Forum Mondiale dell'Acqua 2024 in Italia: una candidatura a sostegno delle multinazionali

di Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua - 02/01/2022
Candidare l’Italia a ospitare il Forum Mondiale dell’Acqua nel 2024, la cui popolazione con un plebiscito di oltre 26 milioni ha votato al Referendum del 2011 per l'acqua pubblica è uno sfregio alla sovranità democratica e alla cittadinanza tutta, che attende da oltre 10 anni una legge per “l'acqua bene comune e diritto umano universale”, di per sé sottratta al mercato e al profitto

Siamo convinti che intorno all’acqua si giochi una sfida drammatica e globale: da una parte ci sono le popolazioni che reclamano un diritto alla vita e all’acqua e lottano perché sia finalmente riconosciuto, dall’altra, ci sono le grandi multinazionali che sull’acqua vogliono costruire il proprio grande business del XXI secolo addirittura con l’appropriazione degli acquiferi e delle fonti o attraverso il lancio di nuovi contratti finanziari derivati - i cosiddetti futures - sul prezzo dell'acqua per giocare in Borsa con la vita delle persone.
L’acqua è già minacciata dal surriscaldamento globale e dai relativi cambiamenti climatici i cui effetti colpiranno soprattutto gli impoveriti nel mondo e le fasce deboli della popolazione anche nel nostro paese.

Ieri, giovedì 30 dicembre 2021, presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale è stata lanciata la candidatura dell’Italia ad ospitare nel 2024 la 10° edizione del Forum Mondiale dell'Acqua.

E' noto a tuttə come il Forum Mondiale dell'Acqua sia un evento creato da un organismo, il Consiglio Mondiale dell’Acqua, a cui i governi sono chiamati a partecipare e a discutere sotto l’egida delle più grandi multinazionali del settore che tentano di ottenere il via libera alla definitiva mercificazione del diritto all’accesso all’acqua e la definitiva privatizzazione dei servizi idrici integrati.

Candidare l’Italia a ospitare il Forum Mondiale dell’Acqua nel 2024, la cui popolazione con un plebiscito di oltre 26 milioni ha votato al Referendum del 2011 per l'acqua pubblica è uno sfregio alla sovranità democratica e alla cittadinanza tutta, che attende da oltre 10 anni una legge per “l'acqua bene comune e diritto umano universale”, di per sé sottratta al mercato e al profitto.
Allo stesso tempo questa candidatura significa schierarsi dalla parte di chi persegue la mercificazione dell’acqua a partire dalle grandi lobby economiche a livello globale. Il tutto lo si sta facendo con una grande operazione di marketing comunicativo visto che si fa riferimento al concetto di “Rinascimento dell’acqua” comprendendo temi legati alla sostenibilità, inclusione e valorizzazione delle questioni di genere.
Di fatto un vero e proprio “blue washing”.

Ci teniamo a stigmatizzare la posizione del Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che con estrema disinvoltura è passato dalla prima stella "#acquapubblica" al sostegno alle multinazionali.
Chiediamo al Movimento 5 Stelle di prendere le distanze da tale posizione e ai sindaci di Firenze, Roma e Assisi di ritirare la candidatura a ospitare questo evento.
Ci meraviglia constatare come tra i promotori dell’iniziativa ci sia anche la Custodia Generale del Sacro Convento di San Francesco di Assisi. A nostro avviso, questo evento non ha nulla a che fare con la millenaria tradizione di difesa dei beni comuni, a partire da “sorella” acqua, che rappresenta il Convento di San Francesco di Assisi.

In forza di tutto questo e di fronte al dramma presente e futuro rappresentato dalla carenza d’acqua, dai suoi usi impropri e speculativi che la sottraggono al benessere collettivo, sosteniamo decisamente l'illegittimità del Forum Mondiale dell’Acqua, come luogo rappresentativo delle politiche globali in merito all’acqua e denunciamo che chi sostiene questa candidatura si colloca su posizioni in antitesi con la battaglia a difesa dell'acqua bene comune e con il principio, esplicitato anche nell'Enciclica Laudato Si', secondo cui l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone, e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani.

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