La legge elettorale Rosatellum doveva essere cambiata durante la legislatura. Il Pd aveva accettato a fatica la riduzione del numero dei parlamentari imposta dai 5Stelle sulla base della loro promessa che sarebbe subito cambiata la legge elettorale.
Ottenuta la riduzione, di cui saranno la principale vittima, i 5Stelle non hanno mantenuto la parola. Così siamo tutti costretti a votare con una legge elettorale che impone la necessità ferrea delle coalizioni.
A tutti coloro che nello schieramento di centrosinistra mettono a rischio l’esistenza stessa della coalizione, in nome dell’interesse vitale delle singole liste, si deve ricordare che il prezzo da pagare non è solo politico, è soprattutto di natura costituzionale.
Se per l’insufficienza del centrosinistra, il centrodestra ricevesse i due terzi dei voti avrebbe i numeri per stravolgere la Costituzione senza nemmeno la verifica del referendum popolare. Potrebbe cambiare la forma di Stato, sostituire la repubblica parlamentare con la repubblica presidenziale, senza che i cittadini possano esprimersi in merito.
È un pericolo di gran lunga maggiore dell’affermazione di una maggioranza di centrodestra inferiore ai due terzi, eventualità per noi pessima ma tuttavia possibile nell’ambito del dibattito democratico.
Ora mentre grava su di noi l’incubo, il ceto politico di centrosinistra sta facendo di tutto per non costruire la coalizione necessaria a evitare il peggio. La difesa a oltranza delle singole identità dei vari raggruppamenti mette a rischio l’identità principale che ci ha difeso e ci difende: la Costituzione.
Il centrosinistra è celebre per il suo strenuo autolesionismo. Basti ricordare l’impuntatura di Bertinotti che tolse la fiducia al governo Prodi e spianò la via ad anni di governi Berlusconi.
Perciò va accolta la saggezza della proposta Azzariti, rivolta non solo ai litiganti minori ma anche e soprattutto ai gruppi maggiori: abbiate la fermezza di proporre per i collegi uninominali (decisivi per il successo finale) candidature il più possibile estranee agli egoismi di partito e capaci di ricevere il consenso di quella gran parte di elettorato che da tempo ha rinunciato all’esercizio del voto. Solo così il centrosinistra ha la possibilità di cogliere un buon risultato e scongiurare il pericolo.
Oltre a partiti litigiosi il centrosinistra ha anche elettori schizzinosi, capaci di non votare se non viene soddisfatta la loro identità.
Sono purtroppo resi ancora più numerosi dalla degenerazione dei loro partiti. A tutti costoro si deve far capire l’estrema emergenza.
Resa in modo brutale potrebbe suonare così: preferisci non votare candidati per te insopportabili nella nostra coalizione e per questo subire senza rimedio la repubblica presidenziale imposta dalla Meloni, oppure fai un doloroso sacrificio e salvi la repubblica parlamentare? Che poi questa vada resa più seria è un’altra storia, ma garantiamoci di parteciparvi.