Redistribuzione, dicono ora tutti i politici, addirittura JP Morgan, la UE, eccetera. Forse si stanno accorgendo che senza consumi l'economia del Mondo si ferma...
Tuttavia aggiungono anche qualcosa d'altro: dicono che però per redistribuirla la ricchezza deve PRIMA essere creata...
Qui casca l'asino! Sono SECOLI che la ricchezza si crea, ma sono altrettanti secoli che la stessa non viene redistribuita! Viene soltanto sempre maggiormente ACCUMULATA, da sempre minoritá, tralasciando la solidarietà verso chi forzatamente, per politiche errate e/o 'volute ad hoc', non può accedervi.
La ricchezza che va redistribuita è invece essenzialmente quella che già attualmente esiste, ma del tutto mal divisa tra i cittadini.
Redistribuendo la ricchezza dalle fasce benestanti (tralascio il concetto della 'formazione' di tale ricchezza, che non sempre è limpida e pulita...) a quelle popolari maggioritarie, si avrebbe una ripresa del potere d'acquisto di tali fasce, che ben presto contribuirebbe al l'incremento conseguente del PIL e quindi alla vera ripresa dell'economia italiana, bloccata da una logica economica semplice e matematica. I consumi non possono essere sostenuti da una minoranza, ma tutti devono poter consumare ('con giudizio', ovviamente...).
Una vera redistribuzione si fa ovviamente con una seria RIFORMA FISCALE, partendo da quanto scritto da circa 70 anni nella nostra Costituzione all'Art.53 . Purtroppo sembra che in pochi abbiano mai letto tale articolo...
Maurizio Sbrana
In questi ultimi giorni da più parti rieccheggia una parola : Redistribuzione...