Mario Draghi si assicura l’apporto dei suoi fedelissimi, chiudendo il circolo delle nomine, con la concessione dell’incarico di amministratore delegato della Cassa depositi e prestiti a Dario Scannapieco, il quale, neoliberista laureatosi all’università di Harvard, nel 1997 era entrato a far parte del team di Mario Draghi al ministero del Tesoro, dove l’attuale presidente del Consiglio rivestiva la carica di direttore generale. In quel periodo Scannapieco si era occupato di partecipate pubbliche, alcune delle quali sarebbero state in tutto o in parte privatizzate.
Ciò dimostra in modo inconfutabile che il disegno di Mario Draghi è quello di continuare con le privatizzazioni, cioè con l’esproprio senza remunerazioni al Popolo italiano del patrimonio pubblico, per donarlo a singoli soggetti, che lo utilizzeranno per fini individualistici e contrari all’interesse generale.
Altro argomento che dimostra la volontà del governo di agire contro il Popolo e a favore delle multinazionali è l’approvazione delle concessioni a società prevalentemente straniere per le trivellazioni sul territorio italiano, effettuate dal ministro Cingolani, stretto collaboratore di Draghi.
Dette concessioni erano state bloccate, in attesa dell’approvazione del Piano di transizione energetica, che ancora non è venuta in essere, fattore del quale Cingolani non ha tenuto in alcun conto, affermando peraltro, in chiaro stile neoliberista, che egli non ha proceduto a nessuna autorizzazione e che queste erano state già disposte dal governo precedente.
Sembra proprio che questo governo, obbedendo alla campagna menzognera del neoliberismo, voglia spogliare l’Italia da ogni sua ricchezza e renderla schiava dell’Europa, la quale, ancora una volta, ha inferto un colpo mortale ad Alitalia, impedendo che i biglietti di viaggio da questa venduti siano utilizzabili dalla istituenda ITA, sulla base del principio concorrenziale della discontinuità.
Insomma l’Europa vuole eliminare la proprietà pubblica del Popolo e Mario Draghi appare come il più convinto assertore di questa incomprensibile sciagura.
Mi rivolgo ancora una volta al Popolo italiano, ricordando che la soluzione a tutti i problemi è nell’attuazione degli articoli 1, 3, 11, 41, 42, 43 della nostra Costituzione repubblicana e democratica.
Paolo Maddalena