REALTA’ E COSCIENZA DI CLASSE : SERVE UN PARTITO COMUNISTA ?

di Umberto Franchi - 29/01/2025
OGGI IL PROLETARIATO ED I CETI SUBORDINATI SONO IN GRADO DI OSSERVARE ED AVERE COGNIZIONE DI CAUSA IN MERITO AI FATTI ED AVVENIMENTI POLITICI NONCHE' IN MERITO ALLE SCELTE ANTISOCIALI, A FAVORE DELLA BORGHESIA RICCA E CONTRO I DIRITTI DEGLI STESSI CETI SUBOERDINATI ?
La risposta è NO !  Se F.d.I. e la Meloni dopo due anni e mezzo di governo, continua a registrare circa il 29% dei consensi di chi va votare, significa che  da tutte le informazioni che recepiscono (soprattutto dalla TV , Social e stampa)  non sono in grado discernere la verità dalla falsità, il bene dal male, le cose giuste o ingiuste… in sostanza non hanno la conoscenza esatta di ciò che sta succedendo in Italia e nel Mondo, tanto meno dei rapporti reciproci esistenti in tutte le classi della società contemporanea …
 
Ecco cosa ha prodotto il governo delle destre a guida Meloni:
 
Abbiamo 5,7 milioni di persone in povertà assoluta che non hanno cibo per sfamarsi;
 
abbiamo 4,5 milioni di persone  che pur lavorando sono poveri e percepiscono meno di 1.000 euro al mese;
 
abbiamo una legge "Biagi" voluta da Berlusconi nel 2003 quando la Meloni era ministra della gioventù, che prevede 45 forme di lavoro a termine, precario, flessibile, frantumato , con il 38% della forza lavoro priva di diritti;
 
abbiamo la media delle pensioni più basse d'Europa e l'età per andare in pensione più alta d'Europa;
 
abbiamo i salari più bassi d’Europa diminuiti del 15% negli ultimi 15 anni e del 3% rispetto al 1993;
 
abbiamo un sistema fiscale iniquo con legge fatta dal governo Meloni, con l'80% di tutte le risorse a carico dei lavoratori dipendenti mentre ai ricchi autonomi con la flat tax pagano solo 15% di ritenute fiscali, almeno 10 punti meno di chi lavora;
 
abbiamo una legge sugli appalti fatta dal governo Meloni, che prevede i subappalti a cascata al massimo ribasso, con la conseguenza dell'incremento dei morti sul lavoro come è avvenuto alla Esselunga di Firenze;
 
abbiamo la maggioranza delle aziende che pur di fare più soldi non fanno la prevenzione e gli investimenti necessari sulla sicurezza mettendo in conto 1.400 morti sul lavoro l'anno;
 
 abbiamo la sanità pubblica disastrata dai tagli fatti negli ultimi 30 anni ed il governo Meloni per il 2024/25 taglia ulteriori 5 miliardi , ma aumenta le risorse per le cliniche private, alla faccia di chi è malato ed ha bisogno di cure ;
 
 abbiamo una scuola pericolante da terzo mondo, una didattica al servizio delle imprese che non forma e con gli insegnanti meno pagati d'Europa ;
 
abbiamo una Italia cementificata, con tracimazioni e crolli ad ogni acquazzone ma si continua a consumare suolo pubblico con opere come quelle chiamate "Assi Viari" a Lucca fatte al solo fine di speculare.
 
Contemporaneamente il governo della Meloni ha deciso di incrementare le spese militari per il 2024 di 7 miliardi portandoli a 39,2 miliardi pari al 2% del PIL come richiesto dagli USA/NATO;
 
ha inoltre stabilito di incrementare la ricerca per nuovi armamenti tecnologi destinandoci ulteriori miliardi di euro;

Inoltre :
 
ha in progetto la n. legge 1660 che inasprisce le pene con la galera a chi protesta  davanti ai cancelli delle fabbriche o fa blocchi stradali;
ha progettato una riforma della giustizia per mettere i giudici sotto il controllo del governo. Legge che era presente nel libro bianco di Licio Gelli P2;
ha fatto una legge sull’autonomia differenziata che anche se va rifatta in base alle modifiche richieste dalla Consulta, che comunque spacca l’Italia a favore delle Regioni più ricche contro quelli più deboli;
ha in programma la volontà di fare una legge sul “Premierato Forte” dove di fatto diventerebbe la “Ducia d’Italia” togliendo poteri al Presidente della Repubblica.
 
Ora, Negli anni 70 del secolo scorso, era facile individuare gli strati di classe in relazione alla loro “omogeneità” interna, ai loro livelli di consapevolezza ed alle lotte praticate per cambiare le proprie condizioni di lavoro e di vita.
 La classe operaia sull’onda delle lotte continue nelle fabbriche  era quel soggetto capace di avere una enorme consistenza fondata  sulla autoidentificazione ed autocoscienza, appartenente ad una comunità ben identificabile per la loro realtà economia, culturale e sociale,  con proprie strutture politiche, associative  e sindacali che la rappresentavano.
 
