LA REALTA’ ODIERNA E IL COME USCIRE DALLA “MELASSA”

di Umberto Franchi - 26/03/2025
Credo che solo nella crescita di un vero movimento conflittuale di lotta del movimento operaio e studentesco, che potrebbe anche nascere una nuova cultura, un nuovo impegno di massa generalizzato, ed anche il nuovo partito della sinistra che non si limiterebbe ad unificare le realtà politiche presenti ma farebbe anche emergere quadri nuovi.
Con l’avvio del Berlusconismo oltre 30 anni fa, le classi borghesi, hanno cercato ( e continuano anche con il governo  delle destre attuali) a omologare, piegare irregimentare  ad un pensiero unico servo del potere economico e finanziario capitalista ,  che si serve soprattutto dei mezzi di informazione e formazione, per realizzare  la “sua opera” di sottomissione e sfruttamento dell’Uomo e delle risorse, con  delle  apposite leggi  fatte da tutti i governi di centrosinistra e centrodestra, dal governo di estrema destra della Meloni, nonché dalla Commissione Europea. 
 
Sempre negli ultimi 30 anni,  abbiamo assistito alla più radicale trasformazione del modo di produzione che il  capitalismo abbia mai subito nel corso della  sua storia. E’ cambiata la tecnologia,  con l’avvento delle reti dei computer che hanno rivoluzionato i contenuti del lavoro sempre più immateriali e terziarizzati, con una organizzazione distribuita in modo sempre più orizzontale e capace di penetrare in ogni poro della vita sociale.
 
E’  cambiata l’economia sempre più finanziarizzata ed anche globalizzata (nonostante ci  sia chi vede nei dazi imposti da Trump la fine della globalizzazione), mentre in realtà la mobilità delle merci,  dei capitali e del lavoro, aumenta ed accelera a livello globale in modo esponenziale  virtù   della mobilità delle informazioni, i cui flussi della tecnica , vogliono imporre il proprio modello ad ogni altro flusso sociale.
 
E’ cambiata la realtà sia nella comunicazione pubblica, che nelle relazioni private…  sia nello studio, nel tempo libero, nelle attività riproduttive, sui social,  nelle attività commerciali, nella produzione .  E’ stato instaurato un meccanismo sempre più alienante ma capace di carpire anche il consenso di vasti strati  di   giovani e ceti subordinati.
 
Cambia anche la mobilità delle persone con un rimescolamento delle loro identità (senza però fonderle) con un corpo sociale penalizzato nella qualità della vita,  che rischia di esplodere in un arcipelago di schegge individuali
 
In questo contesto oggi possiamo  analizzare il come   il potere della Borghesia economica e finanziaria,  è riuscito  ad applicare in toto ( e con Meloni andare oltre il “Libro Bianco” di Licio elli P2’)  una realtà che ha anche inciso   sul popolo, con una opinione pubblica omologata  che  evidenzia come sia stato  soprattutto l’uso truffaldino dei mass/media e social  ha generare  una “non cultura” basata sulla  ipocrisia, falsità, mistificazione, egoismo e indifferenza , corruzione … che in parte investe anche il livello di massa  .
 
E’ In questa realtà che anche il manifesto di Ventotene per una Europa Unità, solidale, pacifica e sociale, è stato tradito dando vita ad una  Post-Democrazia.  Cioè siamo in presenza della fine della democrazia come sistema storicamente determinato da principi, valori, regole, procedure che soprattutto in Europa hanno portato all’evoluzione degli Stati Nazione con un moderno diritto pubblico, con l’integrazione delle classi subalterne nelle Istituzione politiche , sindacali e con uno Stato Sociale adeguato frutto di lotte operaie fondato sul compromesso tra capitale e lavoro, mediato dai governi dello Stato.
 
Il governo della UE è di fatto nelle mani di una classe oligarchica che si serve delle Istituzioni Europee . Essi   puntano ad arricchirsi con una economia di guerra, destinando ben 800 miliardi di euro  allo sviluppo delle armi, più altri 500 miliardi alla sola Germania . Inoltre è molto forte anche la presenza di chi   con il denaro che crea altro denaro attraverso la speculazione azionaria/finanziaria .
 
Il Manifesto di Ventotene era già stato tradito nel 1992 con il trattato di Maastricht , che attraverso l’eliminazione dello stato sociale pubblico, la distruzione di  ogni ruolo dello Stato nel gestire l’economia, e  la liberalizzazione  della produzione e del commercio senza alcuna regola che ne vincoli gli indirizzi , dove è soprattutto il mercato del lavoro che viene liberalizzato, precarizzato, frantumato, senza diritti di chi lavora,    lo Stato che risponde all’Europa dei patti di stabilità  che è diventato solo un Strumento al servizio delle classi oligarchiche e borghesi.
 
