Il Colle non sia il luogo del disonore nazionale

di Pancho Pardi - ilfattoquotidiano.it - 14/12/2021
Se mai volesse eleggere Berlusconi al Quirinale, il Parlamento sappia che non solo avrà compromesso la sua dignità, ma soprattutto avrà minato la credibilità della rappresentanza politica, base essenziale della Repubblica democratica

Molti protagonisti politici e commentatori si sbracciano a sostenere la legittimità della candidatura di Berlusconi. Da più parti, e perfino dai contrari, si riconosce che “ha fatto anche cose buone”. Altri elencano i suoi meriti: pluralismo televisivo, bipolarismo politico. Non si ricordano che quando era al vertice del potere il pluralismo era tutto al suo servizio, con la Rai presidiata dai suoi manipoli. Né si rammentano che, per quelle poche vicende giudiziarie sfuggite alle sue leggi ad personam, è stato affidato ai servizi sociali e poi cacciato dal Parlamento. Infine sarebbe la prima volta nel mondo in cui la televisione privata sale alla presidenza di una Repubblica democratica. Non basterebbe questo?

Alcuni esperti trascurano la vicenda, perché secondo loro la cosa non può accadere. Ma Renzi ha voluto mettere a verbale che tra i grandi elettori il centrodestra ha la maggioranza. Si può trascurare il rischio che un partito o una corrente aggiunga le poche decine di voti necessari e contribuisca così alla presidenza più grottesca nella storia della Repubblica?

I commentatori freddi affermano: alla fine deciderà il Parlamento. È vero. Ma il Parlamento, espresso più volte da leggi elettorali che conculcano la sovranità popolare, ha perso da tempo la fiducia degli elettori che, sbagliando, tendono ormai a disertare le urne.

Ecco: se mai volesse eleggere Berlusconi al Quirinale, il Parlamento sappia che non solo avrà compromesso la sua dignità, ma soprattutto avrà minato la credibilità della rappresentanza politica, base essenziale della Repubblica democratica. Se avverrà questo delitto parlamentare il Quirinale non potrà più essere considerato con la reverenza consueta, ma sarà contestato come luogo del disonore nazionale.

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