In sostanza la classe operaia esisteva ed era determinata in virtù dei rapporti di produzione in quanto esprimevano una forte identità di interessi tra loro e con altri gruppi politici ed imprenditoriali che avevano interessi antitetici ai loro. Era soprattutto nelle lotte per mutare le condizioni di lavoro nelle fabbriche e nella società, che maturavano  esperienze che venivano tradotte anche in termini culturali, in sistemi di valori, di idee, facendo progredire loro stessi ed il Paese.

La classe operaia era quella realtà  che, come sosteneva  Marx, essendo una classe senza proprietà, diventava l’unico soggetto di trasformazione sociale verso l’uguaglianza economica, sociale, sessuale, etnica, pacifista.
 
Allora   la domanda che ci dobbiamo fare è questa: oggi rispetto a quegli anni cosa è cambiato?
 
Esiste ancora il proletariato?  Quelle fasce di popolazione che si trovano nella condizione di dover vendere la propria forza lavoro, cedere ad atri il proprio prodotto o il proprio corpo per poter sopravvivere ?
 
Si esiste, ma a causa di un martellamento ideologico sviluppato dalle destre con intere campagne disinformative,  e sostenute anche  dalle sinistre liberali, ed a causa  delle sconfitte subite dalla medesima classe,  sia nei luoghi di lavoro, sia nel sociale che a livello di qualità della vita, a partire dalla metà degli anni 80, è arretrato nei poteri, nei valori, civilmente e culturalmente ed oggi Il proletariato non sa discernere nemmeno il significato delle formule e dei sofismi  di ogni genere…  con i quali ogni classe e ogni strato sociale maschera i propri appetiti egoistici …  non è in grado  nemmeno di capire e distinguere (non tutti)  anche quali  interessi il governo attuale rappresenta,  quali le Istituzioni… e  perché le  leggi fatte dal governo  oggi rappresentano gli interessi delle classi dominanti.
 
Non basta oggi fare scioperi per migliorare le proprie condizioni e purtroppo ne vengono fatti pochi e senza un progetto rivendicativo formato da precise richieste, … ma non basta comunque la lotta economica guidata da un  sindacato come la CGIL  (la Cisl non fa nemmeno quella) … il campo dove è possibile ricostruire la coscienza di classe è il campo dei rapporti delle classi e strati della popolazione esistenti con  lo Stato e chi lo governa. In sostanza la coscienza politica di classe oltre che attingere alla sfera dei rapporti di forza tra operai e padroni, che è debole per il proletariato, dovrebbe essere in grado anche di stabilire il come il perché il per cosa si lavora per quai leggi lottare… cosa che purtroppo non è presente.
 
In una realtà dove le tecnologie hanno sostituito molto la forza lavoro, e dove nella fase imperialista globale è sempre più  finalizzata all’accaparramento e spartizione delle risorse esistenti nella superficie terrestre senza curarsi minimamente dei danni all’ambiente, ed alla compenetrazione produttiva, finanziaria, sociale e speculativa in tutte le aree del Mondo… oggi  non c’è una diffusione tra le classi subordinate e nemmeno consapevolezza che gli scontri tra gli Stati,  la guerra, dipendono dagli  interessi e le interdipendenze tra le imprese, i settori, i gruppi ed hanno un’ampiezza internazionale con una ragnatela di vasi comunicanti che coinvolgono tra loro tutte le latitudini. Certamente ci sono fatti e contraddizioni ma  che solo apparentemente appaiono sconnesse.
E’ allora  necessario fare afferrare che i fatti internazionali e quelli locali,  sono intrecciati e nel contempo conoscere i rapporti di forza tra tutti le classi.
 
Oggi  la scesa di Trump a Presidente degli USA  ci obbliga ancor più a fare le analisi delle nuove condizioni dell’imperialismo italiano, quello Europeo e quello USA/Nato.  Ma mentre la Confindustria in Italia continua a spennare la casse operaia ed avendo già ottenuto tutto dal governo Meloni, sono impegnati a Bruxelles per trattare una linea Europea sulla revisione del Green Deal , quello che veramente manca al proletariato e classi subordinate,  è il ruolo di un partito Comunista. Si pone quindi con forza  la ricostruzione di in partito Comunista rivoluzionario, nel senso che vuole veramente cambiare lo stato delle cose presenti, e che sia in grado di analizzare le nuove condizioni tra la contesa tra gli imperialismi mondiali e contemporaneamente  costruire tra i lavoratori ed i ceti subordinati la coscienza dei nessi reali tra la realtà internazionale, quella Italiana e la lotta delle classi su un progetto di alternativa economica, sociale, culturale, civile, istituzionale. Per fare ciò non basta unificare le realtà ed esperienze esistenti  nella miriade di partiti che si pongono alla sinistra del PD... a mio parere bisogna azzerare tutto e ripartire con la costruzione di un  nuovo progetto e  partito attraverso il coinvolgimento del proletariato e delle classi subalterne... cosa non facile , ma chi si ritiene ancora comunista dovrebbe provarci.
 
Umberto Franchi 

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