Le destre che all'inizio del XX° secolo hanno avuto consenso nel proporsi come capaci di competere nell'invadere il mondo, ora nel secolo ventuno, al contrario, hanno successo nel proporsi come forze capaci di contrastare l'essere invasi dal mondo: gestiscono la paura dell'essere invasi, alimentano la retorica dei confini, assecondano la domanda di protezione.
Nel clima di un individualismo di massa, lo spirito privatistico del "si salvi chi può va prevalendo sullo spirito pubblico, e qui e' la base del consenso ai processi di privatizzazione: i poveri votano per i ricchi in nome del diritto alla proprietà e dell'obiezione fiscale. La fidelizzazione per l'interesse si ammanta di proclami ideologici di libertà, realismo e progresso, promuovendo campagne contro ideologie "comuniste", promuovendo una personalizzazione della politica. Il declino della partecipazione elettorale registra una caduta dello spirito pubblico, si accentuano e si polarizzano le disuguaglianze sociali, economiche e territoriali. A competere per conquistare il governo sono esplicitamente gruppi di potere che non aderiscono a partiti ma cavalcano partiti per conquistare il governo e privatizzare lo Stato. Queste lobbies puntano a far deperire lo Stato per sostituirlo con la pura prassi del potere privatistico.