Rilancio dello sviluppo economico, ripartendo dal concetto della REDISTRIBUZIONE del Reddito all’interno delle Classi sociali…

di Maurizio Sbrana - liberacittadinanza.it - 25/07/2024
Possibile che proprio nessuno sia in grado di COMPRENDERE CHE IL TEMPO A NOSTRA DISPOSIZIONE STA FINENDO ? (Come diceva EINAUDI…: “Conoscere, per Deliberare”…).

Lo ‘stato’ della situazione attuale del nostro Paese è caratterizzato (e purtroppo da gran tempo) da scarsa competitività, invecchiamento della popolazione, bassa espansione del PIL (quando va bene…), scarsi investimenti in Ricerca, e Corporativismo !
La nostra Economia, come tutte quelle delle Nazioni Occidentali, si è sempre basata sul concetto dello “sviluppo infinito”. Poichè peraltro è più che evidente che un’economia matura non può indefinitamente svilupparsi (oltre una lavatrice, una lavastoviglie, un frigorifero, magari tre televisori, due auto per Famiglia… non si possono avere!), per rilanciare sul serio lo sviluppo economico di Nazioni come la nostra, occorre ripartire dal concetto “logico” della Redistribuzione dei Redditi all’interno delle classi sociali. Specialmente dopo gli ultimi decenni in cui abbiamo assistito a veri e propri accumuli di ricchezze ai vertici della popolazione: ricordiamo che statistiche ufficiali ci dicono che il solo l’1% più benestante detiene in Italia circa il 25% dell’intera ricchezza nazionale…

Lo “stallo” dello sviluppo del nostro Paese, in pratica patito ormai da almeno 30 anni (!!!), deriva in buona parte dal nostro farraginoso e incongruo Sistema Tributario, che si basa su schemi superati e non più confacenti ad un’economia composita come quella italiana, che ha da tempo dimenticato gli Art. 2 e 3 della nostra Carta (principio della solidarietà economica e sociale e il principio di eguaglianza tra tutti i cittadini, con l'attuale sistema in vigore che ha penalizzato in tutti questi decenni i Redditi fissi e privilegiato quelli ‘indipendenti’…).
Occorre il coraggio di varare quanto prima una ‘rivoluzionaria’ RIFORMA FISCALE, improntata su alcune sole direttive, tutte comunque rivenienti da quanto sta scritto in Costituzione all’Art.53, uno dei tanti Articoli mai attuato!… Un articolo che si basa sui concetti base della SOLIDARIETÀ e della PROGRESSIVITÀ.

Ciò che si deve combattere, con caparbietà, è la propensione italiana alle evasioni ed elusioni fiscali, che a tutt’oggi ammonta ancora a circa un centinaio di miliardi di euro annui . Da qui nascono i nostri costanti ‘mostruosi’ DEFICIT annui nel Bilancio dello Stato. Da qui le carenze dell’intervento dello Stato che non ha le giuste risorse per la Sanità, l’Istruzione, la Ricerca, eccetera…
Eppure, soltanto volendo applicare alcune poche nuove misure, si potrebbe rimettere in moto lo sviluppo del Paese:

1) Contrasto di interesse fra acquirenti e venditori di beni e/o servizi, ove le transizioni fossero accompagnate da fatture ufficiali, tali da poter recuperare parte delle spese, con deduzione delle stesse in maniera progressiva inversamente proporzionale al reddito personale: gran parte del “SOMMERSO” sparirebbe per incanto!,
2) dimezzamento dell’Irpef applicata sulle Pensioni inferiori a 25.000 euro annui,
3) Nuove Tasse di Successione, oltre 1 milione di euro, con imposta progressiva a scaglioni, da 1 a 5 mln., da 5 a 20 mln., oltre 20 mln. (10% - 15% - 25%),
4) introduzione di una Imposta annua sui grandi Patrimoni, dello 0,50% da 1 a 5 milioni di euro, dell’1% tra 5 e i 10 milioni e dell’ 1,50% oltre i 10 milioni. (E ciò per iniziare ad abbattere il moloch del nostro Debito Pubblico, che ormai è in vista dei 3.000 miliardi di euro e che ci mangia ca. 1 centinaio di miliardi di euro annui per pagare gli interessi ai sottoscrittori dei Titoli di Stato emessi a copertura del Deficit stesso).

Tutto ciò accompagnato da altre misure:
a) arresto per evasioni fiscali oltre i 50.000 euro,
b) accorpamento obbligatorio per Comuni sotto i 10.000 abitanti,
c) garanzie statali a banche per inizio piccole attività imprenditoriali, per artigiani, commercianti e piccoli imprenditori, fino ad un max di 50 mila euro,
d) incentivi a PMI che si accorpano,
e) detassazione sugli utili reinvestiti in Ricerca e sviluppo e in formazione del Personale.
f) nuova denuncia annua patrimoniale, accanto a quella sui redditi.

Possibile che proprio nessuno sia in grado di COMPRENDERE CHE IL TEMPO A NOSTRA DISPOSIZIONE STA FINENDO ?
(Come diceva EINAUDI…: “Conoscere, per Deliberare”…).

Maurizio Sbrana

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