Come la legge sulle intercettazioni, anche il gesto di Berlusconi sul nucleare richiederà parecchie puntate. Qui mi limito ad aprire l'argomento. Nella politica intesa come spettacolo Berlusconi apre un altro fronte: tutto va bene per mettere la sordina al problema della crisi economica. E col nucleare si può anche dare ad intendere che un po' di affari riprenderanno. Tra l'altro il gesto è anche uno sgarbo istituzionale nei confronti del Senato che aveva cominciato a esaminare un provvedimento in merito anche al nucleare: la scelta avviene in assenza di una legge.
L'intesa con Sarkozy ci affibbia quattro centrali basate sulla tecnologia francese Epr. E' vecchia e inaffidabile. I due impianti in costruzione in Finlandia e Francia non sono ancora terminati dopo anni di lavoro e i loro costi sono lievitati moltissimo. L'Italia non ha bisogno di centrali nucleari per produrre l'energia elettrica che le è necessaria. Non ne ricava alcun guadagno tecnologico perché non sono basate su tecnologia d'avanguardia. E per di più i suoi quadri tecnici all'altezza della situazione sono pochi e prossimi alla pensione, mentre i giovani sono assunti con contratti a termine e non sono preparati al compito.
L'unico guadagno prevedibile è quello derivante dall'alleanza Enel-Electricité de France, in base alla quale Enel potrà comprare l'energia elettrica a prezzo stracciato che avanza a EdF nei mesi di scarso consumo e rivenderla a prezzo maggiorato ai suoi cittadini italiani: è il mercato bellezza!
Il trionfalismo berlusconiano dovrà fare i conti con la tendenza delle imprese costruttrici italiane a usare cemento di scarsa qualità, la difficoltà di reperire siti compatibili che devono avere tanta acqua a disposizione e poca popolazione intorno, l'accettazione delle cittadinanze coinvolte, lo smaltimento delle scorie.
Quest'ultimo argomento ha convinto Obama a non finanziare nuove centrali nucleari. In Italia l'unico e ultimo tentativo di seppellire scorie fu impedito dalla Basilicata sul suo stesso territorio. Il Manifesto, da cui sono tratte principalmente queste notizie, riferisce di un'inchiesta del quotidiano "The Indipendent" secondo cui le nuove centrali progettate in Inghilterra sul modello francese sono sì meno esposte a guasti ma l'eventuale fuoriuscita di radiazioni sarebbe maggiore e più luttuosa.
La previsione non turberà il ministro Ronchi che è disposto a ospitarne una sotto casa sua.