Dopo la Seconda guerra mondiale, l'Occidente ha lasciato crescere e dominare un capitalismo finanziario senza limiti nè responsabilità.
Negli ottant'anni trascorsi quel capitalismo ha svuotato i diritti che diceva di difendere. Il lavoro e' divenuto precario, la sanità sempre più privatizzata, la scuola marginalizzata, la politica ridotta a gestione tecnica, la democrazia e' rimasta come formula ma svuotata di sostanza, la Costituzione italiana, che parla di dignità e uguaglianza, è ignorata e continuamente tradita.
Intanto le stesse forze occidentali che hanno smantellato lo Stato sociale si mobilitano per continuare la guerra in Ukraina sognando una vittoria contro la Russia: ma in nome di che cosa?...
Abbiamo svuotato lo Stato, ma lo Stato è -o dovrebbe essere- il luogo dell'equilibrio tra poteri, proteggere i più poveri e i più vulnerabili. E se guardiamo altrove? La Cina pur senza democrazia liberale mantiene uno Stato che libera e regola l'impresa, investe in scuola, sanità, infrastrutture....
L'Occidente invece ha abdicato all'idea di Stato, ha smantellato la visione del bene collettivo e ora si rifugia nell'unica finzione che gli è rimasta per far fare i soldi ai ricchi e alle sovrastrutture finanziarie: la guerra.
Chi oggi parla di "valori da difendere" dovrebbe prima dire quali valori restano e se una democrazia può davvero sopravvivere senza uno Stato che la custodisca.