I cosiddetti ricchi (di soldi...), ai quali si accodano pure molti benpensanti, (spessissimo di orientamento politico di destra) , pensano di essere invidiati da tutti coloro che non sono pari loro (sempre per soldi...)!
Capisco bene che per chi pone al primo posto dei propri VALORI il dio DENARO, il ragionamento può finire lí .
Ma non è certamente in genere cosí! Anzi.
Contemplando per razionalità che una parte degli "ALTRI" possa essere anche VERAMENTE invidiosa di CHI possiede molto, credo che la maggioranza abbia non poco da obiettare alla semplicistica allocuzione di cui si tratta.
Anche perchè si può agevolmente pensare che nell'animo umano alberghi il senso più onesto di una "GIUSTIZIA SOCIALE", che non dovrebbe avere 'colore politico'.
È di queste settimane estive l'elenco dettagliato, sciorinato da tutta la stampa (di costume, gossip, e no...), con l'indicazione precisa della lunghezza dei diversi YACHTS di PROPRIETÀ dei nostri MILIARDARI, dalla vita da NABABBI, con tanto di fotografie o video della loro 'attività estiva': quello ne ha uno da 48 metri, quell'altro da 38, un altro ancora da 59..., e cosí via! E chissà quanti pochi giorni di vacanza si potranno permettere, PRIMA di riattivarsi per continuare a macinare altri milioni e milioni e milioni...E COSA dovranno poi studiare per avere un altro anno uno yacht di un qualche metro maggiore...
Ed IO dovrei essere INVIDIOSO di questa GENTE ??? Suvvía !
Mi piacerebbe soltanto che tutte le nostre Autorità Politiche e le nostre ISTITUZIONI volessero controllare da vicino (molto da vicino) tutti questi personaggi, le loro attività ECONOMICHE , e la legalità entro la quale LORO si 'muovono' !
Non assolutamente per INVIDIA, ma per il senso della GIUSTIZIA SOCIALE, perno di una qualsiasi VERA DEMOCRAZIA. (Milioni di persone in Italia dispongono di qualche centinaia di euro al mese, quanto è il costo di una sola bottiglia di Champagne)...
Maurizio Sbrana
SI sente sempre più spesso citare le due parole "INVIDIA SOCIALE", volendo riferirsi al 'presunto' scarto tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere.