MA QUANTO È LUNGO QUESTO TUNNEL?

di Maurizio Sbrana - Liberacittadinanza.it - 28/11/2021
La Riforma fiscale…, con briciole di risparmio lasciano fuori del tutto le fasce sociali meno abbienti, con l’invarianza dell’aliquota minima del 23% fino a 15.000 euro di reddito
Secondo le denunce presentate dagli italiani, soltanto circa 550 mila contribuenti attualmente pagano la più alta aliquota IRPEF del 43% (mentre statistiche ufficiali ci informano che un milione e mezzo di italiani detengono un patrimonio tra 1 e 5 milioni di euro, e ricordando  qui per inciso che la Riforma del 1974 aveva ben 32 scaglioni, tra il 10% minimo - ora al 23% ! - e il 72% massimo, oltre il mezzo miliardo di lire).
Si conoscono poi da anni e anni le débacles dei salari italiani che tra il 1990 e oggi sono scesi di oltre il 3%, unico Paese della UE ! E  almeno  il 50% delle Pensioni sono sotto la soglia dei 1.000 euro al mese…
Le DISEGUAGLIANZE economiche hanno raggiunto e superato vette inimmaginabili:
L’1% delle famiglie detiene il 25% dello stock totale di ricchezze finanziarie e immobiliari (ca. 2.500 miliardi di euro!).
Il primo 10% ne detiene per il 55% (ca. 5.500 miliardi di euro!).
Il 40% del cd. ‘ceto medio’ ne ha il 44% (ca. 4.400 miliardi di euro).
La rimanente parte, il 50% più povero, ne ha uno scarso 1%. (dati ufficiali…).
A fronte di tutto ciò, cosa inventano a ROMA? La Riforma fiscale…, con briciole di risparmio che lasciano fuori del tutto le fasce sociali meno abbienti, con l’invarianza dell’aliquota minima del 23% fino a 15.000 euro di reddito,e senza  ritoccare la No Tax Area.  E tutto ciò da mettere in relazione a altri fatti attuali eclatanti: l’enorme aumento delle TARIFFE ENERGETICHE (luce e gas), nonché l’ormai costante incremento dell’INFLAZIONE, che ha già superato il 3% in Italia, il 4% nella media della UE, il 5% in Germania e il 6,2% negli USA, e che come arcinoto incide regressivamente soprattutto sulle fasce deboli popolari…La Riforma pertanto non potrà innescare alcuna ripresa economica, matematicamente!
QUESTO È LO STATO DELL’ARTE . E prospetticamente, con tutta probabilità, il FUTURO ci riserverà altre negative sorprese: il mondo del lavoro sta cambiando con una velocità dirompente e quindi l’attuale PRECARIATO non potrà che aumentare ancora.
Una Classe Dirigente mediamente ‘sana e competente’ dovrebbe quindi ben misurarsi con queste SFIDE e approntare urgentemente VERE RIFORME DI STRUTTURA, e non come si sta osservando “riformicchie”, che tra l’altro non si sa invero come possano essere ACCETTATE DALLA UE, per proseguire nell’erogazione dei Fondi del PNRR …
E infine c’è anche un’ulteriore preoccupazione da tenere ben presente: siamo proprio certi che la “LUNGHEZZA DI QUESTO TUNNEL” che dura ormai da almeno 30 anni e che sempre meno lascia intravvedere non più che una piccola luce in fondo, non possa poi innescare QUALCOSA di difficilmente controllabile?
La RABBIA sta … crescendo !
Maurizio Sbrana - LIBERACITTADINANZA

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