E’ con profonda gioia ed emozione cristiana e umana che ”ascolto”, la volontà di Papa Francesco di recarsi a Mosca e guardarsi negli occhi con Putin. Con il Coraggio e l’Umiltà dell’animo sgombro ma ben consapevole si reca alle radici di un grande male che sta minacciando l’umanità intera e non solo un popolo o una nazione della distruzione totale , la “ Potenza” più grande del mondo vestita dei soli panni umilissimi e semplicissimi di San Francesco si pone di fronte al nuovo Sultano d’oriente in segno di considerazione e di “rispetto” umano e storico senza tema di fingere di non conoscere l’efferatezza e l’insensatezza dell’aggressione e lo fa pur nel delicatissimo equilibrio religioso e “politico” interno ed esterno di cui si è dovuto ( e si deve ) far carico.
Non ha né arsenali nucleari ,ne “ divisioni “ corazzate (,come con ignobile sarcasmo domandò il primo Stalin ) ma è il capo del più grande esercito del mondo,quello dell’Amore Universale , della Pace fiera della propria capacità di confrontarsi e se necessario prostrasi per la salvezza ,della Persona umana in una dimensione superiore nella quale non esiste “ il nemico” ma il fratello anch’esso “immagine e somiglianza” di Dio. «Insieme con me prendi anche tu la tua parte di sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesù» - dice San Paolo nella 2^ lettera a Timoteo –
Ecco ,questo è il “protocollo diplomatico” che ,a mani nude,offre di firmare a Putin e alle sue tremende armate.Così come San Francesco mostrò alle tremende armate della storia che oltraggiavano la Croce in uno scudo;correva l’anno 1217. Lui,il Pontefice massimo della Cristianità,va anche a rammentare ai “capi” di quelle “chiese” separate - che lui non smette mai di incontrare e di abbracciare -che ogni Pace è disarmata e solo l’Amore universale può generarla.
Questo gesto memorabile ci insegna che al diritto inviolabile della lotta per la propria libertà e indipendenza si deve e si può accompagnare sempre un Gesto “diverso” ,ancora più nobile,che consapevole delle ragioni della brutale aggressione e della indescrivibile sofferenza del popolo ucraino mette sul piatto della bilancia della Storia l’unica diplomazia possibile, quella del Profeta disarmato ma fortissimo dell’immensa potenza dell’Umiliazione che esalta e dell’accorato appello alla Conversione.
Non ci sono ambasciatori simili,possibili. Si rivela chiarissimo il Disegno della Provvidenza che ha chiamato Francesco alla Cattedra di Pietro.Ora tocca ad Attila riconoscerne il primato tutto spirituale e umano di saggezza e Amore che diventerebbe anche per lui una grande storica esaltazione.
Sempre accanto alla inaudita sofferenza del popolo e della Nazione ucraina e al suo sacrosanto diritto-dovere di Resistenza ,prego ardentemente che l’Onnipotente e Misericordioso benedica questa Prova.
Che uno Spirito santissimo consenta a tutti di chinare il capo e che tacciano le armi,subito e per sempre.
Papa Francesco si recherà a Mosca da Putin. Questo gesto memorabile ci insegna che al diritto inviolabile della lotta per la propria libertà e indipendenza si deve e si può accompagnare sempre un Gesto “diverso”