L’Italia con il riflusso delle lotte operaie ed il trattato Maastricht  è l’unico Paese Europeo dove i salari sono inferiori a quelli di 30 anni fa  e con una povertà raddoppiata.
 
Bisogna quindi riconoscere che negli ultimi 30 anni, progressivamente sono crollati tutti i pilastri dell’edificio democratico, con gli Stati-Nazione che hanno perso la loro sovranità ed ora sono in mano ad organismi sovranazionali  privi di legittimazione democratica come la banca mondiale, la BCE, le oligarchie finanziarie ed imprenditoriali, con un mercato globale che sfugge ad ogni controllo e l’affossamento dello stato sociale fondato sulla contrattazione tra lavoratori, governo e capitale.
 
 
 
Una realtà fa crescere una società “melassata” e  che impedisce di  lottare per imprimere una svolta.   Sembra che ci si abitui a tutto piuttosto che reagire … con una parte di popolo a cui è stato carpito in consenso ed i sondaggi ci dicono che tra coloro che vanno a votare alla fascista Meloni darebbero addirittura  il 30% dei voti, un’atra parte è confusa non crede più a niente e nessuno , pensa che i politici siano tutti uguali… ed infine esiste una parte di popolo cosciente di ciò che sta avvenendo ma preferisce stare in una situazione  conosciuta anche se sofferente, piuttosto che ribellarsi e lottare su un progetto di società diverso alternativo a quello esistente capilal/liberista .
 
Sembra anche che il corpo sociale dentro ed  intorno alla classe operaia , sia esploso in un arcipelago di schegge individuali non più in grado di percepire le affinità tra loro e   ricostruire identità collettive con al centro un movimento operaio e dei ceti subordinati.
 
E’ IN QUESTO CONTESTO CHE LE DESTRA AL GOVERNO PORTA AVANTI LA GIUSTIZIA DI CLASSE E LEGGI LIBERTICIDE.
 
Oggi in Italia il 58% delle pensioni non raggiungono le 1000 euro mensili ed il 32% dei pensionati vive solo con quel reddito. Quindi 2,1 milione di pensionati vive con 517  euro mensili ed altri 3,8 milioni di pensionati con una cifra sempre tra i 517 ed i 1000 euro mensili. Per cui non hanno nemmeno il cibo e tutto il necessario per vivere.
 
 
 
 
 
Secondo i dati ILO e INPS in Italia abbiamo questa realtà :
 
  • I salari e le pensioni sono diminuiti del 15% negli ultimi 10 anni e addirittura del 3% rispetto al 1990, collocando i lavoratori italiani all’ultimo posto in Europa;
  • In Italia non esiste un salario minimo e milioni di lavoratori sono obbligati a lavorare con “contratti pirata” e paghe inferiori a 5 euro l’ora lordi;
  • In Italia i prezzi continuano ad aumentare  dell’11,% su base annua;
  • In Italia , il governo di destra Meloni anziché incrementare i salari e le pensioni, ha deciso di dare più soldi alle imprese detassando i premi di produzione, con la conseguenza di dare qualche “spicciolo” in più a quel 30% di lavoratori delle aziende sindacalizzate dove ogni tre anni si concorda il premio di produzione o di risultato economico dell’impresa e niente al 70% di tutti gli altri lavoratori;
  • In Italia ci sono 3,8 milioni di lavoratori precari, flessibili, frantumati, assunti in base ad una legge infame chiamata “legge Biagi” che prevede ben 45 forme di lavoro precario;
  • In Italia nell’anno 2023 le assunzioni precarie sono aumentate del 37% rispetto all’anno 2022;
  • In Italia il 37% di tutti i pensionati percepiscono pensioni inferiori a 1000 euro al mese ;
  • In Italia la rivalutazioni delle pensioni avveniva in base al 2,9% e non al 11,%, ma il governo di destra della Meloni , nell’ultima legge di bilancio ha tagliato la rivalutazione annua delle pensioni portandola al 75% del 2,9% del tasso inflattivo,  per coloro che hanno pensioni sopra 1400 euro mensili... ed i 3,7 miliardi annui che verranno recuperati , il governo li ha dati agli autonomi ricchi con redditi tra i 60 e 85 mila euro l’anno (tramite riduzione delle tasse con la flat tax al 15%);
  • In Italia sono stati fatti 10 condoni fiscali dal governo Meloni;
  • In Italia si va in pensione con 67 anni di età già dal 2018 ed in base all’infernale meccanismo della legge Fornero dell’adeguamento all’aspettativa di vita, i 67 anni aumenteranno progressivamente obbligando i lavoratori ad andare in pensione a 70 anni di età;
  • In Italia , con la legge Fornero, tutti i lavoratori andranno in pensione con il sistema contributivo... ed è stato calcolato che con 40 anni di contributi la pensione sarà pari al 49% della media della paga mensile percepita ... ma visto che le assunzioni sono quasi tutte precarie con periodi di non lavoro, e con paghe di fame ... i giovani che andranno in pensione tra 40m anni prenderanno meno del 40% del salario;
  • In Italia non esiste la divisione tra assistenza e previdenza ... ed anche l’assistenza è a carico dei contributi Inps pagati dai lavoratori.
A tutto questo va aggiunto il raddoppio di molte tariffe, bollette e dei prezzi di genere alimentare
 
