere. Mai più.
Barbara Fois