UNA RIFORMA FISCALE PER L'ITALIA

di Maurizio Sbrana - Liberacittadinanza - 19/12/2019
Art.53 della nostra Costituzione, "Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro Capacità contributiva.

L'attuale Sistema Tributario italiano, definito dalla Legge600/73 e ribadito dalla Legge 917/86 e dalla Legge 331/93 e successive modifiche, non è stato e non sarà mai in grado di assicurare Equità, Solidarietà e Progressività, né di mettere in atto pienamente e efficacemente una tassazione secondo le caratteristiche espresse dai due commi dell'Art.53 della nostra Costituzione, "Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro Capacità contributiva.
Il sistema tributario è informato a criteri di Progressività".

Quali finalità dovrebbe ricercare dunque una Riforma fiscale ?
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Il prelievo fiscale dovrebbe attenersi ad alcuni principi che trovano fondamento (e 'logicità') nella nostra Costituzione, e cioè:
- il principio della solidarietà economica e sociale (art.2): l'appartenenza alla comunità
statale impone a ciascun consociato "l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà
politica, economica e sociale";
- il principio della già ricordata "capacità contributiva" e della "progressività dell'imposta"
(art.53);
- il principio di eguaglianza tra tutti i cittadini (art.3). L'attuale sistema ha penalizzato negli
ultimi decenni i redditi fissi, privilegiando i redditi indipendenti, creando di fatto 2 Italie.

Cosa è accaduto invece negli ultimi decenni ?
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Tutto l'esatto contrario di quanto scritto dai nostri Padri Costituenti all'Art.53.
Prendiamo ad esempio le aliquote dell'Irpef:
nel 1974 l'aliquota massima era al 72%, nel 1983 al 65%, nel 1986 al 62%, nel 1989 al 50%,
nel 1998 al 45%, e dal 2005 al 43%, e tale è rimasto ad oggi.
Contemporaneamente invece l'aliquota per i contribuenti a minor reddito è aumentato dal 10% (nel 1974) al 23% attuale!
Tutto ciò (assieme a altre concause, una su tutte l'ingente evasione fiscale) ha comportato un terribile incremento del nostro Debito Pubblico che soltanto nell'ultimo decennio è cresciuto da 1.666 miliardi di euro del 2008, agli attuali 2.446 miliardi, pari a ca. il 134% del nostro Pil (ott.2019) e secondo Debito a livello mondiale dopo il Giappone (tra i grandi Paesi).

Cosa comporta per il Paese l'evasione fiscale (dati ufficiali: oltre 100 miliardi annui!) ?
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1) diseguaglianza tra i cittadini, da un lato con abnorme concentrazione di ricchezza (Forbes indica che i primi sette italiani più ricchi detengono stock di patrimoni, calcolabili
circa 100 miliardi di euro, pari a quanto posseggono i 18.000.000 di italiani meno abbienti!), e da altro con ingenti percentuali di poveri assoluti e relativi;
2) scarsità di potere d'acquisto per molte fasce di reddito (ricordo tra l'altro che oltre il 93% dell'Irpef viene prelevato 'alla fonte' tra i Lavoratori Dipendenti e i Pensionati...), che porta ovviamente a forti diminuzioni dei consumi, conseguenti blocchi della produzione, aumento della disoccupazione e precarietà per milioni di Cittadini;
3) scarsità di entrate fiscali e contributive;
4) fuga all'estero dei nostri più intraprendenti giovani, spesso laureati, che potrebbero invece contribuire a un maggior sviluppo del nostro Paese, che ne avrebbe un grande bisogno...;
5) dislocazione all'estero, e/o chiusure di imprese industriali, commerciali e artigiane, che molto spesso, loro malgrado, non sono in grado di tenere testa ai loro concorrenti che patiscono quasi dovunque minori imposizioni fiscali.

La nostra Classe politica, di tutti i 'colori', negli ultimi decenni a parole ha sempre dichiarato di voler combattere l'evasione fiscale e tutti gli anni la nostra Corte dei Conti fa notare le disastrose cifre del problema, ma poi, a parte il varo dei deprecabili CONDONI (che praticamente 'premiano' gli evasori), non è in grado di produrre una serie Riforma Tributaria. Eppure le risorse per farla questa Riforma il Paese le ha! (altre fonti ufficiali a livello internazionale pongono, come noto, l'Italia ai vertici della ricchezza globale...).