Ma esiste anche una parte di popolo cosciente, che come il sottoscritto  hanno vissuto altre stagioni di lotte e di conquise sociali, civili, culturali, ed ora   si domanda : ma in quale Mondo siamo sprofondati? In quale Mondo viviamo? C’è  un inquinamento che tocca le Persone , che non è   solo materiale ma anche “spirituale” che intossica l’esistenza e che vorrebbero veramente si sviluppasse una rivolta sociale..
 
 
 
Questa realtà crea anche profonda delusione sofferenza  in chi comunque cerca di combattere e cambiare a realtà che viviamo , ma non impedisce di agire con forza senza adeguarsi all’esistente, cercando di ricomporre l’identità di classe dei ceti subordinati, intorno ad  un progetto valido su cui vale la pena di lottare e non semplici rivendicazioni che anche se ottenute con la lotta non cambiano la sostanza della realtà che viviamo.
 
QUALE PROGETTO ?
 
La CGIL promuove  quattro referendum abrogativi con due quesiti  in merito ai licenziamenti dei lavoratori illegittimi, un quesito riguardante la frammentazione del lavoro, un quesito riguardante la responsabilità dei datori di lavoro in merito agli infortuni sul lavoro nei lavori in appalto e subappalto. L’8 ed il 9 giugno si andrà a votare sui suddetti quesiti più uno sulla acquisizione della cittadinanza italiana promosso da Più Europa.
 
Certamente i quesiti referendari sono importanti e servirà la massima partecipazione al voto con il rischio quorum… ma bastano a cambiare le sorti del nostro Paese ? NO, allora che fare ?
 
Allora le domande che ci dobbiamo porre sono :  cosa possiamo fare per deviare il processo socio economico in una direzione alternativa a quella voluta dai feudatari odierni? come rifondare il concetto di ricomposizione di classe e ricostruire una identità collettiva e di classe ?
 
Oggi non basta richiamarci alla realtà sociale ed ipotizzare “la rivolta sociale”  e nemmeno svolgere i referendum sulle tematiche importanti del lavoro promossi dalla CGIL.
 
La rivolta sociale non è un gioco da ragazzi e per non farla esplodere in schegge impazzite … va organizzata e guidata verso sbocchi  sindacali e politici ben precisi.
 
Quindi serve   una Piattaforma rivendicativa con al centro: forte aumento dei salari e delle pensioni; salario minimo garantito; pensioni a 60 anni e 40 di contributi con il ripristino del sistema retributivo; ripristino della scala mobile recuperando automaticamente almeno l’80% dell’inflazione ; ripristino della legge n. 833  del 1978 con la garanzia della sanità pubblica efficiente ed universale ; ripristino dei diritti tolti con la legge Jobs Act , abolizione della legge n. 30 che prevede ben 45 forme di lavoro precario; la cancellazione della legge che liberalizza gli appalti; una riforma fiscale che abbassi le tasse ai ceti medio bassi e li aumenti ai ceti ricchi; una riforma della scuola sul piano della formazione e quello dell’occupazione pubblica che rovesci l’attuale situazione, un taglio sostanziale delle spese per le armi portandole dal 2% all’1% , destinando i proventi recuperati  al sociale …
 
Ecco sono questi i contenuti che la CGIL dovrebbe discutere e fare emendare ed approvare nelle assemblee  dai lavoratori ed i pensionati e dopo iniziare i confronti con il governo e con le Associazioni padronali accompagnati da scioperi articolati e generali fino alla conclusione di un accordo che stabilisca i suddetti contenuti .
 
Credo che solo nella crescita di un vero movimento conflittuale di lotta del movimento operaio e studentesco, che potrebbe anche nascere una nuova cultura, un nuovo impegno di massa generalizzato, ed anche  il nuovo partito della sinistra che non si limiterebbe ad unificare le realtà politiche presenti ma farebbe anche emergere quadri nuovi cresciuti nella lotta e capace di spostare masse popolari verso la sinistra ed anche con il ritorno a voto premiando una sinistra che ha fatto scelte radicali e giuste  a favore dei ceti subordinati… una sinistra capace di crescere e governare il Paese assieme a chi lotta per cambiarlo veramente nella direzione della giustizia sociale, libertà, uguaglianza, pace, diritti  .
Umberto Franchi

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