BRUXELLES e l'ITALIA ...

di Maurizio Sbrana - Liberacittadinanza - 03/05/2018

L'ITALIA ha voluto fortemente l'UNIONE EUROPEA, fin dal lontano 1957, quando proprio a Roma furono firmati i due primi TRATTATI, rispettivamente la CEE (Comunità economica europea) e l'EURATOM (Comunità europea dell'energia atomica), accordi poi entrati in vigore dal 1 gennaio 1958.
Ancora prima, era stato già firmato a Parigi nel 1951, un altro Trattato, la CECA (Comunità europea del carbone e dell'acciaio)...
L'Italia dunque è sempre stata convintamente europeista, e ciò è dovuto essenzialmente alla VISIONE del futuro che aveva la nostra intera classe dirigente del tempo...
Sono da allora trascorsi oltre 67 anni (un intervallo di tempo in cui per la prima volta nella Storia del continente almeno le grandi Nazioni non si sono scannate in GUERRE fratricide, come nei secoli passati!), ed ora da molte parti sentiamo VENTI contrari all'EUROPA!

Non si può ovviamente sottacere che nel frattempo le idee di solidarietà e giustizia che erano state alla base dei Trattati originari, fra le diverse Nazioni Europee, sono state fortemente 'annacquate', e che quasi certamente taluni Paesi hanno poi ritenuto di 'sfruttare' per il solo loro interesse nazionale le Regole di funzionamento dell'Unione, specialmente a partire dall'altro Trattato del 1992 (ed entrato in vigore nel 1993), detto di MAASTRICHT, fatto soprattutto per fissare le regole politiche ed i PARAMETRI ECONOMICI e sociali necessari per poter procedere ad un ulteriore ingresso di parecchi altri Paesi...
Sta di fatto che l'Italia firmò pure il Trattato di Maastricht e che quindi conosceva le Regole per stare nell'Unione.

Dal 1993 ad oggi sono trascorsi ben 25 anni ed in tutti questi anni le classi dirigenti italiane avrebbero avuto tutto il tempo di ADEGUARE LE STRUTTURE SOCIALI, ECONOMICHE E POLITICHE della nostra Nazione...
Si dovevano fare le RIFORME che avrebbero dovuto CAMBIARE IL PAESE:
* le Riforme Fiscali, per combattere il cancro dell'evasione ed elusione,
* le lotte alla Corruzione ed alla Criminalità organizzata,
* la riqualificazione della Spesa Pubblica, eliminando i grandi sprechi ivi insiti,
* la Riforma delle Amministrazioni Pubbliche, per combattere l'iperburocrazia nazionale,
* la Riforma della Giustizia, sia penale che civile,
eccetera...

NON È STATO FATTO NIENTE (o molto poco)!
Si sono succeduti Governi di Destra, di Sinistra, Tecnici, sono state varate decine di MANOVRE CORRETTIVE DEI CONTI PUBBLICI, per centinaia di miliardi di euro, senza riuscire a governare il 'moloch' del nostro immane DEBITO PUBBLICO, che tuttora ci costa oltre 65 miliardi di interessi annui e che ammonta ad oltre 2.285 miliardi, pari al 131% sul nostro Pil, e che comporta una crescita asfittica , di circa la metà della media degli altri Paesi dell'Unione.

Siamo ora in un 'cul de sac' molto ma molto pericoloso, con IRRESPONSABILITÀ delle forze politiche nazionali, che sono totalmente rivolte su se stesse, come se il BENE del Paese fosse del tutto una 'variabile indipendente'!

Bruxelles... Ha certamente le sue colpe, ma l'Italia ci mette molto 'del suo' !!!

Maurizio Sbrana