COSA SI POTREBBE PROPORRE, finalmente ?
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1) la DEDUZIONE delle SPESE di base, sostenute nell'anno per il proprio mantenimento
e della Famiglia e valide per la DETERMINAZIONE DELLA CAPACITÀ CONTRIBUTIVA ai
fini dell'imposta sui redditi. Il principio di Equità secondo il quale "le spese di tutti
formano i redditi di tutti", discende dal diritto costituzionale della Persona di dichiarare
al Fisco la propria effettiva condizione economica, che è composta di RICAVI, ma anche
di SPESE.
Ciò farebbe gradualmente emergere il SOMMERSO e l'evasione fiscale e contributiva.
Questo sarebbe il FULCRO DELLA PROPOSTA: il cd. CONTRASTO DI INTERESSE, tra
acquirenti e venditori...
Alle spese sostenute si potrebbero applicare delle percentuali di deduzione, decrescenti
al crescere del Reddito (tra un max dell'80% per redditi inferiori a 15.000 euro annui, e
un min del 40% per redditi oltre i 55.000 euro).
Tali spese dovrebbero essere accompagnate da documentazioni fiscali valide
riportanti, oltre all'importo, gli estremi fiscali di chi versa e di chi riceve la somma..., con
incentivazioni delle forme di pagamento elettroniche;

2) al fine di calcolare l'importo dell'imposta, le aliquote fiscali (le attuali Irpef aumentate
fino al 50% per redditi oltre i 300.000 euro annui) si applicherebbero non più al reddito
globale, ma alla reale CAPACITÀ CONTRIBUTIVA, determinata, come indicato al punto
precedente, come differenza tra i redditi comunque conseguiti e le spese, secondo
le modalità e le percentuali di deduzioni ammesse;

3) Reintroduzione dell' IMU sulla prima casa, ma soltanto se di valore oltre i 250.000 eu.
per piccoli centri, o di 500.000 eu. per grandi centri, e considerate inoltre agevolazioni
a fronte del numero dei familiari conviventi e dei relativi redditi complessivi;

4) Introduzione di una addizionale straord. (per 10 -15 anni) sulle "GRANDI FORTUNE",
sullo stock di patrimonio, mobiliare e immobiliare, con una franchigia di 1,5 milioni di eu.,
e pari allo 0,50% annuo tra 1,5 e 5 milioni di euro, all'1% tra i 5 e i 20 milioni e al 2% oltre
i 20 milioni di euro.
Tale imposta dovrebbe essere utilizzata annualmente per abbattere il Debito Pubblico...;

5) Revisione dell'IMPOSTA DI SUCCESSIONE.
Gli importi per ciascun Erede, con il mantenimento di una franchigia fino a 1 milione di
euro ad erede diretto, dovrebbero essere così modificati:
- 10% oltre 1 milione e fino a 5 milioni di valore ereditato,
- 20%. Tra 5 e 10 milioni,
- 30%. oltre i 10 milioni di euro.

6) LOTTERIE E GIOCHI : imporre un'imposta pari al 23% (pari all'attuale minima
aliquota Irpef...) su tutte le vincite oltre i 2.000 euro;

7) OBBLIGO DI DICHIARAZIONE PATRIMONIALE ANNUALE: per la reale verifica della
Capacità contributiva di ciascun Cittadino;

Quali effetti ci si potrebbero attendere da una siffatta Riforma ?
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Un veloce incremento del gettito complessivo, a favore dello Stato, e pari ad almeno una cinquantina di miliardi di euro annuì, calcolati del tutto prudenzialmente e dettagliabili su richiesta. E si potrà ottenere una reale e importante Redistribuzione del carico fiscale, dai ceti meno abbienti a quelli con maggior reddito.
Ciò porterebbe immediatamente al RILANCIO DELLA DOMANDA AGGREGATA INTERNA e al conseguente sviluppo economico dell'Italia, dopo decenni di stagnazione.

Maurizio Sbrana

N.B. : per chi volesse approfondire l'argomento,
invito a ricercare il sito della
"ASSOCIAZIONE ART.53"
(www.articolo53.it)
per un completo
"PROGETTO DI RIFORMA DEL SISTEMA TRIBUTARIO
IN SENSO COSTITUZIONALE"
mail: articolo53@gmail.com

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